di Italo Zeus
Dopo aver visto Napoleon
Caro Ridley,
esco devastato dalla visione del tuo ultimo film. Sfinito. Esausto.
Devo dire che questa volta ti sei davvero superato. Ero molto riluttante ad andare a vederlo perché ormai il cinema Americano non indipendente, inizi a guardarlo, sai cosa succede la scena dopo, sai a che punto ci sarà il primo colpo di scena, sai quando sarà il secondo colpo di scena e sai anche il finale, perché il genio adesso si dimostra proponendo un finale che non ti aspetti, ma siccome lo sai prevedi anche il sorprendente finale “alternativo”
Del resto le sceneggiature ormai sono scritte seguendo alla lettera l’arcaico schema de “il viaggio dell’eroe” (costruzione teorica tra l’altro derivante dall’analisi del capolavoro di De Sica “Ladri di Biciclette”) e dal cerchio della storia non si esce neanche ammazzati.
Consiglio di vedere a questo proposito il film “Il ladro di orchidee” di Charlie Kauffman che praticamente è basato proprio sullo schema de “il viaggio ell’eroe” facendolo letteralmente a pezzi e di conseguenze le migliaia di scuole di sceneggiatura che lo diffondono quasi fosse la Poetica di Aristotele. Provate dopo a raccontarne la trama
Ma stavolta il tuo sceneggiatore David Scarpa non ha dovuto faticare praticamente per nulla (tra l’altro ha scritto anche il Gladiatore 2 attualmente in lavorazione) perché la storia di Napoleone è la storia perfetta dell’ascesa e della triste fine di un “eroe” per modo di dire.
Eppure alcune ideone il nostro Scarpa le ha avute caro Ridley.
Svetta in classifica il colpo di cannone alle piramidi, segue a ruota la sua fuga dalla campagna di Egitto perché ha scoperto(su instagram credo) del tradimento della moglie Giuseppina, la presenza di Napoleone alla decapitazione di Maria Antonietta, e la scelta degli attori, Joaquin Phoenix e Vanessa Kirby, entrambi bravissimi, solo che purtroppo Giuseppina era più grande di 6 anni, ma Phoenix sembra suo padre.
Chiudo qui perché la lista sarebbe lunga ma tu hai risposto alla grande :”perché voi come le sapete queste cose c’eravate?” annullando completamente la storia, classico atteggiamento americano.
Per quanto riguarda i dialoghi basta una battuta su tutte: Giuseppina e Napoleone sono seduti uno di fronte all’altro.
Giuseppina:” ho una sorpresa per te”
Napoleone:(rapito) cos’è?
Giuseppina: (allargando le gambe) questa è tutta tua e la potrai avere tutte le volte che vuoi!
Applauso scrosciante della curva nord della Roma.
Punto tutto su Phoenix, uno dei più grandi attori del mondo.
Completamente abbandonato a se stesso, cerca di costruire un Napoleone umano, grottesco, ridicolo a volte, succube della moglie e della madre, Ma il tutto risulta davvero patetico e fuori luogo. Immagino l’imbarazzo dell’attore alla prima del film.
Eppure l’idea di fondo c’era ed anche buona, raccontare questa tormentata storia d’amore e credo che Scarpa abbia letto e riletto le lettere che i due si sono scambiati continuamente, solo che il risultato sembra quello di due adolescenti che si perseguitano su WhatsApp: lui la rimprovera che non si fa sentire mai, lei fa quella che se la tira, lui la odia poi la ama, lei testarda lui supplichevole…e poi…cambio repentino lei s’innamora perdutamente ma lui la lascia perché non può avere figli…
Nessuna evoluzione del personaggio di Giuseppina.
Zero. Tra l’altro 1000 amanti lei (se ne vede solo uno) 1000 amanti lui (non se ne vede nessuna).
Ma caro Ridley, ti sembra il caso di spendere 300 milioni di dollari per un film così?
Io capisco la tua frustrazione, non fare un euro al botteghino dai tempi de “Il gladiatore” e ci provi, chi non lo farebbe con alle spalle Sony e Apple. Ma siediti un attimo, prendi un bel respiro, chiudi gli occhi e ricorda. Ricorda l’immensa magia di Blade Runner, la tensione magistrale di Alien. Io credo che a volte bisogna cercare nel passato l’ispirazione autentica di testa e di pancia. L’età non conta niente, prendi Clint Estwood, non ne sbaglia uno di film perché dentro ci mette se stesso come facevi tu. Le battaglie le sai girare e questo è chiaro, ma non basta più, credimi. Rischi la grandezza che hai conquistato con sacrifici immensi, perché il cinema è una grossa fatica.
In questi giorni abbiamo ricevuto la dolorosa Notizia che Xavier Dolan si ritira dal cinema. Il regista che a 19 anni ha girato il suo primo film è che è anche un attore straordinario, un produttore, uno sceneggiatore, un montatore e persino un costumista. Ogni suo film è stato come strapparsi il cuore. A 29 anni era in giuria a Cannes e ha ricevuto anche la laurea honoris causa per il suo impegno nei diritti civili. I suoi film però non incassavano e la fatica per lui è diventata insostenibile.
Perché parlo di Dolan? Primo per ribadire che proprio l’età non conta e secondo perché il cinema non può essere un prodotto commerciale sempre uguale a s stesso, che puoi vendere come un panino da Mcdonald, Alla fine hai lo stomaco distrutto se lo mangi in continuazione. Il cinema deve essere intrattenimento senza ombra di dubbio ma anche e soprattutto impegno. Perché il cinema è un’arma potentissima da usare con cautela. Ti sembra giusto fare un film sull’imperatore della guerra quando vediamo un mondo devastato?
Ovvio, questo è il mio parere, probabilmente il tuo film sbancherà il botteghino, io però credo di avere sprecato 8 euro e tre ore del mio tempo a vederlo.
Se poi mi si dovesse accusare di essere uno snob, smentisco subito, uno dei film che amo di più è Pretty Woman. Io guardo tutto, perché non mi piace criticare o plaudire senza aver visto, e di sicuro non sono un guru della critica cinematografica.
Concludo ricordando che ci sono diversi film su Napoleone e se proprio dobbiamo parlare della sua umanità, “ N-Napoleone” di Paolo Virzi secondo me con niente rende tutto.
E poi, il più grande regista del mondo Stanley Kubrik voleva fare il suo Napoleone che di sicuro sarebbe stato monumentale ed inattaccabile, ma quello si sa dopo 10 anni aveva scelto la prima inquadratura e se ne andato prima che potesse scegliere la seconda.
Ti saluto caro Ridley e “aspetto con ardore una vostra missiva” vostro servo
Napoleone Zeus Bonaparte.