«In un momento una parte del sistema delle imprese ha scelto di esporsi in prima persona nella lotta contro il racket e in cui esponenti delle forze dell’ordine, della magistratura e del mondo dei media continuano a rischiare la vita per il loro impegno al servizio del Paese, alla politica, a tutta la politica, i cittadini chiedono, al di làdelle parole di rito, un supplemento di rigore e di coerenza nella lotta contro la mafia».
Lo sostiene il deputato europeo dell’IdV e presidente dell’Associazione nazionale familiari vittime di mafia, Sonia Alfano, in occasione dell’anniversario dell’omicidio del giudice Terranova, ucciso il 25 settembre del ’79 insieme al maresciallo Lenin Mancuso e del giudice Saetta trucidato con il figlio lo stesso giorno del 1988.
«E chiedono, – aggiunge – sempre più con forza, che la stessa politica abbia la determinazione e l’autorevolezza di espellere dalle proprie coloro i quali, al di làdella responsabilitàpenale, pongono in essere un sistema di accertate, sistematiche e consapevoli relazioni con boss di primo piano di Cosa Nostra, pur procedendo, naturalmente, in modo equo e responsabile».
«Penso – conclude – che un provvedimento di questo tipo, attuato da tutte le forze politiche con serietàe rigore, ridarebbe alla classe politica quella autorevolezza morale oggi così, a volte giustamente, contestata da settori sempre più rilevanti della società».
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