Nel cuore della Sicilia, tra le mura di Patti, si erge un presidio di pensiero e cultura che porta il nome di CENFORUM. A guidarlo con dedizione e passione è Angela Giordano Lo Ricco, maestra d’arte e instancabile promotrice di un messaggio di rinnovamento culturale e spirituale.
Le recenti difficoltà incontrate nel dialogo con le istituzioni e i media hanno spinto Giordano ad affidare il proprio messaggio a una lettera aperta destinata alla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e al direttore del TG1, nella speranza di oltrepassare le barriere dell’indifferenza e della disattenzione istituzionale. La missiva non è solo un atto di denuncia, ma una proposta concreta per un risveglio culturale e morale che parta dalle radici più profonde della società.
L’urgenza di un intervento culturale
Angela Giordano denuncia un progressivo degrado del tessuto sociale e culturale italiano, con particolare attenzione ai giovani, sempre più fragili di fronte a un mondo manipolatore. La sua analisi parte da un presupposto chiaro: il vuoto di valori e l’assenza di riferimenti forti stanno generando un disorientamento diffuso. La scuola, che dovrebbe essere un faro di formazione e crescita, appare sempre più spenta, chiusa in un formalismo che non lascia spazio all’arte e al pensiero critico.
Dal Centro studi CENFORUM emerge un appello che chiama in causa tutte le forze in gioco:
- le istituzioni, responsabili della formazione delle nuove generazioni;
- le famiglie, primo nucleo di trasmissione dei valori;
- il mondo dell’arte e della cultura, che deve riappropriarsi del proprio ruolo di guida morale e spirituale.
Non si tratta solo di una critica, ma di una vera e propria proposta di rinascita culturale, attraverso un programma sistematico e condiviso che possa contrastare il degrado e le devianze.
Un percorso tra arte e spiritualità
Giordano, forte della sua esperienza come insegnante e artista, si fa portavoce di una battaglia culturale e valoriale. Ha attraversato momenti difficili, descritti con metafore evocative come “rovi difficili da estirpare” e “fili spinati piantati ovunque a difesa del nulla”, ma oggi si presenta con una proposta concreta.
Il suo impegno non si limita alla teoria: Oliveri, piccola cittadina ai piedi del Santuario di Tindari, ospita da oltre un anno una performance espressiva che sintetizza “il grido” di denuncia verso lo stato di abbandono culturale in cui versa il Paese. Un’iniziativa che trova nel supporto del Comune un esempio virtuoso di collaborazione tra istituzioni e cittadini attivi.
Giordano invita a superare i pregiudizi culturali, abbattendo quelle barriere che rendono la scuola impermeabile ai valori dell’arte, della spiritualità e dell’identità. L’arte, infatti, non è solo estetica, ma un ponte verso una coscienza collettiva più profonda e consapevole.
Un messaggio per il futuro
Nel suo percorso, Angela Giordano ha trasformato la sua casa in un centro di pensiero e di lavoro, in cui Dio e l’energia pulita diventano punti di riferimento per una vita autentica. Il CENFORUM custodisce, fin dal 2001, metodi e strategie di sensibilizzazione per contrastare il disorientamento sociale e restituire ai giovani la speranza in un futuro migliore.
Con un atto di fiducia nei confronti delle nuove generazioni, la studiosa lancia un messaggio di gratitudine e incoraggiamento ai giovani di Patti, che con il loro impegno dimostrano di poter essere il motore di un nuovo umanesimo.
La sua lettera aperta, con il titolo evocativo “Cattedrali di Vetro”, non è solo una denuncia, ma una dichiarazione di intenti: dopo tanto navigare, è tempo di costruire sulle fondamenta della verità e della giustizia.
L’invito al cambiamento
Giordano invita le istituzioni e i media a riflettere e ad agire. Il suo messaggio, pubblicato anche nel giornale online che ha già ospitato articoli come “Tempo di Riflessione” e “Provocazioni Ragionate per non lasciare la scuola nelle nebbie”, chiede un intervento immediato.
