Convegno sulla gestione delle patologie croniche durante la pandemia organizzato dalla cooperativa Servizi Sociali
Una partecipazione attenta ed affollata ha fatto da cornice al convegno sulla gestione delle patologie croniche durante la pandemia organizzato dalla cooperativa Servizi Sociali e ospitato dal palazzo della cultura di Capo d’Orlando. Un panel di relatori di profilo scientifico Internazionale ha affrontato tutti i temi della pandemia post covid unitamente alla gestione delle patologie croniche, che siamo chiamati ad affrontare per recuperare il tempo perduto.
Tra gli altri relatori, il prof. Carmelo Iacobello, Direttore delle Malattie infettive di Catania ha sottolineato in maniera lucida e brillante le caratteristiche del virus e perché ci ammaliamo.
Il prof Pierangelo Clerici Presidente AMCLI l’associazione dei microbiologi Italiani e membro della Commissione Ministeriale, ha sottolineato il ruolo del laboratorio nelle diagnosi precoci ed il contact tracing. Contro tutti i pareri ufficiali, ha rimarcato il ruolo degli anticorpi che nonostante tutte le indicazioni operative sono fondamentali soprattutto prima della somministrazione della terza dose.
Il prof Antonino Mazzone, vice Presidente FISM, ha sottolineato il ruolo dei farmaci che sono necessari nelle varie fasi delle manifestazioni cliniche della infezione da covid 19. I progressi dopo un anno e mezzo sono molteplici ed evidenti, e ci hanno consentito di passare dallo sconforto alla prevenzione e alla cura dell’infezione.
Il prof Nicola Mumoli ha sottolineato il ruolo della terapia eparinica, come e quando farla nel paziente affetto da covid e/o complicanze tromboemboliche.
La dr.ssa Letizia Panella Direttore della UOC delle malattie infettive dell‘ASP di Messina, ha parlato della sua esperienza e di come hanno affrontato il covid 19 nel nostro territorio, portando dati che sono in linea con quanto successo nelle altre parti del Paese.
Il prof Salvatore Corrao, Direttore del dipartimento di Area Medica dell’Ospedale Civico di Palermo ha sottolineato non solo il ruolo della infezione da Sars Covid 19 ma anche la necessità di combattere e prevenire le infezioni batteriche e le resistenze antibiotiche che rappresenteranno il problema infettivo più cocente nei prossimi anni.
Due interventi, della dr.ssa Collovà oncologa e della dr.ssa Castelnovo reumatologa, sono servite a sottolineare i problemi dei pazienti specialistici che non hanno potuto eseguire i normali controlli gli screening ed il follow up.
Due cose originali che resteranno sicuramente impressi nella mente dei tanti partecipanti sono: la prima lettura della Professoressa Cecilia Politi Direttore della medicina Interna di Isernia, esperta della commissione parlamentare che ha elaborato la legge sulla Medicina di Genere. La professoressa ha affrontato in maniera brillante la tematica della differenza di genere nella patologia covid e non covid. Le differenze di genere saranno sempre più importanti per sviluppare terapie personalizzate che tengano conto delle differenze genetiche e della suscettibilità ai farmaci innovativi.
La seconda parte importante del Congresso è stata dedicata agli aspetti psicologici della pandemia.
L’illustre relatore il prof Vito Tummino Presidente della Società di Psicologia clinica Italiana, ha tracciato il profilo di rischio psicologico del paziente affetto e non affetto da Covid 19.
L’ansia, la depressione, i pensieri negativi, la mancanza di relazioni umane ed interpersonale ha portato ad un aumento di oltre il 40% della richiesta di consulenza psicologica.
Artefice del successo di questo evento, è stato Giuseppe Pirrone, Primario della Medicina Interna di Sant’ Agata Militello, che ha moderato e coordinato i lavori. Il dottor Pirrone, commentando ed interpretando al meglio le speranze per una sanità migliore, ha sottolineato il ruolo della telemedicina che può cambiare davvero l’organizzazione del sistema sanitario per la gestione delle patologie croniche e l’integrazione ospedale-territorio.
Soddisfatto il Presidente del Congresso Antonino Mazzone, secondo cui “La partecipazione numerosa dei discenti e la qualità degli interventi nella discussione ha fatto emergere il panel dei relatori di altissimo profilo che hanno trovato a Capo d’Orlando momenti di grande scienza e di grande umanità”.
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