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AUTONOMISTI – Sabato scorso a Palermo per contarsi

di Flavia Vizzari.

Sabato scorso si è svolto a Palermo il Raduno dei Siciliani :”30 ottobre, la Sicilia e i Siciliani per lo Statuto”.

Lo scopo dell’incontro, nato da un’idea di Santo Trovato che, a metà del mese di luglio del 2010, decise di creare un evento sul social network Facebook dal nome “Cu cci veni a Palermu pi riclamari l’applicazzioni dû Statutu Sicilianu ?”, è stato quello di sensibilizzare l’opinione pubblica verso la mancata applicazione da decenni del nostro Statuto siciliano e di chiedere ai nostri politici, di fare il possibile per giungere ad una giusta applicazione la cui mancanza ad oggi, ci ha privato come regione di ingenti somme, e la cui assenza ha contribuito a segnare negativamente la nostra economia e il nostro sviluppo.

Il nostro Statuto regionale, studiato nelle scuole da sempre, ma i cui studenti e la maggior parte dei cittadini sconoscono la mancata applicazione di esso, è stato approvato da Umberto II il 15 maggio 1946. Il 26 febbraio 1948 la Repubblica Italiana lo recepisce, convertendolo in legge costituzionale.

Ma esso da ben 62 anni ha atteso che i vari governi italiani, succedutisi sino ad oggi, promulgassero i decreti attuativi in maniera da rendere attuabili tutti i suoi articoli, costituzionalmente pattuiti.

Dei 43 articoli di cui è composto lo Statuto d’Autonomia della Regione Siciliana, solo per qualcuno di scarso peso e rilevanza è stato promulgato il relativo decreto attuativo.

Intanto la Corte Costituzionale, sostituitasi illegittimamente a partire dal 1957 all’Alta Corte, ha demolito pezzo per pezzo lo Statuto con le sue sentenze unilaterali.

Lo Statuto di Autonomia è il più avanzato tra gli statuti delle regioni autonome. Se realmente applicato, responsabilizzerebbe al massimo la classe politica siciliana in quanto la Regione, a parte una unica entrata statale derivante dal fondo di solidarietà nazionale previsto dall’articolo 38, dovrebbe reggersi su risorse proprie senza alcun tipo di assistenzialismo da parte dello stato centrale.

Se fossero applicati tutti gli articoli dello Statuto, la Regione Siciliana avrebbe nuove entrate (si pensi, per esempio, a quelle previste dall’articolo 37) tant’è che il bilancio complessivo, da calcoli effettuati da esperti in materia di economia, sarebbe superiore di almeno 7 miliardi di Euro a quello attuale!

(Sito : http://www.scl.manifestazionestatutopalermo30ottobre.org/le-ragioni)

Hanno aderito al raduno, molti siciliani provenienti anche da oltre la Sicilia (Abruzzo, Francia ecc…), ed è da evidenziare che i partecipanti non rappresentavano gruppi politici, ma solo liberi cittadini desiderosi di portare avanti i propri diritti, e siciliani impegnati culturalmente e pertanto conoscitori della nostra ricca storia che ci ha da sempre distinti.

Tra i presenti anche molti poeti che da decenni si battono per l’unificazione di una koinè che porti anche all’insegnamento nelle scuole della Lingua siciliana. Il lungo corteo di manifestanti ha percorso le vie centrali ed è giunto al Palazzo Reale, sede del Parlamento siciliano, dove dei bimbi hanno simbolicamente consegnato, agli uscieri del Palazzo, alla presenza delle forze della Polizia, un appello a tutta la rappresentanza istituzionale dai siciliani eletta; e sono state declamate anche delle poesie.

Ritenendo lo Statuto di Autonomia della Regione Siciliana uno strumento importantissimo per il nostro sviluppo economico, sociale e culturale e considerando assolutamente necessaria ed improcrastinabile la sua integrale attuazione, si succederanno a questo importante evento nei mesi a venire, e nelle diverse province siciliane, altri raduni volti al medesimo scopo di informare i siciliani ignari e di far valere i nostri diritti evasi dai nostri politici da decenni!

Flavia Vizzari.

Messina, 1 Novembre 2010.

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