primo incontro della seconda edizione dell’Agorà Phiilosophica, organizzata dal Liceo “Vittorio Emanuele III” di Patti
In un’epoca storica contrassegnata da profondi conflitti sociali, nonché dal disorientamento individuale e dalle difficoltà relazionali, è possibile disinnescare queste dinamiche involutive dell’essere umano?
È possibile promuovere e realizzare la crescita individuale e collettiva senza conflitti?
Questi alcuni degli interrogativi emergenti dal primo incontro della seconda edizione dell’Agorà Phiilosophica, organizzata dal Liceo “Vittorio Emanuele III” di Patti in collaborazione con la Società Filosofica Italiana ( SFI) a cui aderiscono numerosi istituti provinciali e nazionali e sostenuta dalle associazioni del territorio. La disamina della tematica, che quest’anno si sofferma sul binomio “Cura e Rispetto”, è stata avviata dalla Prof.ssa Francesca Gambetti, nome di rilievo della Società Filosofica Italiana e ospite del liceo pattese insieme al prof. Giuseppe Gembillo, già docente della facoltà di Filosofia dell’Università di Messina. Nel corso dell’incontro, avvenuto giorno 30 gennaio, i partecipanti hanno potuto riflettere e confrontarsi sul valore indispensabile del rispetto, l’aidōs greco, ritenuto già da Platone un comportamento e una virtù politica indispensabili per la convivenza civile e per il conseguimento di quella felicità cui ogni uomo tende.
Dalla tradizione antica la riflessione si è progressivamente ampliata al contesto contemporaneo in cui emerge che il valore del rispetto, talvolta ritenuto scontato, è comprensibile solo quando i valori sono negati attraverso svariate forme di violenza: da quella fisica, all’esclusione dal possesso dei diritti e al disprezzo inteso come negazione del valore sociale del singolo o dei gruppi fino all’autosvalutazione soggettiva. In quest’ottica il rispetto è da ritenere un comportamento necessario per tutelare l’integrità fisica, riconoscere i diritti inalienabili di ogni essere umano e apprezzare le capacità e il modo di essere dell’individuo esprimendosi attraverso la relazione primaria dell’amore, il reciproco riconoscimento della dialettica tra l’Ego e l’Alter e la solidarietà intesa tanto come rapporto solidale tra i diversi stili di vita quanto come apertura a progetti differenti di autorealizzazione.
Il concetto di rispetto non può dunque prescindere dal prendersi cura di sé, dell’altro, di ciò che ci circonda e a partire dalla formazione personale per dare il proprio contributo alla società: questo il significato della scelta del termine Epiméleia che dal passato rende profondamente il senso di questo impegno cui ciascun individuo è chiamato nell’oggi, dopo aver perso, per una lunga fase storica, la consapevolezza che il contesto in cui viviamo sia in perenne mutamento e non statico.
L’intervento del prof. Gembillo si è così soffermato, in maniera chiara ed efficace, sull’attualità e sulla situazione ambientale, trasferendo sul piano pratico concetti che dall’ ambito filosofico hanno un immediato riscontro effettivo, nella drammatica consapevolezza che il primate più pericoloso sulla terra è proprio l’uomo, l’unico essere capace di distruggere, senza rispetto né cura, se stesso e l’ambiente in cui vive.
Prof.ssa Nunziatina Bartolone
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