ARTE VIRTUALE A SAN GIORGIO – Masolino e Masaccio e la cappella Brancacci presso la chiesa di S. Maria del Carmine  a Firenze
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ARTE VIRTUALE A SAN GIORGIO – Masolino e Masaccio e la cappella Brancacci presso la chiesa di S. Maria del Carmine a Firenze

 

La  “vulcanica”prof.ssa Nunziatina Bartolone   ha accompagnato il pubblico lungo un itinerario virtuale focalizzato sul tema della perseveranza      presente nelle opere della cappella .

I dipinti  sono frutto  della collaborazione tra Masolino e Masaccio che hanno tradotto il racconto della “Genesi” e degli “Atti degli Apostoli” in un “ricamo” pittorico come continuità dal Cielo alla Terra.

Il ciclo  narrativo inizia con  la  “Tentazione di Eva e Adamo”, opera di   Masolino,  e finisce con  la  “Cacciata dei progenitori,” opera di Masaccio.

 In quest’ultima  i giochi di luce straordinari –cifra dell’arte di Masaccio- trovano un esempio significativo  nell’angelo che insegue i progenitori. La  sofferenza dei personaggi si proietta in uno sfondo naturale  spoglio e desertico dal quale emerge una umanità  che non nasconde la partecipazione fisica al dolore interiore. Adamo ha i capelli sudati, appiccicati, particolare questo che mette in evidenza come l’arte esprima anche la quotidianità  della sofferenza e del dolore.

Il tutto all’insegna della concretezza come dimostrano la “guarigione di San Pietro” e  la “guarigione dello zoppo”. Protagonista indiscussa è l’ombra : San Pietro avanza  e la sua ombra man mano  avvolge le figure inginocchiate a terra, segno anche che dall’opera guaritrice della Chiesa nessuno è escluso. Un altro dipinto rappresenta la scena del “tributo”: anche se rientra  in un  contesto storico ben preciso ( l’introduzione del catasto a Firenze)  è finalizzato a dimostrare che Gesù è il padrone del tempio .

Il messaggio  è chiaro:  l’uomo che è disposto a  dare “a Cesare quel che è di Cesare” con la stessa consapevolezza risponde alla chiamata del Padre rendendo”a Dio quel che è di Dio”.  

Gesù, per non scandalizzare, provvede anche lui all’offerta  invitando Pietro a pescare una moneta nella bocca di un pesce. Il miracolo della moneta dà un tocco “francescano” sottolineando come Gesù non abbia un portafoglio con sé ma possa contare appunto solo sul miracolo.

A tale proposito, l’intervento di Padre Pio Sirna  ha messo in evidenza come l’idea di fondo della scena del tributo sia quella della  comunione dei beni delle comunità dei primi cristiani, in contrasto con la mentalità delle classi dominanti del Rinascimento.

Queste ultime, infatti,   attraverso la committenza determinavano un modo di pensare teso a  diffondere l’idea che a contare fosse solo la ricchezza.

Le riflessioni dei due “mentori” hanno coinvolto il pubblico, ancora una volta, in un viaggio più che virtuale nel mondo dell’arte.

Il  prossimo incontro  si terrà il 10 febbraio, alle ore 20.00, con il dibattito sul libro “La vergogna e la fortuna” di Bianca Stancanelli.

 

Anna Milici

 

7 Febbraio 2014

Autore:

admin


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