La realizzazione dell’impianto consentirà la trasformazione in compost della frazione organica raccolta in maniera differenziata, determinando notevoli benefici legati non solo all’abbattimento dei costi di trasporto e conferimento (si prevede infatti di ottenere circa 350mila euro di risparmio annui), ma saranno evidenti anche le ricadute occupazionali che la realizzazione e la gestione di una struttura di questo tipo determineranno sul territorio, oltre alle importanti entrate derivanti dalla vendita del compost, utilizzabile in agricoltura.
Sulla stessa scia si inserisce il progetto finalizzato al compostaggio domestico: in questa prima fase è stata fatta richiesta per 1200 compostiere da destinare a utenze domestiche e pubblici esercizi (ristoranti, agriturismi, ecc…) dell’ambito territoriale.
In caso di finanziamento, la realizzazione di questo impianto determinerà una riduzione dei costi complessivi di quasi 330mila euro annui.
“Proseguiamo lungo la strada tracciata del rispetto ambientale, della qualità dei servizi e dell’economicità, intercettando fondi pubblici e risorse private – commenta il CDA dell’ATO ME1. In questa direzione vanno i progetti presentati alla Regione per favorire la trasformazione in compost della frazione organica, anche nel proprio giardino di casa. Si tratta di obiettivi che faranno compiere un deciso salto di qualità nella tutela ambientale e nel risparmio economico”.
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