Il Tribunale di Patti, con sentenza del giudice Giovanna Ceccon, ha assolto un 52enne residente nell’hinterland nebroideo dall’accusa di maltrattamenti in famiglia aggravati, dichiarando che il fatto non sussiste.
la prima denuncia nel 2015
Inoltre, per il reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare, è stato dichiarato il non doversi procedere per intervenuta prescrizione.
L’uomo era stato accusato di aver perpetrato violenze nei confronti della compagna, sin dall’inizio del matrimonio nel 2013, con episodi che sarebbero proseguiti fino alla prima denuncia nel 2015. Tra le accuse mosse dalla donna, vi erano presunte aggressioni fisiche, tra cui un episodio in cui il 52enne l’avrebbe strattonata mentre teneva in braccio il figlio piccolo. Nonostante la denuncia, i due si erano riconciliati, ma nel 2016 la donna aveva presentato una nuova querela, riferendo di un ulteriore episodio in cui il marito avrebbe lanciato un coltello nella sua direzione, senza colpirla, per poi aggredirla fisicamente.
Dopo questo evento, l’uomo aveva lasciato l’abitazione coniugale e si era trasferito dai propri genitori. Tuttavia, la donna lo aveva cercato e, secondo quanto emerso nel dibattimento, avrebbe dato in escandescenze, spingendo i familiari dell’uomo a richiedere l’intervento della Polizia. Successivamente, la donna lo denunciò nuovamente per il mancato sostegno economico alla prole e alla coniuge, portando all’unificazione dei procedimenti giudiziari.
Nel corso del processo, l’imputato ha sempre negato le accuse. Dopo anni di udienze e testimonianze, il PM aveva richiesto una condanna a quattro anni di reclusione, ma il giudice, accogliendo la tesi difensiva dell’avvocato Rosario Di Blasi, ha ritenuto insussistenti i fatti contestati, assolvendo il 52enne per i maltrattamenti e dichiarando la prescrizione per l’omissione di assistenza familiare. Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro 90 giorni.