ALESSIO MICALE – “Mi piacerebbe star seduto a fianco al Popolo”. Questa sarebbe la mia aula consiliare ideale

L’intervista ad Alessio, candidato al consiglio comunale orlandino.

Lui non è un politico tradizionale. Attivo e creativo, uomo capace di importanti relazioni senza mai perdere la sua autonomia. Sempre pronto a sporcarsi le mani per sostenere e difendere i cittadini, Alessio è un politico popolare perchè appartiene al popolo. Alle spalle 4 anni di lavoro amministrativo dai banchi dell’opposizione.

 

D – In numeri la tua attività, tanto per iniziare?

R – Con i gruppi consiliari abbiamo prodotto 74 interrogazioni, 9 mozioni e 4 proposte di deliberazione, numeri importanti che se associati alle centinaia di segnalazioni, per la soluzione delle quali ringrazio quanti hanno fatto il loro dovere, fanno immaginare la misura dell’attenzione alla vita di questo comune.

La battaglia per integrare il reddito delle famiglie sotto la soglia di povertà assoluta, ancora ferma all’Ars; la diretta web per consentire a tutti la vista del consiglio; il progetto carta di identità e donazione organi che nei prossimi giorni verrà attivato; le indicazioni sul contrasto ai fenomeni estorsivi ed usurai; la spinta alla promozione dell’ormai dimenticato affitto a canone concordato, sempre nell’interesse dei cittadini e volte alla loro tutela; le analisi sulla questione rifiuti mai prese in esame dalla maggioranza.

 

D – Da consigliere comunale cosa ti sentiresti da dire ai due candidati sindaci, quale dovrebbe essere la prima cosa da fare….

R – La prima cosa da fare è ristabilire il rapporto con la verità.

Siamo in un periodo difficile e dobbiamo dare strumenti corretti di comprensione al popolo, non disarmarlo.

Perchè da questo periodaccio o si esce insieme o non se ne esce più.

Le concentrazioni di potere nelle mani di pochissimi creano gravi disparità sociali.

D- Le tre opere che, con una bacchetta magica, realizzeresti a Capo d’Orlando, in ordine d’importanza

R- Non vorrei dirle adesso ma rimandare la risposta.

Io sono un estimatore di Giosi, sindaco di Bacoli che è riuscito a dar voce alla gente.

La prova che ha lavorato bene sta nel fatto che ai suoi collaboratori hanno scassato le macchine a randellate.

Sono un sostenitore dei modelli partecipativi puri, dove ogni cittadino può incidere democraticamente sulle scelte.

E’ questo che ho detto ed è questo quello che farò.

Che importa quello che posso fare io rispetto a quello, che lavorando, possiamo fare insieme?

 

D – Le tre opere inutili, in tutti i tempi, che per te sono state realizzate a Capo d’Orlando.

R – A Capo d’Orlando ci sono molte cose che non vanno che dipendono dalla concentrazione dei poteri che hanno dato le possibilità di scegliere nelle mani di pochissimi.

Bisognerebbe ritrovare la voglia di impegnarsi e contribuire al bene comune, solo cosi la lotta avrebbe una giustificazione seria.

Non è certamente tutto da buttare, anzi, ma se sempre le stesse persone hanno il controllo blindato su certe possibilità è chiaro che questa condizione diminuisce le possibilità degli altri.

Le posso anticipare che lavoriamo, a progetti seri che avranno effetti positivi duraturi e non vaporosi, come molte delle cose che i comuni fanno.

 

D – In ordine d’importanza il ricordo più bello della tua vita amministrativa e quindi anche quello più brutto.

R – Il ricordo più bello risale ad una settimana fa, ricordo questo recente anche se la memoria funziona bene e dove non arrivo con quella ci sono le carte che conservo.

Mi ha fermato per strada, la mamma di un ragazzo e mi ha detto “Signor Alessio, mio figlio ci ha detto che sei uno che parla seriamente e con la verità, ti rispetta perché tu lo rispetti.

Lui è giovane e non può sbagliare.

Ce la dobbiamo fare.

Siamo con te” .

I giorni brutti che diventano ricordi invece sono tutti quelli quando vedo gli inganni del potere e non riesco a contrastarli.

Penso che cambierà questa cosa, ho fatto esperienza.

D – Perché un giovane dovrebbe votarti? Prova a convincerlo adesso.

R – Un giovane dovrebbe votarmi perché io non cerco di convincerlo a farlo e gli dico che non deve ascoltare ne me ne nessun altro ma cominciare a rinforzarsi e ad acquisire gli strumenti non per sedersi ai tavoli del potere ma per ribaltarli.

 

D – Alessio se non eletto cosa farai?

R – Se non eletto proverò a scrivere, abbiamo già tutto pronto, c’è un gruppo di lavoro serissimo.

Riccardo Orioles, giornalista immenso, che abbiamo avuto il piacere di avere come nostro ospite a Capo d’Orlando mi ha confermato che i migliori giornalisti che collaborano con lui fanno i camerieri.

 

D – Alessio se eletto a fianco di chi vorresti sedere in consiglio comunale?

R – A fianco del popolo.

 

D -Alessio che futuro per Capo d’Orlando?

R – Un futuro di lavoro e sfide.

Da affrontare a braccia scoperte e senza paura e con quel sorriso fiero che ti viene naturale quando contribuisci a migliorare le cose nel tuo paese.

D – Alessio la volta scorsa la tua è stata una campagna elettorale “alternativa”… quest’anno è molto più seria.. perché? Sei cresciuto?

R- Ho lavorato molto, senza pensare alla fatica dell’impegno.

La volta passata avevo bisogno di originalità quest’anno invece ho preferito qualcosa di più semplice.

Volevo che a parlare fosse la serietà e che la gente, piuttosto che all’immagine pensasse alla sostanza, al lavoro, all’impegno.

La Sicilia tende al basso e per rialzarla servono politici solidi sulla cui onestà si possa mettere la mano sul fuoco, senza alcun rischio.

 

Buon’impegno Alessio. Noi ti guardiamo!