L’Unione Europea è fondata, tra l’altro, sulla libertà, democrazia, uguaglianza, stato di diritto e diritti di persone appartenenti a minoranze di ogni tipo (art. 2 – Trattato sull’Unione);
La Sicilia è parte integrante dello Stato italiano, di cui costituisce una Regione ad autonomia differenziata per disposizione della Costituzione della stessa Repubblica (art. 116 della Costituzione della Repubblica Italiana e “Statuto Speciale della Regione Siciliana” alla stessa Costituzione allegato ai sensi della disposizione finale XVII della Costituzione medesima);
Considerato che:
Lo Stato italiano ha violato e continua a violare in maniera grave, sistematica e persistente i diritti politici, economici e sociali della Sicilia in spregio del proprio stesso ordinamento costituzionale, in particolar modo a partire dal 1957, anno in cui venne disattivata unilateralmente e senza modifica costituzionale alcuna l’Alta Corte per la Regione Siciliana, strumento di garanzia per i conflitti di competenza tra Stato
Italiano e Regione Siciliana, e dal quale anno in poi si è posta in essere tutta una giurisprudenza costituzionale tanto incompetente quanto abrogativa che ha, nella forma, mortificato i diritti dei cittadini siciliani ad avere il proprio autogoverno e, nella sostanza, negato alla Sicilia ogni forma di coesione economica, sociale e territoriale per mantenerla viceversa in uno stato permanente di dualismo e colonialismo interno incompatibile con le finalità proprie dell’integrazione europea;
I sottoscrittori di questo petizione chiedono al Parlamento Europeo di approvare una mozione di condanna dello Stato italiano ed una diffida allo stesso per il rispetto dei diritti dei cittadini europei di Sicilia ed oggetto di una discriminazione strisciante indegna di un Continente che si vuole modello di integrazione sociale e di diritti di cittadinanza; nonché di costituire un gruppo politico e tecnico di studio che elabori una serie di proposte istituzionali, anche mediante aggiunta di specifico protocollo o di modifiche ai Trattati, al fine di rendere compatibili, nel massimo grado possibile, le prerogative autonomistiche della Sicilia, in molti punti pari più a quelle di uno stato sovrano membro dell’Unione che non ad una sua “regione” o ripartizione politico-amministrativa interna, con l’integrità territoriale e politica dello Stato italiano e con gli ordinamenti europei attualmente vigenti.
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