“Votare il progetto – spiega Cettina Tirrito (responsabile del centro brolese) è semplicissimo -1) Clicca sul link dell’iniziativa 2) Iscriviti al sito Aviva o accedi tramite facebook. 3) Scegli quanti voti dare al nostro progetto. Quindi passa parola. E’un progetto molto importante anche per il nostro centro per avere, se votati, un finanziamento”.
il link
https://community-fund-italia.aviva.com/voting/progetto/vista/90
Il progetto prevede di realizzare un percorso innovativo mirato a favorire lo sviluppo delle autonomie di adolescenti, giovani e adulti con disabilità intellettive e/o relazionali residenti nel comune di Brolo e nei comuni limitrofi per consentire loro di raggiungere la migliore qualità di vita possibile, auto-determinazione ed inclusione nella società.
Saranno 20 le persone coinvolte, con un età compresa fra i 14 ed i 35 anni, provenienti da un territorio in cui sono del tutto carenti opportunità e servizi che possano garantire loro il diritto a vivere una vita autonoma, a fare scelte e prendere decisioni sulle proprie vite e a dare un contributo, anche lavorativo, alle comunità in cui vivono.
In particolare, il progetto prevede la realizzazione di una palestra delle autonomie: uno spazio che possa consentire ai giovani con disabilità di sperimentare ed apprendere le competenze utili alla futura vita autonoma ed il più possibile indipendente.
Gli obiettivi generali dell’iniziativa sono:
– sviluppare le autonomie delle persone con disabilità intellettive, anche nella prospettiva dell’avvio di un percorso di “emancipazione” dalla famiglia d’origine e della costruzione di progetti di vita indipendente;
– sostenere le famiglie nell’impegno di cura quotidiana, dando la possibilità ai familiari di recuperare spazi personali, di coppia e di poter rivolgere le necessarie attenzioni anche agli altri componenti familiari;
– coinvolgere e sostenere la comunità tutta, attraverso la valorizzazione del contributo che alla stessa può essere apportato da persone con disabilità intellettiva che vivono vite di qualità e che possono esprimere al massimo le proprie potenzialità.
Il contributo richiesto sarà quindi utilizzato per l’avvio di un percorso all’interno di una “palestra per le autonomie”, luogo attrezzato per simulare un mini-appartamento nel quale le persone con disabilità possano apprendere e sviluppare, con i propri tempi ed in modo protetto e sicuro, le proprie autonomie (attività di vita domestica come fare la spesa e cucinare, fare il bucato, fare le pulizie, curare l’igiene personale, etc) da spendere poi nella futura vita autonoma.
Il percorso, che avrà la durata di 12 mesi, sarà realizzato sulla base di programmi personalizzati di intervento centrati sulla persona e basati sulle aspettative e desideri delle stesse persone con disabilità intellettiva e prevederà la realizzazione di diversi moduli da realizzarsi, per step, in piccoli gruppi (comunico; io e il mio corpo; a casa, da solo; io nel mondo; io, gli amici e il tempo libero).
Il percorso prevederà momenti formativi con esperti, esperienze pratiche ed esercitazioni all’interno della palestra dell’autonomie ed in seguito all’esterno, anche attraverso momenti di socializzazione, uscite ed attività da svolgersi fuori di casa.
Al tempo stesso, si coinvolgeranno e sosteranno le famiglie, affinché possano svolgere al meglio il proprio ruolo di supporto allo sviluppo delle autonomie delle persone e possano recuperare e conquistare nuovi spazi non dedicati all’assistenza del proprio caro.
Poichè infine autonomia ed inclusione sociale non sono realizzabili senza il pieno coinvolgimento del contesto in cui si vive, il progetto prevede sostegno e supporto anche alle comunità di appartenenza delle persone coinvolte, attraverso la creazione ed il potenziamento di reti e la collaborazione con servizi del territorio.
Si tratta di un’iniziativa innovativa dall’alto impatto sociale, anche per le ricadute positive che lo stesso potrà avere, se tempestivamente attuato, nel garantire ad un gruppo di persone di essere cittadini il più possibile attivi ed inclusi, piuttosto che relegarli ad una vita di discriminazione, esclusione e totale assistenza e dipendenza, con un carico quasi completamente scaricato sul solo nucleo familiare.
I fondi saranno utilizzati per dotarsi di arredamento per la palestra e personale qualificato da affiancare ai volontari.
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