L’informazione deve diventare uno strumento di verità, capace di oltrepassare la superficialità dei social e degli influencer, spesso fautori di un’informazione mistificatoria e svuotata di contenuti.
Angela Giordano ha lanciato il suo appello. Ora spetta allo Stato, alla Chiesa e ai cittadini raccoglierlo, per dare voce a un’Italia che vuole tornare a credere nel potere della cultura, dell’arte e della spiritualità.
La lettera a Giorgia Meloni
Alla personale attenzione della Presidente del Consiglio dei Ministri Stimatissima Onorevole Signora GIORGIA MELONI
Palazzo CHIGI – ROMA
OGGETTO: – accendiamo la luce in un mondo che annaspa nel buio
– L’ARTE E LA SCUOLA al centro dell’attenzione per progettare il futuro in veste di GIUSTIZIA E VERITA’
Stimatissima Presidente, On GIORGIA MELONI,
sono la maestra d’arte Angela Giordano Lo Ricco, già docente di Educazione Artistica nelle scuole dell’obbligo e oggi titolare del Centro studi CENFORUM con sede a Patti.
La informo che spinta da giusto sentire verso lo Stato che mi ha dato tanto e grazie all’apertura mentale di mio marito e la docilità dei miei figli, casa mia, dove di fatto risiede il mio studio, è diventata un luogo che si rivela come un laboratorio d’arte a largo respiro, un luogo a procedere in un settore dove da una parte emerge il lato evolutivo umano e dall’altro la reazione nei confronti di forze opposte, contrastanti. Sappia che ho navigato e continuo a navigare in acque tempestose, ma con forza tengo in mano il timone per portare in porto ciò che rappresenta la luce in un mondo che, acculturato in massa alla scuola della parola rimane statico e, senza giudizio critico, va avanti come l’incoscienza guida, prediligendo la memoria meccanica aggravata, oggi dall’indirizzo al ricorso dell’intelligenza artificiale, il copia incolla e l’artefatto tanto propagandato da influencer, e…
Fatta questa premessa le dico dei tanti tentativi fatti da me per perorare la causa dei giovani che rappresento avendo elaborato con loro i metodi specifici e sistematici per favorire coscienza, IDEE e lavoro, metodi che pure sono stati richiesti istituzionalmente, ma in modo equivoco.
Non le sto a dire quante lettere con relazioni importanti e decisive per il cambiamento di rotta nei sistemi educativi, sono partite da casa mia nel tentativo di superare vicoli senza uscite e veti anche istituzionali. Invano ho cercato collaborazione di stampa e persone che mi aiutassero a giungere al cuore dello STATO perché, come dimostro, a parte il ristretto cerchio di persone colte e all’altezza della situazione, anche l’attenzione della Presidenza della Repubblica è stata snobbata da chi indice concorsi di idee al solo scopo di gestire finanziamenti, non di capire dove nasce il cancro per intervenire preventivamente.
Sto mettendo nero su bianco il lato scuro di una SCUOLA, che ha collocato l’insegnamento artistico agli ultimi posti, favorendo l’opinione generale di una disciplina velleitaria e secondaria in contesto educativo e formativo.
Proprio la scuola mi ha costretto ad aggirare ostacoli ad attuare strategie estreme di sopravvivenza per tutelare quanto nasceva sotto la spinta di bisogni concreti, reali e urgenti: capire la radice dei guasti e attuare le strategie di risanamento, capire il mondo e aiutare i giovani a comprendere, avviandoli verso la presa di coscienza di sé e, attraverso il fare, giungere alla creatività in senso operativo, accedere alla lettura dei simboli, alla scoperta dello spirituale, di quella cellula di energia vitale identitaria che viene sommersa se non c’è la sollecitazione giusta…
Oggi provo ad innalzarmi “in volo” autonomamente, cercando di arrivare a lei direttamente, senza aiuto alcuno, visto che le più recenti richieste collaborative per una mediazione con le istituzioni centrali fatte anche al Ministero della cultura, alla DIA e fin’anche alla RAI, a cui ho mandato in due riprese il resoconto del mio viaggio nel deserto, sono state sotterrate.
