Riparte la nuova stagione di Alcazar Off, il podcast ufficiale di Alcazar (storico ex cinema nel cuore di Trastevere e attualmente punto di riferimento della movida romana).
di Italo Zeus
Dopo aver ospitato nomi come Barbara Alberti, Valentina Dallari, Francesco Pannofino, Alan Sorrenti, Neri Marcorè, Michela Andreozzi, Ninni Bruschetta, Leo Gullotta e tanti altri, il podcast torna con un nuovo ospite, Giò Evan. Conducono Manuel Manfrè e Flavio Toma.
Come sempre, l’intervista dei due conduttori non cerca il gossip o le domande pungenti per uno scoop, ma si sviluppa come un dialogo elegante e intimo, che esplora la vita dell’artista attraverso momenti, pensieri e tappe della sua carriera, quasi fossero seduti a chiacchierare in un caffè retrò e post-moderno. Tuttavia, l’intervista non manca di ritmo e riesce a rivelare aspetti inediti e autentici dell’artista.
Giò Evan è noto soprattutto come cantante, in particolare per la partecipazione a Sanremo 2021 con il brano Arnica, e per successi come Glen Miller, Klimt, e Susy. In realtà, con una ricerca su Google, scopriamo che la sua espressione artistica principale è la scrittura. Tra i suoi romanzi più noti troviamo Se c’è un posto bello sei te, Cento cuori dentro, e soprattutto Non prendermi sul serio. Le sue poesie e i suoi racconti trattano temi universali, con storie coinvolgenti che mescolano sentimenti, personaggi e trame avvincenti. La critica lo considera uno dei più importanti scrittori contemporanei, sebbene alcuni lo considerino più una lettura leggera. Evan si colloca a metà strada: il suo linguaggio semplice ed efficace riesce a esplorare profondità emotive, senza mai perdersi in complicazioni intellettuali.
Nel podcast, Giò Evan racconta come ha guadagnato popolarità sui social, dove è diventato un vero e proprio fenomeno. Le sue frasi, che spesso tutti conoscono ma di cui pochi riconoscono l’autore, vengono continuamente condivise. Ecco alcuni esempi:
“Che forse non è la terra che gira intorno al sole, forse è la terra che ci gira intorno, a noi, soli.”
“Mi piace che non hai paura di restare sola, che sai stare in mezzo a qualsiasi folla senza perdere la direzione delle tue scarpe, e che ti allontani quando la tua danza non coincide con i passi del mondo.”
“Ti andrebbe di venire con me a perdere i treni che passano solo una volta nella vita? Così da farcela insieme, a piedi, piano pianissimo, io e te.”
Tutto è nato su Instagram, quando ancora era poco conosciuto e lui non aveva intenzione di cercare visibilità. Ma nel podcast potrete ascoltare la sua storia completa, e scoprirete anche molto della sua vita, fatta di percorsi interiori e scelte esoteriche.
Al termine di un lungo tour, Evan ha pubblicato una nuova canzone, Palo Santo. Il Palo Santo è un legno naturale e aromatico originario del Sud America. Con il suo profumo dolce e intenso, è usato per purificare e trasmettere energia positiva. Si dice che il fumo del Palo Santo protegga e allontani gli spiriti maligni, e che porti chiarezza mentale, serenità e gioia.
Il brano di Giò Evan intende evocare “piccoli pezzi esoterici”, una sorta di nostalgia per la libertà, come un falò in spiaggia, lontano dalla canzone del sole ma vicino all’invenzione, alle smodate allegrie e a una voce graffiata, senza ritocchi di studio, accompagnata da bonghi e tamburi.
Dopo la fatica del tour, Evan desidera il “dolce far niente”, meditazione, e un’aria libera dalla negatività: “Una volta eravamo pieni di sciamani e streghe”.
L’evento Evaland, che Giò Evan organizza da tre anni, è un incontro tra artisti che si può definire una sorta di convivio musicale non religioso, ma dal profondo spirito di condivisione.
Dalla sua infanzia in campagna (la famiglia si trasferì per fuggire dall’inquinamento e dalla folla) agli anni di viaggi senza soldi in Thailandia e Messico, Giò racconta di un viaggio di scoperta e di addii: “vietato credere di appartenere e possedere le persone”.
Racconta anche di suo figlio, cresciuto con la compagna secondo principi meditativi e spirituali, lontani dai dogmi. L’avventura di Sanremo, con un Ariston vuoto a causa della pandemia, è un altro momento di riflessione, che conclude con un augurio: “un futuro minimale e gentile”.
Seguite questo interessante podcast, con annunci esclusivi prima della pubblicazione del video.
Link: Alcazar Off su YouTube
Alla prossima puntata.
“IIS Antonello”: progetto lettura con il testo Parallelo Sud (altro…)
Sarà visitabile fino a venerdì 20 dicembre la mostra di ceramiche dell’arch Koji Crisá, giovane…
A Ficarra si respira un’aria di Natale speciale, fatta di tradizioni, sapori e solidarietà verso…
La delegazione messinese e nebroidea di Fratelli d’Italia ad Atreju,: “Un'occasione unica per la crescita…
Domenico Siracusano, esponente del Partito Democratico, è intervenuto con una dichiarazione sulle recenti vicende legate…
Consegnata l’auto in dotazione alla Polizia Municipale e acquistata nell’ambito del progetto “Spiagge Sicure”. (altro…)