C’era una volta la politica dei partiti….
Qualcuno la chiamò partitocrazia, ed era in mano a strutture che provavano a dare risposte ai cittadini, ad incrementare le opportunità per la sfera imprenditoriale, a fornire un orizzonte di speranza e sicurezza per le famiglie e le generazioni a venire.
Oggi, invece, la politica, che ruota attorno a percorsi individuali ed a esperienze singolari, presta il fianco ad ambizioni senza costrutto, a capricci e velleità che si dimostrano inconcludenti, incapace di dare soluzioni alle sempre più impellenti emergenze che attanagliano le imprese ed i professionisti, i cittadini e le comunità locali.
In questi giorni vari segnali proiettano le realtà di Milazzo e Barcellona P.G. nel caos: la rottura nel centro/destra tra Lega e #diventerà-bellissima sulla città mamertina segue una china sdrucciolevole per l’intero centro/destra che avrà riverberi anche su Palermo.
Anche le orecchie di Musumeci dovranno sentire i rumori della periferia messinese, che evoca frantumazioni-senza-perché e dissoluzioni di una coalizione che sembra entrare in uno stato di fibrillazione che confonde l’elettorato e non riesce a dare una direzione di marcia chiara in grado di intercettare il consenso.
Il disordine creato, saggezza politica auspicherebbe, dovrebbe essere azzerato per rilanciare una visione comune tra tutti i partner parlamentari presenti sul territorio, che dovrebbero ricercare un minimo denominatore comune, in cui rinsaldare competenze, in cui mettere a sistema risorse umane e professionali, per dare un taglio percepibile e persuasivo di crescita. Questo per uscire dal vicolo cieco degli impegni occasionali, dell’aridità diffusa, culturale e sociale. Solo così si potrà ottenere un riscatto per le comunità coinvolte che vivono disilluse dopo le deludenti recenti esperienze amministrative.
Da più parti provengono gli appelli per ridare credibilità ad una politica che, in questo disordine sparso, perde attrattiva ed in cui si incuneano i figli di esperienze stravecchie e senza virtù e i comitati lobbystici alla ricerca di qualche posto al sole.
Tra cui l’Avv. Rino Nania che richiama l’attenzione sulle ragioni di un territorio che andrebbe declinato con serietà e senza fughe in avanti. Ove interpretato in senso opposto si delineerebbe un quadro in cui è facile prevedere astensionismo maggioritario, che non riesce a dare fiducia a nessuno.
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