La richiesta che oggi presento alla Presidente del Consiglio dei Ministri, che nasce spontanea dopo anni e anni di lavoro sommerso e lacrime di sangue dietro cortina per chi con coraggio si è attivato alla ricerca delle radici del male e della sua estensione, è quella di procedere ad un confronto pubblico sull’attività da me fatta, per poi procedere agli interventi giusti in una scuola di esperti e non di improvvisatori.
NEL RISPETTO DI LEGALITA’ , DIRITTO E GIUSTIZIA si fa riferimento a quanto espresso dal titolare dello studio legale Scarcella che ha provveduto in precedenza a perorare la mia causa scrivendo inutilmente per e-mail agli esponenti istituzionali che dovrebbero sovrintendere ai criteri della formazione dei giovani. Trovandoci di fronte ad un evento culturale che rivoluziona gli iter interni lo studio legale è disposto a seguire le prassi d’intesa fra lo Stato e Cenforum nel riconoscimento di competenze specifiche utili per ridare dignità all’ARTE, ristabilendo quel rispetto, anche attraverso il riconoscimento economico di chi NATO CON I MEZZI ESPRESSIVI PREDISPOSTI AD ARTE HA CERCATO DI FARLI FRUTTIFICARE, non insabbiare.
D’obbligo è l’urgenza di dire pubblicamente se trattiamo di Arte o di spazzatura e se l’esposizione organizzata ad Oliveri, ai piedi del Comune, è un elogio alla vita o pura follia come la banana di Cattelan. Ma è folle l’artista che provoca o il gioco dei mercati dell’arte? Se è vero che io da oltre cinquanta anni lavoro senza alcuna garanzia di ascolto se non quella di Dio mio Giudice, sono da considerare un ibrido? Per pura follia avrei anticipato anche oneri di STATO, riconoscendo giusto procedere a fin di bene favorendo, comunque a tutti di accedere ai linguaggi espressivi di chi indaga a livello introspettivo, superando i percorsi intravisti da Freud e da Jung che non essendo artisti non potevano dimostrare l’ASSOLUTO ?
Il dibattito si deve aprire sull’Arte praticata da me, quell’arte che è cresciuta sotto regole e dettata dalle spinte dell’anima. Perché abbiamo un’anima?…
Faccio presente che i metodi richiesti da una scuola senza anima, una scuola formale che punta sui numeri e non sulla qualità del sapere, una scuola malata, sono fermi a casa mia dal 2001. Mentre la terra grida e i giovani muoiono condannati ad inedia mentale, la richiesta di attenzione ed AZIONE, oggi passa a lei che volente o dolente deve conoscere come l’uomo si evolve.…
Mi permetto di suggerirle di visionare quanto le mando sotto la spinta di una naturale reazione ai rifiuti collaborativi, di verificare se sto parlando della concretezza dell’Arte, di scienza, di scuola di pensiero o di idiozie. Mandate a casa mia un giornalista che possa vedere, filmare e procedere a relazione su un contesto che, comunque è aperto all’attenzione generale attraverso i miei libri e non ultimo il sito CENFORUM, il mio sito, e il giornale online “Scomunicando.it” alla voce “Provocazioni ragionate perché la scuola non resti nelle nebbie”.
Con i segni della mia grande stima la saluto ribadendo un tratto dal pensiero di Camus, a lei la facoltà di scegliere tra la vita o la morte TRA L’INFERNO E IL BUON SENSO.”
In fede, saluti, Angela Giordano Lo Ricco
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