ARTE – “Geometrie, Paesaggi, Artifici”, mostra di Angelo Restifo a San Salvatore di Fitalia
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ARTE – “Geometrie, Paesaggi, Artifici”, mostra di Angelo Restifo a San Salvatore di Fitalia

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La Mostra di Pittura organizzata dal “Centro culturale polivalente San Calogero – Museo siciliano delle tradizioni religiose”, sarà visitabile fino al 24 luglio a San Salvatore di Fitalia.

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Si è inaugurata sabato scorso a San Salvatore di Fitalia l’interessante mostra di Angelo Restifo visitabile sino al 19 luglio dalle 10 alle 13 e poi sino alla sua conclusione dalle 18 alle 22 ( su richiesta visitabile anche sabato e domenica) denominata “Geometrie, Paesaggi, Artifici”, perfetta sintesi del percorso artistico di questo pittore, che ama l’acquerello, ma non disdegna altre tecniche, e che ha allestito altre “personali” a Sant’Agata Militello, Capo d’Orlando, Tusa, Messina San Marco d’Alunzio, Acquedolci, che vede le sue opere far parte di collezioni pubbliche e private, e che ora vive ed opera a Rocca di Capri Leone.

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Lui ha studiato presso Accademia delle Belle Arti di Palermo. Poi, senza mai tralasciare la manualità e l’impegno su tele e fogli di carta, ha maturato esperienza lavorando anche in tipografie e litografie conoscendo i salotti e gli studi d’arte lombardi.

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Maturando una lunga esperienza, acquisendo i concetti degli spazi, delle forme, della dimensione e dove il colore non è mai nato per caso.

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Oggi si dedicata, sapientemente, al dipingere e i suoi acquerelli diventano – come giustamente sottolineato – memoria storica per le future generazioni, i suoi paesaggi, monumenti e viuzze rappresentano una civiltà nebroidea di valore inestimabile, che lascia un ricordo splendente nella mente dell’osservatore.angelo restifo 2016 (2) - Copia

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Nasce a Militello Rosmarino, mentre debuttava sullo schermo della tv di casa, ancora monocromatico, “Carosello” e la Fiat faceva uscire dalle nuova catene di montaggio la “500”.

L’Italia era nel pieno del boom economico che inizia a cambiare le abitudini di vita, ma a Militello cambiava poco.

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Poi la scuola, i compagni a Sant’Agata, gli amici persi per strada, e nel  1974 l’incontro con John Picking.

Angelo inizia a frequentare lo “Studio Siciliano” del pittore che proprio a Militello era di casa.

Negli anni successivi partecipa a diverse esposizioni collettive, vince premi è protagonista di varie rassegne d’arte; nel 1981 frequenta anche la “Libera Accademia di Pittura” diretta dal Maestro Vittorio Viviani a Nova Milanese.

Poi ritornato in Sicilia si occupa di grafica e sperimenta la tecnica dell’acquerello che contamina con il tratto a china.

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Creatività e fare artistico si coniugano nell’operosità figurativa di Angelo Restifo, a volte questa sfiora la denuncia sociale, lo scempio per l’ambiente, ma quasi sempre diventa espressione dolce di un paesaggio che conosce bene, “declinandosi in succedenze di spazi, orizzonti temporali, vagheggiamenti di memoria, policrome tavolozze, intrecci d’orizzonti, nel turgore o nelle trasparenze di immagini che balenano da una manierata finestra (affaccio dell’anima) o combinano elementi di paesaggio colti come frazioni di totale e assoluta bellezza, vicina e arrivabile, presente e sempre piena“.

Questo è il “suo” territorio, che ben raffigura anche quando attinge a esperienze e nuovi percorsi artistici.

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Scrive di lui Nuccio Lo Castro che ha anche offerto la sua consuelenza artistico nell’allestimento dell’attuale mostra.

“Io che spesso ho frequentato la sua casa in campagna, tutta un atelier fitto di studi, tele, disegni, cavalletti e macchie di colore, credo di dover confessare la voglia di godere del panorama grandioso che lì si spalanca, spettacolo di formazioni rocciose d’immane gravità che si elevano in uno spazio infinito, più che contenuto, e sbirciare con curiosità nelle infinite rappresentazioni di tali luoghi che Restifo si impone quotidianamente, come si trattassero quasi di parole del suo perenne colloquio con essi.

C’è poi quel suo mezzo espressivo delicatissimo, l’acquerello, col quale avvolge, sfuma, fa vibrare, accende, fa vivo e trasforma il paesaggio intorno col quale sembra, a volte, voler confondere la sua stessa anima…

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Fin da piccolo, nel tempo libero, Angelo Restifo si è occupato d’arte un po per diletto e anche per comunicare pensieri;” ma senza la conoscenza tecnica, potevo fare poco”, diceva.

A sedici anni ha conosciuto nel suo paese natio (Militello Rosmarino) il pittore inglese John Picking, trasferitosi pochi anni prima in Sicilia. Ha cominciato a frequentare il suo studio Siciliano, dove ha appreso le basi più elementari della prospettiva, la tavolozza dei colori, la composizione.

In seguito ha frequentato a Milano la libera Accademia di Pittura diretta dal Maestro Viviani e la scuola di grafica pubblicitaria all’ex Umanitaria, fondata da Albe Stainer.

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Conversando con lui, Restifo non nasconde di essere stato positivamente influenzato da artisti come Monet, Cezanne, Gauguin, De Chirico, Dalì, Escher, Folon ed altri ancora….Scuole diverse ed ispirazioni artistiche svariate che hanno dato al suo tratto una complessità di espressioni, portandolo a miscelare grafica e pittura.

Tornato in Sicilia, ha cominciato a lavorare in varie industrie grafiche. Ha partecipato a premi, estemporanee, mostre collettive e allestito numerose personali.

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Realizza le sue opere principalmente ad acquarello, ma anche a china, tecnica mista, e acrilico; gli piace raccontare i Nebrodi, con i loro colori, le stagioni, i monumenti, la storia e le leggende…

Creatività e fare artistico si coniugano nell’operosità figurativa di Angelo Restifo, declinandosi in succedenze di spazi, orizzonti temporali, vagheggiamenti di memoria, policrome tavolozze, intrecci d’orizzonti, nel turgore o nelle trasparenze di immagini che balenano da una manierata finestra (affaccio dell’anima) o combinano elementi di paesaggio colti come frazioni di totale e assoluta bellezza, vicina e arrivabile, presente e sempre piena.

Un territorio dal fascino struggente, l’opulenta ma decadente eredità storica, i segni di un prodigale e millennario lavorio per la plasmazione del paesaggio, sono la misteriosa sintassi di questa fuga nell’arte, di tali bisognevoli sogni ad occhi aperti”.

 

11 Luglio 2016

Autore:

redazione


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