ALBERTO ARNAUD – “Non vedo l’ora di poter esplorare e scoprire nuovi mondi attraverso le persone e la musica”
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ALBERTO ARNAUD – “Non vedo l’ora di poter esplorare e scoprire nuovi mondi attraverso le persone e la musica”

Intervista realizzata da Giulia Quaranta Provenzano

Oggi la nostra collaboratrice Giulia Quaranta Provenzano ci propone l’intervista al manager, il quale ha affermato che da bambino sognava di diventare un esploratore del mondo. Egli ha infatti spiegato che amava stare all’aria aperta, scoprire cose nuove e imparare… Oggi Alberto Arnaud è un apprezzato manager, consapevole del fatto che esserlo richiede doti pragmatiche ed empatiche – così da produrre una pianificazione attenta, potenziata dalla sensibilità e dalla comprensione degli artisti rappresentati.  

Buongiorno Alberto e piacere! Lei è un manager molto noto e stimato, dunque le chiedo subito qual è stato il cosiddetto motore interiore che l’ha portata a intraprendere tale professione. Buongiorno Giulia… Lei è tanto gentile, sono semplicemente una persona che ama questa mia professione. Ho sempre nutrito una forte passione per la musica e per l’arte e ho sempre desiderato di poter lavorare con artisti e cantanti di talento. Sono molto appassionato nell’aiutare le persone a raggiungere i loro obiettivi e a realizzare i loro sogni e credo che il mio lavoro come manager, unito alla collaborazione con coloro i quali sono coinvolti – come me – nei progetti, mi abbia permesso di mettere a disposizione le mie competenze per il successo degli artisti appunto con cui ho lavorato o lavoro attualmente”. 

Se dovesse metaforicamente descrivere la sua vita finora, quale colore e quale brano assocerebbe rispettivamente a ciascuno dei periodi più significativi che ha attraversato in passato e a quello attuale? “Definirei la mia vita come un’esplosione di colori… ci sono toni luminosi e vivaci, che raffigurano i momenti felici e spensierati, a cui affianco le sfumature scure e intense dei periodi più complicati. Direi ossia che vi è stata predominanza dell’arancione, simbolo di energia e di vitalità giovanile, negli Anni ’80 e ’90 e perfetta è la canzone allegra ed emozionante, per le mie festicciole passate con i primi amici, I WANNA DANCE WITH SOMEBODY di Whitney Houston. Gli Anni 2000 li associo invece al blu, simbolo di serenità e di equilibrio interiore. Il brano adatto a tale periodo è CLOCKS del gruppo musicale britannico Coldplay, dacché è un pezzo che mi ha accompagnato in molti momenti importanti della mia esistenza e che rappresenta la ripresa dopo una fase difficile. Per Anni 2010 scelgo il verde, simbolo di speranza nonché di pace e di tranquillità, e il singolo HAPPY di Pharrell Williams in quanto lo trovo adatto a ricordarmi di apprezzare le piccole cose e di essere grato per ciò che ho. Infine gli Anni 2020/23 li dipingerei in bianco, simbolo di purezza e di luce ma pure di speranza. La canzone che riflette maggiormente la mia attuale condizione e il mio stato d’animo odierno è BRAVE di Sara Bareilles, che mi ispira a essere coraggioso e forte e a guardare avanti con ottimismo”.    

