Proprio davanti il Municipio, infatti, si doveva concludere la manifestazione dei dipendenti dell’ATM che sono ancora in attesa del 30% della mensilità di luglio e quelle di agosto e settembre.
Tensione alta quindi già alla vigilia per questi dipendenti che, con il passare, del tempo non sanno veramente più a che santo votarsi per ricevere non solo i soldi degli stipendi in arretrato ma anche rassicurazioni o, perlomeno, qualche rassicurazione in più sul futuro.
La tensione invece è letteralmente schizzata alle stelle verso le ore 11 quando, per motivi di sicurezza, sono state chiuse le porte della casa comunale impedendo ai manifestanti di entrare ed essere ricevuti dal Commissario straordinario Croce.
La reazione dei manifestanti delusi e sconcertati per l’accaduto non si è fatta attendere visto che una donna, e successivamente altri due ragazzi, si sono arrampicati fino al punto più alto dei cancelli dell’ingresso del Comune.
Immediato l’intervento dei Vigili del Fuoco che seppur non riuscendo a convincere la donna ei giovani a scendere, sono comunque riusciti a imbracarli mettendone così al sicuro l’incolumità. Arrivati a quel punto oggetto della contestazione è diventato il Commissario Croce reo di aver fatto chiudere i cancelli comunali “La Procura della Repubblica deve aprire un fascicolo contro il Commissario Croce che sta impedendo l’ingresso dei cittadini all’interno della casa comunale – continuavano a gridare i manifestanti con il megafono all’esterno del Comune – Croce se non sei in grado di amministrare dimettiti!”.
A manifestare il proprio dissenso contro questa situazione di disagio e disservizio non c’erano solo i lavoratori dell’ATM, ma anche uno sparuto numero di studenti per cui ogni giorno prendere un autobus per raggiungere la propria scuola è diventata un’impresa.
La questione trasporti a Messina non è diventato solo un dramma lavorativo e occupazionale per gli oltre 600 dipendenti dell’azienda, ma anche una vera e propria catastrofe sociale per quelle persone che abitualmente prendevano un autobus o il tram per raggiungere la scuola, il lavoro o l’università.
I numeri sono veramente impietosi visto che, allo stato attuale, a Messina viaggiano solo dieci autobus e quattro tram. A farne le spese sono soprattutto gli abitanti dei villaggi della zona sud che, non raggiunti dalla linea tramviaria, devono per forza ripiegare su degli autobus che assomigliano sempre di più a delle chimere.
Anche chi utilizza quotidianamente il tram è costretto a fare i conti tutti i giorni con vetture rumorose e maleodoranti, vista l’assenza di fondi per la messa in pulizia delle vetture.
Antonio Macauda