“Il comune di Messina non potrà contare sui contributi dell’Asse 3 finalizzati al miglioramento della qualità della vita nelle zone rurali e alla diversificazione dell’economia rurale, perché qualificata nel ‘Piano di sviluppo rurale’ come Macroarea A, ovvero area urbana e, di conseguenza esclusa dai benefici dell’Asse 3.
Un’incongruità che deve essere rimossa”. Lo denuncia il vice capogruppo del PD all’Ars, Franco Rinaldi, che ha presentato un’interrogazione urgente al presidente della Regione, Raffaele Lombardo e all’assessore per le Risorse agricole, Elio D’Antrassi.
“La delimitazione dell’intero territorio comunale messinese quale Macroarea A – spiega Rinaldi – si pone in netto contrasto con la perimetrazione dell’area ad elevata naturalità Zps (Zona a Protezione Speciale) che ricomprende oltre il 70% della complessiva superficie dello stesso comune di Messina. Inoltre – prosegue – sovrapponendo le due differenti perimetrazioni (Macroarea A Area Urbana e Area ad alta naturalità Zps) si evince come oltre il 70% del suolo comunale sia stato qualificato contemporaneamente come Area Urbana e Zona ad elevata naturalità (Zps)”.
“Considerato – afferma l’esponente del PD – che le attività previste all’interno dell’Asse 3 rappresentano un’opportunità concreta di sviluppo del comprensorio attraverso la ripresa delle attività agricole e la conseguente corretta gestione del suolo, del paesaggio e dell’intero sistema territoriale, chiediamo se non sia opportuno riesaminare le aree sulle quali coesistono i due vincoli e quali ulteriori iniziative il governo intenda assumere per far coincidere lo sviluppo rurale con le finalità di protezione civile, mediante l’attivazione di una gestione del suolo razionale e compatibile dal punto di vista ambientale, connettendo organicamente – conclude Rinaldi – attività di impresa, salvaguardia e protezione del suolo, sicurezza della popolazione e sviluppo economico sostenibile”.
IL TESTO INTEGRALE DLEL’INTERROGAZIONE XV LEGISLATURA ARS
INTERROGAZIONE
Al Presidente della Regione e all’Assessore per le risorse agricole e alimentari, PREMESSO che il PSR (Piano di Sviluppo Rurale) 2007/2013 ripartisce le risorse comunitarie nelle 4 Macroaree in cui è stato suddiviso il territorio regionale; la suddivisione delle Macroaree è integralmente riportata, sia in elenco che in cartografia, all’interno del documento generale; dalla consultazione di tali documenti si evince come l’intera superficie del comune di Messina sia stata qualificata come Macroarea A (Area urbana) e come all’interno di tale macroarea A non sia possibile attuare le Misure contenute all’interno dell’Asse 3 “Qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell’economia rurale”;
VISTO che i benefici contenuti in questo Asse riguardano: a) il miglioramento dell’attrattività dei territori rurali per le imprese e la popolazione; b) il mantenimento e/o la creazione di opportunità occupazionali e di reddito in aree rurali;
CONSIDERATO che le attività previste all’interno dell’Asse 3 rappresentano un’opportunità concreta di sviluppo del comprensorio attraverso la ripresa delle attività agricole e la conseguente corretta gestione del suolo, del paesaggio e dell’intero sistema territoriale;
RILEVATO che il territorio comunale risulta essere in gran parte abbandonato; le aree agricole abbandonate sono percorse da pascolo abusivo ed incendi; l’abbandono delle aree rurali favorisce l’affermazione e l’incremento di fenomeni di dissesto idrogeologico; la conformazione morfologica e la natura pedo-geologica che caratterizza la maggior parte di territorio comunale determina reali rischi di veloce degrado del suolo; sono presenti ampie aree duramente colpite da tragici eventi calamitosi come, ad esempio, nel caso di Giampilieri e centri limitrofi;
CONSIDERATO, inoltre, che la delimitazione dell’intero territorio comunale messinese quale Macroarea A (Area Urbana) si pone in netto contrasto con la perimetrazione dell’area ad elevata naturalità Zps (Zona a Protezione Speciale) che ricomprende oltre il 70% della complessiva superficie dello stesso comune di Messina;
sovrapponendo le due differenti perimetrazioni (Macroarea A Area Urbana e Area ad alta naturalità Zps) si evince come oltre il 70% del suolo comunale sia stato qualificato contemporaneamente come Area Urbana e Zona ad elevata naturalità (Zps);
RITENUTO che le ricadute negative sull’economia locale determinate dalla contemporanea presenza di vincoli talmente differenti siano facilmente intuibili. Viene negata, infatti, la possibilità di valorizzare e tutelare correttamente le risorse ambientali mediante la fruizione a fini turistici e la pratica dell’attività edilizia, con il rischio di bloccare lo sviluppo dell’economia e di aumentare i fenomeni di dissesto;
CONSTATATE le incongruità presenti nelle Linee Guida del nuovo P.R.G. approvate dalla Giunta comunale di Messina, visto che il previsto sviluppo delle attività agrituristiche ed i conseguenti benefici in termini di sviluppo e di creazione di nuove opportunità lavorative non possono essere messe in atto, poiché l’intero comune è stato delimitato quale Macroarea A (area Urbana);
ATTESO che: il territorio comunale si estende per circa 21.000 ettari e che di questi solo circa 1.000 ettari sono occupati da insediamenti antropici ad alta densità abitativa; appare urgente intervenire per il ripristino e la fruizione di vaste aree che, allo stato dei fatti, sono destinate all’abbandono ed al degrado idrogeologico, con conseguente aumento di rischi per la popolazione,
PER SAPERE: se non ritengano di dover riesaminare le aree sulle quali coesistono i due vincoli al fine di: 1. delimitare le aree di superficie comunale che possono beneficiare delle azioni contenute all’interno dell’Asse 3; 2. delimitare le aree effettivamente urbane che non possono essere individuate come aree ad elevata naturalità (Zps); se e quali ulteriori iniziative intendano assumere al fine di far coincidere lo sviluppo rurale con le finalità di protezione civile, mediante l’attivazione di una gestione del suolo razionale e compatibile dal punto di vista ambientale, connettendo organicamente attività di impresa, salvaguardia e protezione del suolo, sicurezza della popolazione e sviluppo economico sostenibile.
(L’interrogante chiede risposta scritta con urgenza)
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