Nella formazione e nello sviluppo della sua personalità e a livello professionale, quanto e in che modo hanno inciso l’ambiente geografico e sociale (compreso quello famigliare) e l’epoca in cui è nato e quella nella quale oggi sta vivendo? Essere nato alla fine degli Anni ’70, a Torino, ha sicuramente influenzato il mio sviluppo personale e professionale. Crescere in una città con una forte storia industriale e altresì culturale e musicale, indubbiamente, ha avuto un impatto sulla mia formazione e sull’identità che ho costruito nel tempo così come sulle mie aspirazioni. L’epoca che mi ha visto bambino e ragazzo è stata caratterizzata da notevoli trasformazioni sociali, economiche e per l’appunto culturali sia a livello nazionale che globale. Negli Anni ’80 e ’90, l’Italia ha attraversato un periodo di grandi cambiamenti. Si è passati dall’egemonia politica della Democrazia Cristiana all’ascesa di Silvio Berlusconi e del Centro-destra. La globalizzazione e le nuove tecnologie hanno dato il via a nuove opportunità e aperto la strada a inedite possibilità per le persone, creando – al contempo – nuove sfide e problemi. La mia famiglia natale era di classe media, ho imparato l’importanza del duro lavoro e della determinazione ma ho anche sviluppato una profonda consapevolezza della necessità di lottare per i propri diritti e per la giustizia sociale”.    

I ricordi, la pianificazione e la progettualità, la sperimentazione e l’osare, la razionalità e l’istinto quanto sono rilevanti nel curare e rappresentare gli interessi di coloro di cui è manager? E l’empatia verso gli artisti che segue e nei confronti dei vostri potenziali clienti, invece, quale ruolo gioca nel suo lavoro? Innanzitutto, sono dell’avviso che sia importante specificare che se non si lavora con una grande persona è difficile che si diventi un grande artista. Sia il mio lavoro che quello che dirò tra poco, senza tale premessa, sarebbe vano e ininfluente. Curare e rappresentare gli interessi di qualcuno – come manager – richiede un equilibrio tra diverse abilità e qualità come la pianificazione, la sperimentazione, la razionalità, l’istinto e l’empatia. È importante pianificare attentamente il percorso di carriera degli artisti, cercare nuove opportunità, prendere decisioni rapide e gestire gli aspetti finanziari. L’empatia, dal canto suo, è fondamentale per comprendere le esigenze personali proprio degli artisti e per collaborare con loro al raggiungimento di obiettivi comuni. In sintesi, il lavoro del manager richiede doti pragmatiche ed empatiche”.     

Quanto è importante, nella carriera di un cantante così come di un producer e di una persona di spettacolo più in generale, l’immagine nella sua accezione più ampia e omnicomprensiva possibile – e quali sono le imprescindibilità che, a suo avviso, non possono mancare loro? L’immagine pubblica e la reputazione sono estremamente importanti nella carriera di un artista e di un professionista dello spettacolo. È essenziale avere un aspetto curato e stiloso, un comportamento professionale e rispettoso, nonché un’immagine coerente con il proprio stile musicale e con il tipo di spettacolo che si vuole offrire. Inoltre, uno stylist può aiutare a creare la giusta immagine cosicché essa rispecchi la personalità dei suddetti e tale che attiri l’attenzione del pubblico”.

