La ripresa, dopo la pausa estiva, del programma “Brolo Salute Comune” ha visto protagonista la dottoressa Francesca Sinagra, pneumologa, che si occupa anche di emogasanalisi, prove allergiche, visite per il controllo dell’asma e della rinite, valutazione sindrome delle apnee nel sonno, visite e terapia antifumo.
Ieri si è ripartito, a Brolo, il programma dedicato alle giornate dedicate alla prevenzione.
Lunedì 18 settembre si è svolto il 10° appuntamento del calendario “Salute Bene Comune 2017”, progetto organizzato dall’assessore alle politiche sociali Marisa Briguglio, che per la sua terza edizione ha visto la riconferma della presenza della dott.ssa Francesca Sinagra, pneumologa,che si occupa anche di emogasanalisi, prove allergiche, visite per il controllo dell’asma e della rinite, valutazione sindrome delle apnee nel sonno, visite e terapia antifumo.
La giornata era dedicata alla prevenzione, e destinata a residenti nel comune brolese di Brolo, dai 15 anni in su, che in 42 si sono presentati per il controllo presso la sala multimediale “Rita Atria”.
26 donne e 17 uomini, che hanno superato abbondantemente il limite prefissato in 30 controlli, ma che grazie alla disponibilità della specialista hanno effettuato sia le prove di respirazione – spirometria – che le visite.
A dimostrazione di quanto è importante la prevenzione, sono venuti fuori 8 casi di asma, mai diagnosticata e due brochite moderate.
La prevenzione, ha detto l’assessore Briguglio, ringraziando la dottoressa Singara per la disponibilità – le visite erano gratuite – e che ha a lungo è rimasta disponibili con i soggetti presenti ai controlli per chiarimenti sul referto e sulle patologie respiratorie croniche evidenziate, anche in questo caso è l’arma più efficace contro le malattie respiratorie.
Secondo i dati Eurispes, le affezioni dell’apparato respiratorio, solo nel nostro Paese, sono al terzo posto tra le cause di morte, dopo i tumori e le patologie cardiovascolari, le ragioni da imputare ad un aumento così vertiginoso delle malattie respiratorie sono da un lato gli investimenti limitati nella ricerca e dall’altro la poca prevenzione dei fattori di rischio o prima fra tutti il fumo di sigaretta.