“Un piano rifiuti regionale; investimenti nelle energie alternative specie sul solare; un piano di marketing territoriale per pubblicizzare e far conoscere la Sicilia in Italia e nel mondo; un piano di opere pubbliche che abbia l’obiettivo di mettere la Sicilia al centro del mediterraneo per quanto riguarda il trasporto merci, migliorando i porti, le ferrovie e le strade siciliane, creando le autostrade del mare; rimpinguare i fondi da dare ai comuni per le politiche sociali, in particolare per garantire l’assistenza igienico sanitaria e il trasporto dei disabili nelle scuole di ogni ordine e grado; migliorare l’ufficio per i bandi europei che avrà il delicato compito di implementare la raccolta attraverso la presentazione di progetti, ma riteniamo che debba avere il compito di interfacciarsi con i comuni per verificare la spesa dei fondi; evitare che le attrazioni culturali, come il parco archeologico di Selinunte, chiudano nei giorni festivi sono solo alcune delle proposte che Net Left fa. Inoltre Crocetta fermi il razzismo del governo Renzi nei confronti del sud e della Sicilia: negli ultimi due anni alla Sicilia sono stati tagliati 2 miliardi di euro indebitamente; secondo il Mattino di Napoli il governo Renzi dedica 4 miliardi e settecento milioni al centro nord ed appena 60 milioni di euro al sud per le opere ferroviarie di cui invece il sud avrebbe più bisogno; adotta il principio della spesa storica per lo stanziamento dei fondi per le scuole primarie e il sud viene penalizzato con tagli da 700 milioni di euro (meno male che c’è un nuovo sottosegretario siciliano alla scuola Davide Faraone sperando che faccia cambiare idea al governo); ed infine taglia del 50% il cofinanziamento ai fondi strutturali provenienti da Bruxelles”. “Insomma serve un cambio di rotta totale, – continua Lecardane – invece di fare denunce generiche, ci auguriamo che il Presidente Crocetta inizi per davvero a governare la Sicilia. Certo l’esito della mozione di sfiducia alla quale ben nove deputati non hanno partecipato (di cui fra uno e tre giustificati) non lascia presagire nulla di buono, anzi, conoscendo le abitudini degli anni passati, faranno pesare il loro non voto, mercanteggiandolo per ottenere favori per i loro territori”.
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