“Mediterranea” fino al 16 giugno al centro d’arte contemporanea Cocco
Inaugurata sabato 18 maggio, fino al 16 giugno il centro d’arte contemporanea Cocco ospiterà la mostra dell’artista messinese, curata da Laura Faranda. Sarà esposta una selezione di circa quaranta opere pittoriche in acquerello su carta, acrilico su tela e collage. Si tratta di lavori che derivano soprattutto dall’ultima ricerca di Ampelli, in cui lo stesso dà spazio all’informale, all’espressionismo astratto, all’essenziale, toccando punte di minimalismo.
I testi in catalogo sono di Laura Faranda, Cettina Lupoi e Rosalba Galletta.
La mostra è aperta ai visitatori venerdì e sabato, dalle 17 alle 20 o su appuntamento.
“Mediterranea”, mostra del pittore messinese Mario Ampelli, l’interessante appuntamento da Cocco Arte Contemporanea. Lo studio d’arte messinese, nato da un’idea di Laura Faranda, prosegue così il suo percorso di collaborazione con talenti originali, innanzitutto siciliani ma non solo, portatori di un linguaggio non necessariamente circoscritto alla tradizione, comunque di respiro internazionale.
La mostra riguarda una selezione di circa quaranta opere pittoriche in acquerello su carta, realizzata a mano dall’artista o su cartoncino, acrilico su tela e collage.
Mario Ampelli è l’unico artista messinese che in questa prima parte dell’anno espone all’interno della programmazione di Cocco Arte Contemporanea, prima della pausa estiva.
“Mediterranea” vuole essere, così, pure un “omaggio” alla città dello Stretto.
L’artista nasce nel 1942 a Messina, dove vive e lavora.
Egli sente presto che “fare pittura” è la sua strada. Inizia a dipingere all’età di dodici anni, sperimentando il ritratto, le nature morte, i paesaggi.
Con il tempo, per necessità e passione, pur non smettendo di ricercare nella pittura, inizia la professione di grafico pubblicitario, al tempo in cui i cartelloni della pubblicità erano frutto di minuzioso lavoro a mano. Si afferma in tale campo e, nel contempo, in quello della migliore pittura a cavallo fra gli anni ‘50 e ‘60 del Novecento.
Frequenta, instaurando interessanti dialoghi, artisti di rilievo come Francesco Finocchiaro, Felice Canonico, i Fratelli Zona, Francesco D’Ascola.
La sua pittura, sempre di qualità, originale, dal carattere raffinato, inizia nel figurativo, per poi approdare nel naturalistico e successivamente ancora nel chiarismo, nel paesaggismo, fino ad alleggerirsi nella forma (ma mai nella qualità) divenendo sempre più essenziale. Approda, così, nell’Informale, nell’Espressionismo Astratto.
Da sempre volutamente “ancorato” alla sua città natale, ma con uno sguardo costante all’arte e alla pittura di tutto il mondo (specie a quella americana), Ampelli è stato ed è protagonista di mostre personali e antologiche in Italia, distinguendosi fra i talenti più interessanti, e di riferimento, di Messina.
Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private come la galleria Campioli – Monte Rotondo di Roma, le collezioni private in Australia, la collezione d’arte del Teatro Vittorio Emanuele e del Policlinico di Messina, le collezioni di diverse chiese storiche in Italia.
Le sue opere sono apparse in cataloghi di rilievo come Bolaffi, Ginestra, L’Elite, Artisti del XX Secolo.
Da Cocco Arte Contemporanea, “Mediterranea” presenta lavori scaturiti soprattutto dall’ultima ricerca di Ampelli, in cui egli abbandona la figura, facendo spazio all’informale, all’espressionista astratto, all’essenziale; toccando punte di minimalismo.
L’esposizione – come sottolineato dalla curatrice nel testo in catalogo – prende il titolo dai colori, studiati e ricercati che, caldi, avvolgono chi li osserva o, più scuri, “profondi”, lo catturano. Colori “mediterranei”, espressione dell’area di origine dell’artista e della sua propensione alla malinconia ma anche alla vivacità e all’improvvisazione; intendendo questa come tendenza a creare qualcosa di diverso, di originale, che specialmente la Sicilia presenta.
Opere raffinate, ricercate nello studio e nella stesura del colore, nella realizzazione della carta e nel concetto. Lavori che “profumano” di singolare lirismo: tutti insieme sono un unico stato d’animo, originale, in tutte le sue mille sfaccettature.
Il lirismo delle opere in esposizione ha ispirato l’idea di far dialogare le stesse con la poesia. Dialogo che esiste da sempre, ma specialmente nella più recente “arte contemporanea” si fa sempre più evidente. Soprattutto ultimamente, in Italia, artisti si fanno “poeti” e, viceversa, poeti si fanno “artisti”. Più semplicemente, i primi lavorano, con un proprio linguaggio, sulla parola; i secondi sull’immagine poetica. Ad ogni modo, il risultato, quando è di qualità, è affascinante e sempre nuovo e attuale nel tempo.
In “Mediterranea”, l’interessante linguaggio pittorico di Mario Ampelli è accompagnato, oltre che dal testo critico, dalle riflessioni poetiche di Cettina Lupoi e Rosalba Galletta, entrambe impegnate, da anni, per diletto e passione, in campo poetico e come professoresse, nell’approccio da parte di giovani e adulti alla cultura, all’arte, alla poesia.
Cocco propone così un suo punto di vista all’interno di quel palcoscenico artistico-contemporaneo/poetico allo stato assai vivace a livello nazionale, e non solo.