Il Presidente dell’Ance Messina, Giuseppe Ricciardello, pronto a chieder al nuovo Governo la revisione del Codice degli Appalti garantendo così l’avvio di lavori importanti. Per lui le risorse ci sono ma devono essere sbloccate, ma biosgna far presto in quanto oramai “Siamo ad un passo da un‘emergenza da Codice Rosso”.
E’ questo l’appello del presidente Ance Messina, Giuseppe Ricciardello che in questi giorni ha fatto, guardando a Roma ed al nuovo Governo.
Un appello affinché si lavori, insieme, Imprenditoria, Politica e Pubbliche Amministrazioni, perchè si avviino opere cruciali.
Ricciardello nel suo dire mette in evidenza come la crisi del settore stiamo ponendo a rischio gli attuali posti di lavoro e quanto incida sul futuro occupazionale della provincia messinese e dell’intera Sicilia.
Per il presidente dell’Ance Messina, Giuseppe Ricciardello, il comprato edile è bloccato praticamente in ogni sua fase, mentre emergono dati drammatici, primo fra tutti quello degli addetti del settore che si è contratto quasi del 60%.
Un dato – nell’analisi dell’imprenditore brolese – supportato da cifre e analisi che vede come negli ultimi lustri, un preoccupante crescendo, che ha determinato una crisi profonda, che pur inserendosi in un quadro nazionale, alle latitudini siciliane ha derive negative oltre ogni limite e che con un effetto domino nella realtà peloritana, in particolare, ha creato “punti di non ritorno” inquietanti.
Per lui i dati statistici sono impietosi, ed evidenzia che al pari alla riduzione della forza lavoro anche gli importi, nel pubblico, a base di gara sono ridotti ai livelli minimi storici, ed anche l’edilizia privata – pur se in questo settore agiscono anche cause – praticamente è al palo ormai da anni.
«Tutto il procedimento che dovrebbe portare alla realizzazione di opere fondamentali per dare un sistema di infrastrutture e servizi moderni al nostro territorio – torna a ripetere il presidente dell Ance Messina Giuseppe Ricciardello – è bloccato praticamente in ogni sua fase.
Nel nostro Paese, basta un evento atmosferico intenso per accorgerti dello stato in cui versano strade, ponti, reti ferroviarie, edifici, spazi verdi e scuole.
Nel mio impegno associativo all’interno della Commissione Referente Opere Pubbliche di Ance Nazionale mi sono reso conto che le risorse ci sono, rimangono nei conti correnti dello Stato.
Su questo punto stiamo spingendo molto come Associazione Costruttori, a partire dal nostro presidente, l’imprenditore parmense Gabriele Buia, e mi sono battuto personalmente affinché si operi una profonda rivoluzione di tutto il sistema dei lavori pubblici”.
Per Ricciardello si deve rimodulare tutta la procedura determinata dal Codice degli Appalti entrato in vigore due anni fa.
Per il Presidente dell queste norme di fatto “hanno bloccato le pubbliche amministrazioni, creando un insieme di norme incomprensibili e, certamente, non finalizzate alla semplificazione ed efficienza del processo che porta alla progettazione ed al collaudo di un‘opera pubblica».
Aggiungendo che per questo, come associazione Ance «chiediamo un atto di volontà e di coraggio da parte del nuovo Parlamento e del futuro Governo, che ci auguriamo si formi a] più presto, per mettere fine a tutto questo ed evitare che passino anni, se non decenni, prima di aprire i cantieri necessari per il benessere e la sicurezza del nostro Paese.
Per farlo, lui si augura – dopo avere resettato il sistema normativo vigente, serve subito un decreto legge, atto a consentire alle amministrazioni di far partire i lavori, e poi una nuova riforma dotata di un regolamento attuativo che restituisca la certezza del diritto”.
“Pippo” Ricciardello ha evidenziato che tutta l’Ance è pronta a fare la sua parte,annunciando che nei prossimi giorni, appena si av rà certezza dell’interlocutore politico, saranno avviate una serie di iniziative pubbliche affinché non si spenga l’attenzione dell’opinione pubblica sul tema del rilancio degli investimenti in infrastrutture”.
In quanto oramai “Siamo a poco da un‘emergenza da Codice Rosso”.