Riflessioni di Calogero Centofanti
In occasione dell’inaugurazione dell’Anno Giudiziario, presso le diverse corti d’Appello, è affiorata l’inderogabile esigenza oltre che rimpinguare i carenti organici, anche la necessità di interpretare la delicata questione della formazione educativa dei ragazzi, attualmente assediati da attrazioni fatali, impregnate di tracotanza e di ostinata negazione di valori etico-morali.
Un tempo non molto lontano le componenti sostanziali di una realtà socio politica economico morale, esprimeva tensioni ideali con le quali aiutare i ragazzi con disagio esistenziale a superare le fasi difficili dell’emancipazione, con l’avviamento verso sani attività di tempo libero, della educazione culturale e sociale, in una professione di rispetto degli altri consimili evitando così comportamenti di delirante bullismo.
Sarebbe pertanto giusto che i documenti su problematiche spinose potessero generare iniziative illuminanti, con l’appoggio dell’intellighenzia che formata da intellettuali ed appartenenti all’ordine Giudiziario, potesse scuotere la coscienza distratta, aprendola alla sapienza della verità e della solidarietà in un’atmosfera di rinnovato orgoglio spirituale.
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