Il cantante e rapper Shade, i due demoni della musica elettronica SMACK, il musicista e cantautore Lortex, il DJ e multi-platinum producer Giacomo JARO Roggia, il gruppo folk-rock Milky Chance, la cantante e modella Imany sono solo alcuni dei nomi che si sono e si stanno affidando a lei lavorativamente parlando… Ebbene, quale suppone che sia la peculiarità che la fa apprezzare da costoro e lei cosa ritiene che sia pregevoli di ciascuno di loro (mentre cosa la farebbe decidere di prendere a cuore il percorso anche di qualcun’altra persona oltre ai suddetti già famosi)? La peculiarità che mi ha permesso di lavorare con professionisti come Shade, SMACK, Lortex, JARO, Milky Chance e Imany (anche se, per questi ultimi due, solo a livello scouting per un’agenzia) è sicuramente la fiducia, la correttezza e la schiettezza che cerco sempre di dimostrare – cominciando dal non promettere mai nulla che io non possa essere sicuro di compiere – e anche la mia conoscenza inerentemente il settore musicale e dello spettacolo dacché l’ho maturata, negli anni, grazie alle persone che mi hanno insegnato e agli errori fatti. Shade ha un’energia, una personalità, una cultura e una genialità uniche che si riflettono nella sua musica. Gli SMACK sono dei veri e propri maghi dell’elettronica, con una capacità straordinaria di creare atmosfere uniche anch’esse e coinvolgenti. Lortex è un cantautore in grado di dare vita a melodie emotive e sincere che parlano al cuore della sua generazione. JARO è un DJ e produttore pluripremiato che possiede un talento innato per la produzione di musica ricercata e di alta qualità. I Milky Chance sono un gruppo folk-rock eccezionale, hanno saputo conquistare il pubblico attraverso uno stile personale e innovativo. Imany è una cantante con una voce potente ed emotiva che affascina e che riesce a coinvolge numerosi fan in tutto il mondo. Per quanto riguarda la scelta di prendere a cuore il percorso di lavoro di taluni, alcune volte è l’artista che valuta l’interesse e il potenziale del manager e la sua etica professionale, i valori condivisi. Io personalmente cerco inoltre di valutare se sono in grado o no di contribuire al loro successo e di instaurare una relazione di condivisione e di fiducia reciproca che, per me, è fondamentale”.       

In che cosa identifica la bellezza e che cosa rappresenta per lei l’arte, nonché quale ritiene che sia il loro principale pregio e potere? La bellezza, per me, è un concetto che va oltre l’aspetto estetico e che si collega a ciò che suscita emozioni e sensazioni positive. Può essere trovata in molti luoghi e situazioni, dalla natura al design di un oggetto. L’arte invece, a mio parere, rappresenta un mezzo attraverso cui l’essere umano esprime se stesso e comunica messaggi – spesso essa va oltre l’aspetto visivo e coinvolge anche il suono, il movimento e l’interazione con il pubblico. Il principale pregio e potere appunto dell’arte, secondo me, è quello di essere in grado di far nascere empatia e comprensione tra le persone. L’arte difatti può rappresentare un ponte tra diverse culture, generazioni e lingue. Attraverso di lei, possiamo conoscere differenti opinioni e punti di vista e imparare a superare le barriere che potrebbero impedirci di connetterci con gli altri… e, in questo modo, proprio l’arte può rappresentare uno strumento per promuovere la pace e il rispetto delle diversità”.

Qual è il suo punto di vista inerentemente i social network, nonché sul loro utilizzo, e si è mai interrogato sul come mai si sta assistendo sempre più a un proliferare di aspiranti influencer? I social network rappresentano una delle tante tecnologie che, nel corso della storia, l’essere umano ha sviluppato per connettersi con gli altri esseri umani e per esprimere se stesso. Essi non sono solo progetti tecnologici ma si configurano anche come forme di cultura e, pertanto, rappresentano una sorta di lente d’ingrandimento attraverso cui osservare le dinamiche sociali che caratterizzano la nostra epoca. All’intero di quanto suddetto si è sviluppato il fenomeno degli influencer, tutti siamo un po’ tali… Quelli di noi più famosi, grazie al loro grande seguito di follower, sono in grado di esercitare un’ampia influenza sulle opinioni e sui comportamenti delle persone e ciò soprattutto in ambito commerciale. In questo senso, quello dell’influencer è diventato un lavoro a tutti gli effetti in quanto permette di generare guadagni tramite sponsorizzazioni, collaborazioni e pubblicità. In tanti casi, comunque, è importante tenere presente che la notorietà sui social non va confusa con il successo nella vita reale e che molti di coloro che sono seguitissimi in rete possono divenire vittime di una sorta di illusione di grandezza. In ogni caso, codesto fenomeno attuale della popolarità di simili figure non sembra destinato a scomparire… e d’altra parte, nella nostra società, il ruolo dei social media sarà sempre più rilevante. È importante, quindi, continuare a interrogarsi sul significato e sulle implicazioni di   tutto ciò e adottare una prospettiva proattiva ma anche critica e consapevole sull’utilizzo che ne se ne fa proprio dei social”.             

