Maggiori strumenti di sicurezza per chi lavora alle barriere dell’A20.
Il pericolo di imbattersi in malviventi, di essere vittima di rapine, furti, o aggressioni è ormai una minaccia che non risparmia nessuno. Il rischio aumenta in modo esponenziale per coloro che lavorano in orari sconvenienti, come i turni di notte, ma se, per di più, si aggiunge l’eventuale mancanza sul posto di lavoro di telecamere, vigilantes, o sistemi di sicurezza e videosorveglianza appropriati, la conseguenza inevitabile è quella di svolgere la propria attività avendo come inseparabile compagna: la paura.
Questo è il caso dei casellanti autostradali di Barcellona, e non solo.
La situazione di disagio è stata denunciata con lettera aperta dal consigliere comunale Piero Mirabile, che, resosi portavoce dei 10 lavoratori interessati nella postazione di Barcellona, nell’accorata nota riferisce: «Le carenze dell’autostrada A20 sono sotto gli occhi di tutti, per tanto tempo siamo addirittura rimasti senza la segnaletica indicante l’ingresso della nostra città, il cui cartello è stato ripristinato dopo mesi di assenza e solo in conseguenza di numerosissime lamentele ed insistenze da parte dei cittadini; ma, al di là dei disservizi del tratto autostradale, sento di dover puntare l’attenzione sulla condizione inaccettabile in cui sono costretti ad operare i dipendenti Cas, impiegati presso il casello autostradale di Barcellona: uomini e donne che si alternano in pesanti turnazioni in modo da assicurare il servizio 24 ore su 24, per cui anche di notte, non risultando minimamente tutelati da sistemi di videosorveglianza, in assenza di telecamere o dispositivi in grado di proteggerli davanti al pericolo di rapine o aggressioni, purtroppo già verificatisi in passato.
Come cittadino e consigliere comunale non posso restare indifferente – continua Mirabile – comprendo e condivido lo stato di paura in cui operano, costretti a restare l’intera notte ad attendere il passaggio dei veicoli dietro un vetro non blindato, senza una linea telefonica diretta ma dotati solo di un cellulare con scarso segnale, in ambiente sporco e pieno di insetti, in cui non si effettua alcuna disinfestazione da anni, con bagni interni per lo più inutilizzabili e con scarichi rotti».
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