Individuate diverse occlusioni e interruzioni che possono avere provocato il ristagno e l’innalzamento della falda
Si celano nel sottosuolo dell’area del centro storico retrostante il porto naturale di Messina le cause dei continui allagamenti che si verificano anche all’interno della cripta normanna del Duomo della città e davanti al teatro Vittorio Emanuele. Ad accertarlo è stato il commissario delegato nominato dal governatore Nello Musumeci, l’ingegnere Leonardo Santoro, che guida l’Ufficio progettazione di Palazzo Orleans e che è impegnato anche nel Barcellonese dove ha già risolto alcune criticità presenti nei torrenti. Una serie di sopralluoghi, condotti sul reticolo di canali al cui interno scorre l’acqua piovana che dovrebbe riversarsi in mare, ha permesso infatti di individuare diverse occlusioni e interruzioni che possono avere provocato il ristagno e l’innalzamento della falda, complice anche la probabile poca permeabilità delle banchine. Ciò avrebbe, di conseguenza, portato alla fuoriuscita d’acqua in superficie in occasione di alluvioni, così com’è avvenuto lo scorso agosto.
Santoro ha già attivato gli enti interessati per un intervento che consenta di delineare meglio la situazione: i sommozzatori dell’Autorità portuale dovranno scandagliare gli sbocchi sommersi degli scarichi per accertare se risultano liberi mentre il Comune, con l’ausilio di robot, avrà il compito di individuare i punti dove le linee d’acqua trovano ostacoli e vengono bloccate o rallentate nel deflusso a mare.
«Stiamo offrendo alla città di Messina – afferma il presidente della Regione – la consulenza dei nostri esperti per mettere la parola fine a queste devastanti inondazioni che puntualmente, oltre a sfregiare pezzi del patrimonio artistico, costituiscono un grave pericolo per l’incolumità della gente. Attendiamo la conclusione di tutti i rilievi per passare subito dopo alla fase degli interventi risolutivi, la cui progettazione spetta al Comune. La Regione, in ogni caso, resta vigile e pronta a fare la propria parte fino in fondo per finanziare ed eseguire le opere necessarie».
Tra le soluzioni già appuntate sull’agenda del Commissario delegato c’è la realizzazione di una trincea drenante a ridosso del porto: servirebbe a captare le acque piovane e a scaricarle in mare grazie a nuovi collettori da posizionare sotto la strada litoranea e le banchine.
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