Antonino Muscarello dell’UDC e Francesco Andaloro del P.R.C, entrambi consiglieri provinciali sembrano siano le uniche due voci fuori dal coro che hanno protestato per l’aumento delle tariffe del pedaggio autostradale sulle tratte autostradali Messina-Catania e Messina-Palermo sottoponendo il caso all’attenzione del presidente, Nanni Ricevuto. Ma di fatto sembra proprio che per la Provincia sia un problema che non sfiora le competenze politiche, amministrative e “morali” dei suoi vertici.
Antonino Muscarello ha anche detto “il Governo nazionale dimostra ulteriormente la sua totale ambiguità politica, infatti , abusando dello strumento della decretazione d’urgenza, si aumenta il pedaggio autostradale, mentre contestualmente su tutti gli organi di stampa nazionali e regionali, si promette ai cittadini che le tasse non saranno aumentate”.
Il consigliere provinciale ha evidenziato parlando degli aumenti “è assolutamente inaccettabile, in primis perché il livello di sicurezza dell’autostrada A18 ed A20 è certamente al di sotto della media nazionale, manto stradale dissestato, centinai di buche, gallerie buie e con infiltrazioni costanti di acqua, caratterizzano giornalmente il viaggio di quanti percorrono i tratti autostradali della provincia di Messina, interessati dall’aumento stabilito nel suddetto decreto. Inoltre” – sottolinea ancora il consigliere “il territorio della provincia di Messina, da numerosi anni, aspetta la realizzazione degli svincoli nei Comuni di Messina, Ali Terme, Santa Teresa Di Riva, ma ad oggi nulla si sa sull’iter burocratico e sulla progettazione definitiva di tali opere, meno che mai sui tempi di realizzazione e sui fondi per completare e costruire le suddette opere. Nei mesi scorsi il Consiglio provinciale si era già espresso con una mozione approvata all’unanimità in cui si chiedeva la messa in sicurezza totale e l’abolizione del pedaggio, ritenuto, dalla stragrande maggioranza dei cittadini della provincia di Messina assolutamente inaccettabile, stante le carenze strutturali delle nostre autostrade”.
Di fatto basta percorrere le due autostrade, nevralgiche e strategiche per l’economia commerciale e turistica dell’isola per rendersi conto del degrado.
Ad allargarsi sono solo le buche su ampi tratti asfaltati ed i dislivelli sull’asse viario, come quello nella rampa di uscita di Castelbuono, divenuto davvero un pericolo incombente non solo per gli ammortizzatori delle auto ma per la stessa stabilità dei veicoli.
Ma si raggiunge il paradosso quando anche la tecnologia applicata all’utenza diventa latitante e si scopre che allo svincolo di Taormina ( ma anche in altri caselli della tratta Catania Messina) sono banditi i pagamenti con le carte di credito a causa del mancato dislocamento dei lettori magnetici, i poss
Un disservizio grave, anche perché non concepibile quando sia a Tremestieri che a Catania\Barriera , sulla stessa tratta autostradale, questo mezzo di pagamento è accettato, e soprattutto grave che il disservizio non venga segnalato.
Lo si scopre solo quando il casellante, anche un po’ scocciato, te lo dice… “solo contanti per chi non ha il telepass“, con “grande rispetto” soprattutto per i turisti stranieri, che hanno usato mastercard, visa ed american express su tutta la rete autostradale italiana… anche questo è “fare della buna immagine turistica”?.
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