ADDIO A  IVAN DELLA MEA IL CANTAUTORE DELLA CLASSE OPERAIA
Musicando

ADDIO A IVAN DELLA MEA IL CANTAUTORE DELLA CLASSE OPERAIA

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di Ornella Fanzone

Luigi Della Mea, detto Ivan è morto nella notte di  sabato 13 giugno, all’ospedale San Paolo di Milano. Il cantautore, poeta e scrittore, era nato a Lucca il 16 ottobre del 1940. Giovanissimo si era trasferito a Milano e lì, appassionato alla musica impegnata e militante di sinistra, aveva fondato assieme a Gianni Bosio Il Nuovo canzoniere Italiano.

Con  Paolo  Pietrangeli, Giovanna Marini e Michele Straniero, Ivan Della Mea creò  una collana I dischi  del Sole che ha rappresentato,  nel panorama culturale italiano, una pietra miliare della canzone politica, testimoniando i percorsi delle lotte operaie e delle conquiste giovanili e studentesche degli anni ’60 e attestando quanto in maniera chiara e significativa, in un determinato periodo storico, si esplicasse  il collegamento tra musica e istanze sociali e politiche.
dellameacanzonierePur chiamandosi Luigi, era chiamato Ivan, “il Mea”. Toscano di nascita, amava parlare e scrivere in lombardo. Antifascista praticante, nel ’56 si era iscritto al PCI e da allora era sempre stato un militante.

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Della Mea ebbe anche delle produttive frequentazioni in campo cinematografico, annoverando tra le sue esperienze la collaborazione al film Tepepa, un Western “atipico” scritto insieme a Franco Solanas e interpretato tra gli altri da Thomas Milian e Orson Welles, e poi recitando, nel 1979 ne I Giorni Cantati di Paolo Pietrangeli, insieme a Roberto Benigni, Mariangela Melato e Giovanna Marini. Dal ’90 in poi  diresse l’Istituto Ernesto De Martino di Sesto Fiorentino, una prestigiosa istituzione nel settore dell’antropologia musicale. Tra i titoli più famosi della sua discografia il Rosso è diventato giallo, Se qualcuno ti fa morto, La nave dei folli, La piccola ragione di allegria.

Di qualità ed originale tutta la sua produzione in campo letterario, numerosi i romanzi pubblicati e le raccolte di poesie.

 villa_san_lorenzo-9.6.2001-ivan_della_mea_02Irriducibile ai compromessi di sorta, percorreva la sua vita, in lungo ed in largo, attraverso i suoi libri, le sue canzoni, i numerosi articoli e le nutrite rubriche fisse che curava dalle pagine dell’Unità , di Liberazione e del Manifesto, giornali di cui fu giornalista collaboratore a lungo, testimoniando sempre, con coraggio e in maniera coerente, una cultura popolare, che parla dei “perdenti del mondo”.
Diresse anche la rivista di immagini, politica e cultura Il grandevetro
Un appassionato della vita fino alla fine.

Vogliamo ricordarlo ascoltando la sua voce che canta Chi ha compagni non morirà, col testo di Franco Fortini, nell’ultima versione del 1994 dell’Internazionale.

Si reinventava con sempre rinnovato ardore, e, se era il caso, anche mettendo tutto in discussione. Irriducibile ai compromessi di sorta, percorreva la sua vita, in lungo ed in largo, attraverso i suoi libri, le sue canzoni, i numerosi articoli e le nutrite rubriche fisse che curava dalle pagine dell’Unità, di Liberazione e del Manifesto, giornali di cui fu giornalista collaboratore a lungo, testimoniando sempre, con coraggio e in maniera coerente, una cultura popolare, che  parla dei “perdenti del mondo”.

Diresse anche la rivista di immagini, politica e cultura Il grandevetro

Un appassionato della vita fino alla fine.


19 Giugno 2009

Autore:

admin


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