Vittorio Manno e Angelo Rizzelli, da domenica 05 a martedì 14 luglio in esposizione allo spazio LOC presso il Centro Culturale Polivalente Antonio Librizzi. C’è anche la possibilità di seguire un corso di avvio alla tecnica della “maniera nera” curato dai due artisti e coordinato da Loretta Galvan nell’ambito delle iniziative
Due dei maggiori incisori italiani per la tecnica della “maniera nera”, saranno ospiti a Capo d’Orlando in un evento in Sicilia unico per il suo genere.
L’esposizione delle opere grafiche di Manno e Rizzelli verrà inaugurata domenica 05 luglio alle ore 19.00.
Saranno presenti gli artisti la curatrice Loretta Galvan il responsabile alla Cultura dell’amministrazione Sindoni, Giacomo Miracola. Al termine dell’inaugurazione ai presenti sarà offerto un rinfresco.
La mostra sarà fruibile gratuitamente tutti i giorni dalle ore 09.00 – 13.00 e dalle ore 15.00 alle 19.00.
Andando al corso che rientra in quello che Loretta Galvan, artisti e grfaica che recentemente a seguito un corso intensivo di “maniera nera” tra i bassi materani spiega trattasi “di incontri di lavoro rivolti a tutti color che amano il disegno, la pittura e le tecniche di incisione calcografica (acquaforte, acquatinta, maniera nera, mezzotinto, bulino, xilografia, linoleografica) dove non sono richieste particolari abilità, ci vuole la passione, la voglia di apprendere, di mettersi in gioco, di sperimentare”.
I corsi sono aperti a tutti ed è previsto un minimo contributo spese di partecipazione.
Il programma prevedeva già un corso di disegno con il metodo CeRaDi diretto dal professore Giovanni Spinicchia. Un corso intensivo di acquaforte\acquatinta diretto dal Maestro Giacomo Miracola. Ed ora appunto quello intensivo di “maniera nera o mezzotinto” diretto dai mestri Vittorio Manno e Angelo Rizzelli della Grafica di “Via 7 dolori” di Matera. Assistente sarà la professoressa Daniela Cataldi.
Il corso si svolgerà presso il laboratorio artistico di Loretta Galvan, in contrada San Gregorio a Capo d’Orlando. Per saperne di più:09419551100 – 338.8451320
La Grafica di Via Sette Dolori nei Sassi con La maniera nera di Manno e Rizzelli.
Incisioni calcografiche
A volte ci si chiede: fare arte, in che maniera?
A ognuno la propria. Alcuni con “la maniera nera”.
È questa, propriamente, una tecnica di incisioni calcografiche (in cavo) “dirette”, col risultato del chiaro/scuro, che si richiama al fautore di tale espressività artistica, il pittore (dilettante) tedesco Ludvig von Siegen vissuto nel Seicento.
Metodologia operativa sviluppatasi ampiamente in Inghilterra nella metà del XVIII secolo, inizialmente per riprodurre ritratti… con un’avvincente storia degli ideatori di attrezzi dedicati – dagli originari berceau, o wiegen (tedesco) o rocker (inglese)… al raschietto, brunitoio, rotella, carbone dolce, agata (pietra), per solcare ed affinare la superficie delle lastre di rame o zinco.
Ed ottenere delicati effetti tonali su raffigurazioni di piccolo e grande formato. “La maniera nera” vede, nella città dei Sassi, presso l’associazione “Grafica di Via Sette Dolori”, del Circolo culturale La Scaletta, i maestri Vittorio Manno e Angelo Rizzelli, materani d’adozione, già docenti di materie artistico-pittoriche, promotori di corsi di formazione sulle tecniche calcografiche.
E proprio dal 7 al 16 marzo ‘15 si svolge il laboratorio su “la maniera nera” con la partecipazione di giovani e meno giovani artisti – dalla siciliana alla finlandese, bergamasca, pugliesi e materani – desiderosi di sviluppare-affinare le proprie abilità in merito. Nel contempo, a pochi metri dalla sede artistica, sempre in Via Sette Dolori 12 (negli antichi rioni Sassi), è in esposizione fino al 30 marzo prossimo presso il Distretto del mobile imbottito la mostra “La maniera nera”, appunto, con le opere di Manno (classe ’39) e Rizzelli (del ’40).
Un bel viaggio tra raffigurazioni calcografiche che hanno già meritato apprezzamenti in varie realtà lungo l’itinerario “Da San Pietroburgo a Matera” nel 2011-2012. La mostra è un mix di operatività artistica che porta il visitatore a “giocare” tra ‘sculture di carta’, ‘figure’ e ‘santini elettorali’ del maestro Vittorio Manno e ‘segni di luce’, ‘fiori’, ‘involucro’ e ‘segni di Matera’ dell’artista Angelo Rizzelli.
E toccare con mano i ‘magici’ attrezzi che trasformano, con l’operatività che necessita di tanto “olio di gomito” per la graffiatura con il berceau o rocker, l’anonima lastra di rame o di zinco in una compita espressione d’arte. In bella vista nel salone della mostra, pertanto, tipici arnesi del mestiere, dal rocker alle rotelle, ai brunitori e raschietti, carbone, pietra d’agata… E la percezione di quelle emozioni e quei sentimenti che animano i maestri di tali opere calcografiche. Una tecnica incisoria, la maniera nera, di natura diretta (dicono gli artisti).
Ossia, le forme non emergono dalle cavità dei segni, ma dal loro appiattimento. L’incisione è ottenuta facendo dondolare sulla matrice un attrezzo di buon acciaio finemente dentellato, a forma di mezzaluna berceau o rocker. La matrice fittamente granita viene poi lavorata schiacciando le “barbe” con raschietto, o brunitoio, o carbone dolce, o con pietra d’agata per ottenere gli effetti chiaroscurali.
La maestrìa degli artisti risiede nel saper leggere tra i segni ancor prima di tracciarli, nel presentare gli elaborati (anche a colori) in una continua sperimentazione lasciando interpretare le “carte” tra mistero e allegoria, giocosità e fantasia espressiva ove soprintende sempre il segno della Natura: la creatività.
Carmine Grillo
13 marzo 2015
http://www.ilrestoquotidiano.it/
Loretta Galvan – artista veneta, orlandina d’adozione, è una tra le più belle espressioni del nuovo panorama grafico-italiano delle incisioni d’arte.
L’incisione e la computergrafica: due mondi apparentemente opposti ma uniti da un filo comune, la curiosità rivolta all’apprendimento di tecniche che permettono alla creatività di esprimersi e questo è da molti anni il suo lavoro che porta avanti con instancabile passione.
Ha ottenuto vari riconoscimenti alle manifestazioni cui ha partecipato.
I suoi lavori di grafica e pittura sono presenti in numerose collezioni private e in enti pubblici.
Hanno scritto di lei
Una traccia incisoria che incanta lo sguardo e fa affiorare ricordi intessuti da un percorso umano e poetico in una realtà appena cosparsa da un senso di magico realismo.
Costruisce, attraverso le immagini, ambienti in cui compie un’esperienza percettiva e sensoriale che apre nuovi mondi, scorci fantastici, immersi in un momento giocoso dove l’autenticità della vita si ritrova in piccoli particolari quasi a dare l’impressione che, lì, il tempo si sia fermato.
Non ricordo di aver mai sperimentato un simile silenzio ed una tale tranquillità fuoriuscire da una preziosissima stampa, non esiste un solo punto che distoglie l’attenzione osservando le incisioni di Loretta Galvan, tutto comunica con tutto.
Da: “I segni della memoria” di Laura Emiliani
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