Categories: Cronaca Provinciale

ACQUEDOLCI – Rinviato a giudizio l’ex sindaco Oriti

E’ accusato di aver utilizzato in modo improprio, quando era sindaco, un veicolo della Vigilanza Urbana del Comune di Acquedolci (Me), per recarsi a Palermo e seguire una manifestazione politico-elettorale dell’ex presidente della regione Siciliana, Totò Cuffaro, che si ricandidava per il centrodestra, al secondo mandato, contro la candidata del centrosinistra, Rita Borsellino.
I fatti risalgono al Gennaio 2006, quando sabato 14 di quel mese, il sindaco Oriti e un suo amico hanno utilizzato il mezzo pubblico, con alla guida un autista dipendente dell’Amministrazione Comunale, e si sono recati al Palazzo dello Sport del capoluogo regionale, dove si svolgeva la kermesse elettorale.
La notizia è stata pubblicata, senza citare il nome dell’allora sindaco Oriti, dal forum telematico informale “Osservatorio Acquedolci”, moderato dal giornalista libico, Farid Adly. La notizia aveva fatto scalpore e la sua diffusione è stata amplificata dai media radiotelevisivi e dalla carta stampata locali. Sotto il titolo: “Sua eccellenza Buzzanca II”, il giornalista libico ha scritto un articolo particolareggiato, referendo le rivelazioni di testimoni oculari, anche loro esponenti del centrodestra, che hanno visto il sindaco Oriti in viaggio sull’Autostrada Messina-Palermo, all’interno dell’auto dei vigili urbani del Comune di Acquedolci, seduto nel sedile posteriore. Poi, lo hanno incontrato all’interno del Palazzo dello Sport, dove si erano recati anche loro. L’articolista si è chiesto, retoricamente, se non sarebbe stato il caso e con maggiore correttezza, che il primo cittadino ed il suo amico fossero andati a Palermo con mezzi propri, per non addossare alla collettività i costi della loro militanza politica nel centrodestra.
Contemporaneamente, Farid Adly ha fatto pervenire al Sindaco Oriti una lettera-interrogazione con richiesta di risposta scritta, protocollo n. 532 del 16 gennaio 2006, per avere conferma della notizia e si chiedeva quale sia stata la missione istituzionale svolta di sabato pomeriggio, quando gli uffici degli assessorati sono normalmente chiusi. In quella missiva il giornalista libico affrontava anche un altro aspetto amministrativo incisivo e determinante ai fini dell’inchiesta giornalistica e poi penale: se sussisteva la manifesta violazione delle norme del regolamento di Polizia Municipale ed in particolare dell’articolo 18, che afferma in modo categorico che “un veicolo od altra dotazione destinata al personale di polizia municipale o finalizzata ai servizi di Polizia Municipale non può essere distolta o distratta per altri usi”.
Il sindaco Oriti, un mese dopo, con una lettera, protocollo generale n. 1641 del 14 Febbraio 2006, rispondeva ufficialmente, su carta intestata del Comune di Acquedolci, sostenendo che: “Si conferma che in data 14.01.2006, il sottoscritto, in qualità di sindaco di questo comune, si è recato a Palermo, utilizzando l’auto di servizio della Polizia Municipale, non essendovi altri idonei autoveicoli di proprietà comunale o il proprio mezzo (fermo in officina e in passato spesso utilizzato) per raggiungere la predetta località. Lo scopo della visita, contrariamente alle sue informazioni ed interpretazioni, aveva connotazione istituzionale;… che il viaggio a Palermo tra gli altri impegni istituzionali, vista la circostanza e la coincidenza di un evento politico ivi tenutosi lo stesso giorno, mi abbia consentito di incontrare figure istituzionali direttamente od indirettamente coinvolte e partecipi ai tanti eventi che hanno caratterizzato la crescita economico-sociale in questo quadriennio della comunità che ho l’onore di rappresentare, non ritengo che infici la finalità principale. L’incontro è servito, infine, per pianificare ulteriori iniziative ed interventi nell’unico e supremo interesse della collettività”.
I ragionamenti dell’ex sindaco non sembrano aver convinto i giudici, che lo hanno rinviato a giudizio e dovrà comparire per difendersi, il prossimo 9 Novembre 2012 nella sezione distaccata di Sant’Agata Militello della Procura Penale del Tribunale di Patti.
di Anbamed.

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