Nato a S. Agata Militello, nel 1949 Calogero Corrao si è avvicinato alla pittura da autodidatta, trascorrendo ore e giorni presso gli studi di pittori amici suoi, in particolare il maestro Coci, nonché visitando il più possibile gallerie e musei, poi nel proprio studio a lavorare a olio su tela, così negli anni è arrivato ad una pulitissima tecnica che oggi contraddistingue il suo lavoro. I soggetti si muovono in scenografie metafisiche gremite di oggetti carichi di significati misteriosi.
Anche i colori appaiono intrisi di valenze simboliche.
Si può dunque affermare che il percorso artistico del maestro Calogero Corrao senz’altro parte dalla metafisica rivisitata del vivere quotidiano e arriva all’astrattismo figurato e narrativo dei fenomeni naturali e surreali. Sono il coraggio e la libertà di cambiare a caratterizzare tutta l’opera pittorica del maestro.
Di grandi qualità umane nonché ricco di un vasto bagaglio culturale su tutto il movimento pittorico del Novecento, Corrao è un infaticabile sperimentatore di linguaggi e tecniche, mentre nell’arte del dettaglio è anche narratore di eventi di cui non ci si spiega né l’origine né la destinazione finale.
Quello che di cui più mi stupisco delle esperienze artistiche di Calogero Corrao è la vastità dell’opera elaborata in un periodo, se vogliamo, straordinariamente breve, infatti in meno di un trentennio ha tracciato vari percorsi e tematiche tali da aver anticipato fatti reali.
L’artista ha anticipato i tempi; i grandi artisti, infatti, annunciano la storia da venire, e si vede già dai primi dipinti della sua carriera dove l’interesse per gli effetti atmosferici e la luce è evidente come visibile è l’immagine dell’uomo in balìa delle forze della natura.
Proprio in questi frangenti, il maestro Corrao, mostra la sua sensibilità per gli elementi evocativi nel suo racconto pittorico e filosofico.
Roberto Santoro