Auguri!
nonostante tutto… a tutti, gli auguri della redazione di scomunicando.
Se avete un attimo leggetivi quest’articolo.
Un Capodanno senza… “rumore”!
di Germana Consalvi.
Fuori ci sono tante cose. La corsa frenetica alla località esotica o sulle montagne che rendono il Capodanno trendy o da cinepanettone.
E se proprio non si può fare una vacanza così, almeno ci sia una partenza che non ci faccia sentire soli, pronti via, tutti incolonnati in autostrada.
Fuori c’è la politica, con i suoi contorsionismi e con le sue acrobazie, comportamenti “trasversali” li definirebbe l’indulgente e astuto linguaggio politichese.
“Trasversali” un pò come noi cittadini italiani, in buona parte assorbiti dalla fresca celebrazione di Natale, tutti a messa a mezzanotte, e poi dal giorno dopo tutti a cercare con foga nell’oroscopo il responso profano del nostro 2011.
E stiamo arrivando, come ogni anno, alla notte di San Silvestro facendo già da adesso orecchie da mercante a tutti i consigli di prudenza e di cautela nei confronti dei ‘botti’, che possono essere veramente molto pericolosi, che terrorizzano anche gli animali.
Ogni anno spuntano ottimi decaloghi, ogni anno c’è un bollettino di menomati.
Perché il 31 dicembre si celebra l’euforia eccitante ed esagerata del passaggio, con tutte le aspettative e anche un pò di paure, una specie di anestesia collettiva dai problemi e dallo stress delle nostre insicure quotidianità.
È il 31 dicembre, tra poco faremo festa.
Prima di prepararci, lasciamo fuori tutto quello che c’è fuori, via il rumore della vita sguaiata.
Prima del brindisi in compagnia, ecco una proposta per un personalissimo, morbido viatico alla grande serata.
Un bagno caldo, un aperitivo sul bordo della vasca per assaporare la dolcezza del momento, sottolineato da una musica amica (…chiudete gli occhi e fate scivolare l’acqua sulla pelle cullati da “The great pretender” cantata da Freddy Mercury, tanto per cominciare bene).
Poi, nell’abbraccio con l’accappatoio caldo, pensate ai versi che più sentite “a pelle”.
Nulla, più della poesia, può sintetizzare le fibre arlecchine del nostro cuore e della nostra personalità.
Quali sono i versi che fanno al caso vostro?
Spiriti galanti ma soprattutto ironici e dissacranti?
Rispolveriamo Roberto “Freak” Antoni di “Grazie dei fiori/anch’io ti farò un mazzo così”.
Chi ama l’amore e ha fiducia in esso potrà avere come compagno di viaggio Hikmet (“i più belli dei nostri giorni non li abbiamo ancora vissuti…”).
Chi vuole guardarsi a fondo e senza troppe illusioni penserà, come Quasimodo, che “ognuno sta solo sul cuor della terra trafitto da un raggio di sole.
Ed è subito sera”.
Dunque ancora Buon anno a tutti, in modo speciale agli spiriti più sensibili e semplici, e ai tanti lettori-compagni di viaggio, di sogni, di speranze, di rabbie, di amori, di illusioni , che vivono e fanno vivere il nostro sito.
articolo tratto da http://liberalvox.blogspot.com