Autismo, Interpares, conferenza stampa il prossimo giovedì 26 maggio alle 10 della coop. Audacia, partner del progetto, e dell’Irib Cnr per illustrare le iniziative nel primo laboratorio creativo per realizzare oggetti in ceramica e legno a Messina dei ragazzi con condizione autistica.
Presto la creazione di un brand dei prodotti realizzati dai giovani. Spazi per loro anche per cimentarsi in agricoltura sostenibile e come chef.
“Il progetto di ricerca Interpares, conosciuto già in ambito nazionale per le innovazioni proposte per i giovani con sindrome autistica e per le loro famiglie, prosegue la sue attività, prevedendo l’attivazione anche di spazi laboratoriali e altre azioni di inclusione sociale, gestite da diverse associazioni, con l’implementazione di percorsi educativi personalizzati sperimentali pre-lavorativi e lavorativi. Alcune di queste attività potranno essere convertite in avviamento al lavoro tramite la formula dei tirocini retribuiti con borse lavoro, anche eventualmente sfruttando la formula del lavoro agile. Prevista anche la creazione di un brand dei prodotti realizzati in questi contesti e lavorati dai ragazzi.
Questa seconda fase del progetto Interpares sarà illustrata il prossimo giovedì 26 maggio alle 10 nella sede della coop. Audacia, nel viale principe Umberto n. 69 a Messina. Durante la conferenza, alla quale parteciperanno Carmelo Caporlingua responsabile della coop. Audacia, Giovanni Pioggia responsabile dell’Irib Cnr di Messina e Flavia Marino psicologa dell’Irib Cnr di Messina, i ragazzi mostreranno i lavori realizzati in laboratorio con i maestri artigiani e artisti, oltre a video che li ritraggono in altre attività in altre sedi della coop.
Il progetto Interpares è stato finanziato con i fondi Poc Metro come progetto di ricerca, ed è stato avviato ufficialmente lo scorso dicembre all’Irib Cnr di Messina che, insieme al Comune di Messina, ha ottenuto i finanziamenti. Da subito sono stati proficui i legami con i partner del progetto come l’Istituto Superiore di Sanità e le altre associazioni, che si occupano di ragazzi con sindrome autistica. Il progetto, tra i molteplici obiettivi, ha anche quello di supportare, per la prima volta in Italia, i ragazzi, attraverso l’ausilio di dispositivi smart di tele-assistenza basati su tecnologie Internet of Things (IoT), e prevede anche incontri per i ragazzi con robot, serious games e realtà aumentata. Prosegue l’attività di inclusione sociale del progetto che coinvolge i ragazzi più grandi, da 14 anni in su, in diverse attività di laboratorio.
“Uno dei laboratori creativi – spiega Carmelo Caporlingua responsabile della coop Audacia – prevede lo sviluppo di capacità manuali da parte dei giovani ed è costruito per favorire la loro creatività, grazie a maestri artigiani e artisti messinesi, che li aiutano a sviluppare le capacità per la produzione e la decorazione di ceramiche artigianali e tessuti e per la realizzazione di oggetti unici in legno e ceramica. Il nostro laboratorio nasce soprattutto dalla voglia di misurarsi, dal non arrendersi di fronte agli ostacoli, anzi da essi trarre spunto per sviluppare energie creative per un’espressività ancora più ricca ed emotivamente coinvolgente. Gli oggetti prodotti in maniera artigianale, sono pezzi unici, pensati, creati e realizzati su ordinazione e con specifiche personalizzazioni, e finalizzati ad uno scopo solidale: garantire ai nostri ragazzi speciali l’opportunità, nell’esperienza abilitativa e lavorativa, di godere di una vita sempre più autonoma e dignitosa. Un percorso di formazione che aiuterà i ragazzi con autismo e le loro famiglie ad integrarsi meglio e contribuirà a creare un brand che potrà dare valore ai loro prodotti. Stiamo sviluppando inoltre, altre attività come corsi di cucina, molto apprezzati dai ragazzi e stiamo promuovendo la cura di una tenuta a Camaro S. Anna dove i ragazzi coltivano ortaggi a km 0. I nostri professionisti stanno provvedendo a valutare accuratamente, così come previsto dal progetto, le capacità e le predisposizioni dei giovani coinvolti mediante appositi test e stiamo valutando sui primi gruppi omogenei la validità delle metodologie inclusive. Tutte le attività saranno scientificamente monitorate al fine di rilevare l’incidenza lavorativa sulla qualità di vita dei ragazzi affetti da autismo”.