L’onorevole Gianni Alemanno, ex sindaco di Roma, è stato ospitedue giorni fa presso la sede di Barcellona Pozzo di Gotto, del movimento politico Azione Nazionale. Ricevuto informalmente dal sindaco Roberto Materia, ha poi dato vita ad un dibattito su alcune tematiche, con gli interventi anche di Mimmo Nania e e del responsabile cittadino del movimento Nino Munafò, introdotti dal consigliere comunale Melangela Scolaro sul futura di “essere a destra e di destra”.
Un incontro politicamente importante dove sono stati affrontati i temi della sovranità popolare, dell’identità nazionale, delle regole certe in materia di flussi migratori, della centralità del lavoro e della capacità di andare oltre i populismi, nella prospettiva di una Destra capace di affrontare le sfide del futuro, anche attraverso il confronto di idee, storie ed esperienze.
Ma ovviamente l’interesse di tanti è quello se esiste un filo conduttore, un elemento ancora collante,che possa contraddistinguere l’ambiente di destra, fuori da nostalgismi, beghe e faide passate, e che ne dia identità e prospettive politiche future.
Interessante sulla visita di Alemanno il punto di vista, pubblicato su facebook di Rino Nania.
#Alemanno e la politica che ci piace
La visita amichevole, più che politica (giacché il suo intervento nella sede di Azione Nazionale a Barcellona Pozzo di Gotto non ha superato i 10 minuti) di Alemanno ha suscitato un vespaio tra gli amatori della tastiera di fb.
Ho letto battute di dubbio gusto soprattutto da chi negli anni ha tifato per una amministrazione sterile ed inconcludente, di chi ha visto l’impegno per gli altri solo con il binocolo, che ha aspettato a lungo, affacciato alla finestra, per manifestare il proprio indignato pensiero, stando improvvisamente e sorprendentemeente a sinistra.
Ma una grande perplessità la suscitano anche quanti hanno, negli anni, simpatizzato per la destra nazionale, sociale, solidale e professionale, che, d’improvviso, si scoprono indignati e accusano coloro che hanno negli anni responsabilmente operato, pur consapevoli del loro impegno a singhiozzo e ben remunerato.
Orbene Alemanno ha la sua storia personale, che non lo ha visto in rapporto di impegno comune con il gruppo dei barcellonesi.
Dopo tanti anni, e dopo le esperienze del MSI, FdG, FUAN, AN, solo adesso in una fase di fuoriuscita dall’impegno in prima persona si impongono, non solo per lui, un’amicizia ed un impegno per ricostruire la destra italiana anche attraverso Azione Nazionale.
Di certo non possono essere gli inquieti a stabilire quanto sia importante, oggi, la presenza di Alemanno nell’area della destra. E quanto invece sia irrilevante, in questa fase di ricostruzione politica e culturale di un’area, l’esperienza amministrativa di Alemanno sindaco.
Invero il suo destino non è sicuramente quello di impersonare una leadership, bensì quello di contribuire a ritrovare, nella opportunità di far rivivere la destra nelle nuove generazioni, quella forza delle idee e dei valori che hanno reso necessaria una presenza politica che ridia fiato e significativa presenza ad una identità in cui coniugare il senso di patria con il senso dello Stato, l’interesse nazionale con la solidarietà diffusa, l’ispirazione ideale con lo spirito coerente.
Solo quando si avrà questo respiro, si potrà riassegnare alla destra delle nuove generazioni quel ruolo decisivo di vedere la politica come servizio, volontà di contribuire a migliorare le comunità a cui sentiamo di appartenere.
Andando oltre gli Alemanno che passano e scorrono si possono costruire quelle reti che non vivono di sterili ambizioni personali, ma di orgoglio per voler attraversare esperienze di vita che lasciano traccia per chi storicamente verrà.
(r n/519)
#destra #Stato #sinistra #politica
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