Attualmente mi pare che si stia, abbastanza diffusamente, innescando una smania esasperata di apparire e rendere pubblico quello che una volta era gelosamente custodito nel privato e come privato. Ebbene espressività e seduzione, per quello che la riguarda, di cosa sono sinonimi e quali sono inoltre i capisaldi di una comunicazione che sia davvero tale ed efficace? Ritengo che espressività e seduzione possano essere considerate sinonimi, in quanto entrambe riguardano la capacità di comunicare in modo coinvolgente e di creare un’impressione positiva nelle persone. L’espressività, tuttavia, si riferisce più alla capacità di esprimersi in modo autentico… mentre la seduzione include anche l’abilità di persuadere e attirare gli altri. Io non ne sono un esperto ma – per quanto mi riguarda – i capisaldi di una comunicazione efficace sono la chiarezza, l’empatia, l’autenticità, la credibilità e l’adattabilità. È ovvero fondamentale utilizzare un linguaggio semplice e diretto, evitando ambiguità e confusione e non di meno comprendere e considerare il punto di vista dell’interlocutore. Non meno importante è essere sinceramente se stessi e trasmettere dunque, nel messaggio, sincerità. Usare fonti e fatti verificabili, così da presentare un argomento in modo convincente, è imprescindibile e lo è pure saper adattare il proprio stile comunicativo al referente e al contesto in cui ci si muove. La smania esasperata di apparire e rendere pubblico ciò che una volta era custodito nella sfera privata può influire negativamente sulla comunicazione, poiché spesso il trasmesso diventa superficiale e volto solamente a impressionare il prossimo. Siamo, inoltre, sicuri che quello che ci viene presentato rispecchi la realtà?”.     

La propria individualità in che relazione dovrebbe stare, a suo avviso, con la socialità e con l’aggregazione ovvero con la vita sociale (e a cosa le sembra che porti la diversità d’approccio all’esistere e nel come vivere rispetto alla maggioranza)? C’è poi stato o no un momento determinante nel fungere da spartiacque tra chi si illudeva/sforzava di essere e come voleva apparire agli occhi altrui e chi, magari persino all’opposto, è autenticamente? Mi permetto, in questo caso, di rispondere alla domanda partendo dal fondo e facendo riferimento a un grande drammaturgo e scrittore/poeta che mi fecero studiare a scuola e cioè a Luigi Pirandello. Egli, già ai suoi tempi, scrisse <<Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti>>… non mi pare che, ad oggi, sia cambiato un granché. La propria individualità dovrebbe essere considerata una risorsa all’interno della socialità e della vita sociale, poiché ogni individuo porta con sé unicità e una propria visione del mondo che può arricchire la collettività. È importante, tuttavia, trovare un equilibrio tra l’affermazione della appunto propria individualità e il rispetto delle regole e delle dinamiche sociali”.

Infine, prima di salutarci, ha piacere di condividere in anteprima con noi quali sono i suoi prossimi progetti a stretto giro e non di meno quelli a più lunga gettata? Sono sempre alla ricerca di nuove sfide e di progetti innovativi in cui mettere in gioco e condividere tutto quello che posso dare per i miei artisti. Ciò, però, si può applicare solo con il contributo di tutti. Dico, a chi vuole andare veloce, di camminare da solo. Chi, invece, vuole andare lontano cammina insieme ad altri. Sto collaborando con un paio di nuovo talenti e sono entusiasta di contribuire alla realizzazione dei loro sogni. Al momento sto lavorando su un progetto molto interessante destinato al mercato estero, che rappresenta una vera sfida per me e per l’artista coinvolto. Sono molto fiducioso nella sua capacità di portare avanti con successo il progetto e di ottenere l’attenzione e l’apprezzamento che si merita”.

2 Maggio 2023

Autore:

redazione


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