Un analisi lucida, non da tutti – ovviamente condivisa – ma che certamente giunge da chi, per suo abito mentale aborra il compromesso, e come afferma lo stesso Mangano “non faccio sconti ad alcuno. La politica dei corridoi per non disturbare il manovratore non fa per me”.
Il post:
Alle Amministrative di Capo d’Orlando dell’11 ottobre non ha vinto (solo) Franco Ingrilli, ma anche e soprattutto la lobby dei c.d. “poteri forti” che hanno ribadito la loro solidissima saldatura con i colletti bianco -sporco e si apprestano a condizionare pesantemente l’economia orlandina attraverso il business della “rivisitazione ” del Prg.
Dato ancor più inquietante, Lor Signori indirizzeranno la speculazione edilizia senza metterci la faccia, ma per interposta persona.
Infatti, tra gli altri, siederanno a Palazzo Europa 3 giovani donne che hanno fatto incetta di voti nonostante siano state completamente assenti nel passato remoto e recente dalla vita politica orlandina.
E, allora, sorge spontanea la domanda: per quali meriti sono state gratificate dell’elettorato?
Per la cronaca si sono classificate nei primi 5 posti Federica Li Puma (604), Angela Bontempo (595)e Valentina Bontempo (537), donne certamente volenterose e forse anche valenti, ma con un’esperienza politico-amministrativa pari a zero.
E quando non si fa gavetta, la presenza in aula è limitata all’alzata della manina.
Morale: il sindaco Ingrilli per le decisioni più importanti dovrà confrontarsi non con queste 3 aspiranti pulzelle, e nemmeno con il suo ex mentore Sindoni (al quale ha già assestato il primo schiaffone lasciandogli fuori dalla giunta il “fedelissimo” Colombo), ma con i “padroni del vapore” ai quali non fotte nulla del bene comune, della cosa pubblica. E nemmeno ai 4661 che hanno incoronato Ingrilli, cui aggiungere quella che negli anni ’80 veniva chiamata “maggioranza silenziosa” che, più a torto che a ragione, ha disertato le urne.
Piaccia o no, questa è oggi Capo d’Orlando.
All’orizzonte? Buio pesto.
E da qui, come sulla pagina social dell’avvocato Mangano si è già aperto il dibattito.
E giusto per fugare qualche retro pensiero
Walter Mangano, sulla sua pagina facebook, scrive ancora:”Non rispondo delle azioni degli altri. Se vuoi la mia opinione sul fatto che la minoranza ha votato a presidente del C.C.il consigliere indicato dalla maggioranza, avrei condiviso la scelta se fosse stata preceduta da una conferenza stampa per spiegare la decisione. E poi la base andava coinvolta”.
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