«Ciò che scrive il deputato è inesatto – dichiara il sindaco –, perché il Maresciallo della Guardia di Finanza Adolfo Susio ha saputo con una telefonata, arrivata lunedì 30 marzo alle ore 18:00, l’esito del test del tampone. Né il cittadino, né i suoi familiari, sono usciti dalla loro abitazione dopo aver saputo della positività del finanziere al Coronavirus».
«Non capisco perché l’Onorevole De Luca pone la questione in questi termini, visto che lo stato delle cose ad Acquedolci era già stato comunicato da me ufficialmente il 31 marzo.
Il Maresciallo si è recato in due esercizi commerciali il 28 marzo, due giorni prima di conoscere l’esito del tampone, munito di mascherina, venendo in contatto con personale munito di mascherina e guanti. Una volta saputo di essere positivo il finanziere e i suoi familiari hanno mantenuto l’obbligo di quarantena nella loro abitazione. Con un provvedimento l’ASP di Messina ha disposto l’esecuzione di tamponi ai familiari ed ad altri due soggetti, che sono tutti in quarantena per legge.
Per massima sicurezza sono in isolamento volontario e collaborativo tutti coloro che sono entrati in contatto i familiari del Maresciallo. La figlia, infatti, si è recata sul luogo di lavoro, dove è stato accertato che venivano rispettate le distanze ed indossate tutte le protezioni. Alle stesse misure volontariamente si sono sottoposti tutti i colleghi della donna, nonostante lavorassero in piani diversi, e i familiari di tutti i lavoratori.
Questo è avvenuto grazie alla collaborazione di tutti i cittadini coinvolti, dopo solo un’ora dalla notizia della positività.
Il quadro, dunque è molto lontano da quello descritto dall’Onorevole De Luca».