Era il 19 maggio 1987 i media del tempo si soffermarono appena per ricordare al mondo la morte di Almerigo Grilz, reporter di guerra triestino, rimasto ucciso in Mozambico mentre filmava una battaglia tra i guerriglieri della Renamo e le truppe del Frelimo. Sono passati 31 anni. è stato il primo giornalista italiano a morire in prima linea, dopo la fine della seconda guerra mondiale.
Mostre, articoli, momenti di commemorazione, ma a ricordare quel giornalista straordinario, ma c’è anche tanto silenzio, a volte imbarazzato, per ricordare, un amico, un serio giornalista, un reporter di guerra, forse perchè era “politicamente scorretto”. Lui era di destra.
Almerigo era un personaggio scomodo, anche a destra.
Per il reporter triestino, quest’anno non si sono commemorazioni ufficiali come per coloro che sono caduti dopo lui.
E’ stato messo all’indice per la sua militanza nel Fronte della Gioventù, organizzazione giovanile del Movimento Sociale Italiano; perchè era consigliere comunale a Trieste, la sua città; perchè era “storto”
Nessuna commerazione, per questo grafico, disegnatore, idealista e sognatore. Anche dopo morto si gettò fango su di lui. Eppure la grande informazione,l Sunday Times e grandi network tv, come la Nbc e Cbs, trasmettevano spessissimo i suoi reportage.
Quest’anno a ricordare Almerigo Grilz nel trentunesimo anniversario della sua morte, ci penserà l’associazione Nessuno resti indietro che ha organizzato una manifestazione commemorativa nella sua Trieste, in via Paduina.
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