Scritto da Alba Beiras, figlia di Maria Bria, ultima componente del Trio Lescano, il volume di Armenio Editore racconta come, nel giugno 1946, la più giovane delle tre sorelle Lescano venne sostituita da una sconosciuta cantante torinese, Maria Bria, senza che mai la cosa fosse stata resa nota e senza che mai il pubblico si fosse accorto della sostituzione
Si terrà venerdì 18 maggio 2012 alle ore 20:30, al Circolo Ufficiali di Palermo, in via Sant’Oliva 25, la presentazione del volume “I miei tu-li-pàn – Mamma cantava nel Trio Lescano” di Alba Beiras, edito da Armenio. Saranno presenti Maria Bria, ultima componente del Trio Lescano, Alba Beiras, figli di Maria Bria ed autrice del volume, Mimmo Mollica, studioso della storia della canzone ed autore della prefazione.
Alla presentazione interverranno – inoltre – Giuseppe Flavio Genta, sindaco di Altare, in provincia di Savona, l’editore Antonino Armenio e Umberto Mendola, organizzatore della cerimonia e della manifestazione.
Il volume “I MIEI TU-LI-PAN (Mamma cantava nel trio Lescano)”, è stato scritto da Alba Beiras, figlia di Maria Bria, la ‘falsa sorella’ del Trio Lescano, “compiendo un atto d’amore e di verità che non lascia indifferenti ed esorta a credere che è proprio la verità la forza che muove l’uomo e le coscienze” – come scrive Mimmo Mollica nella prefazione al volume.
Il libro racconta come nel giugno 1946, finita la guerra, Catharina, la più giovane delle tre sorelle Leshan, lasciò il Trio Lescano e venne sostituita da una giovane e sconosciuta cantante torinese, Maria Bria, 21 anni.
“Maria Bria continuò a cantare e ad esibirsi in mezzo mondo senza un compenso, tanto che nel 1952 la sua situazione economica si fece insostenibile e Maria fu costretta a lasciare il Trio. Le due sorelle Leshan senza Maria Bria non furono nelle condizioni di proseguire la loro attività artistica. Maria Bria si impiegò al Comune di Torino.
La miniserie televisiva “Le Ragazze dello swing”, diretta da Maurizio Zaccaro, andata in onda su Rai 1 il 27 e il 28 settembre 2010, riproposta dalla Rai il 27 gennaio 2012, in occasione della Giornata della Memoria, racconta la storia delle sorelle Leschan, le componenti del più famoso trio di musica leggera degli anni ’40.
“Le Ragazze dello Swing” è la storia del Trio Lescano: tre sorelle olandesi, Alexandra, Judith e Kitty Leschan, che tentano di imporsi nel mondo della musica leggera, figlie del contorsionista ungherese Alexander Leschan e di una cantante d’operetta, ebrea olandese, Eva De Leeuwe. Alexandra, Judith e Kitty Leschan divennero il Trio Vocale Sorelle Lescano, successivamente abbreviato in Trio Lescano, italianizzando il loro cognome anagrafico.
Catharina Leshan morì per un tumore nel 1965, a soli 46 anni; Alexandra, la maggiore delle tre sorelle, morì a Fidenza nel 1987, creduta l’unica superstite. In realtà della terza sorella, Judik Leshan si è parlato perfino nella trasmissione di Rai3 “Chi l’ha visto?”, nella stagione 2010 -11. Di lei si sono perse le tracce e non si conosce al momento il suo destino.
Maria Bria, la falsa sorella
Maria Bria, nata il 28 marzo 1925 a Torino rimase l’alter ego senza identità di Caterinetta Leshan, una voce senza volto e senza nome. Ed è incredibile dire che la sua attività canora non è documentata da alcuna produzione discografica; senza avere mai conosciuto di persona Caterinetta Leshan, senza avere mai messo piede in quel bellissimo palazzo con l’ascensore di via Cesare Battisti 3 a Torino, dove vivevano le sorelle Leschan, tra artisti e cantanti d’opera, ostentando un benessere ed un lusso che la guerra rendeva più simulato che altro.
In questo volume, I MIEI TU-LI-PAN (Mamma cantava nel trio Lescano) a raccontare la storia di Maria Bria è la figlia, Alba Beiras, compiendo un atto d’amore e di verità che non lascia indifferenti ed esorta a credere che è proprio la verità la forza che muove l’uomo e le coscienze. E ad essa l’amore è aggiogato, perché l’essere umano, nella sua vereconda intimità, non trova quiete fuori dall’alba che rivela il giorno e di esso il sole e le penetranti rivelazioni della luce.
Nell’Italia fascista alcuni sognavano il potere e in molti la libertà, ma tutti avevano bisogno di musica, mentre la radio entrava nelle case degli italiani irruente e imperiosa, eppure timorosa e restia per tutto ciò che è straniero, e può apparire destabilizzante e trasgressivo, come il jazz e lo swing.
Mimmo Mollica
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