AUTOVELOX COL TRUCCO, a Brolo, Torrenova, Forza D’Agrò, Itala, Letojanni e Santo Stefano di Camastra
Cronaca Regionale

AUTOVELOX COL TRUCCO, a Brolo, Torrenova, Forza D’Agrò, Itala, Letojanni e Santo Stefano di Camastra

autovelox_truccatiScattata l’inchiesta dopo un servizio delle Iene. In tutto si indaga su 146 comuni in Italia, 12 in Sicilia.

I fatti, per quanto riguardano Brolo, risalgono a oltre dieci anni fa, quando l’allora amministrazione guidata da Basilio Germanà istituitì un servizio di controllo affidandolo ad una ditta di Desenzano del Garda, che poi avrebbe preso delle percentuali sulle multe effettuate.

L’inchiesta pare abbia appurato che gli autovelox, mal tarati, non erano omologati.O almeno non tutti quelli messi in funzione, anche se sui verbali poi venivano scritti i dati di quelli autorizzati.

Un’autentica truffa ai danni degli automobilisti che ancora, avendo contestato quelle multe, hanno pendenze nella cartelle esattoriali.

I comuni del messinese sono Brolo, Torrenova, Forza D’Agrò, Itala, Letojanni, Santo Stefano di Camastra, altri 12 in tutta la Sicilia, tra i 146 centri italiani . La Guardia di Finanza si è mossa dopo l’inchiesta delle Iene,messa in onda su Mediaset.

Denunciate 550 persone, ben 367 sono funzionari pubblici.

Quindi la Guardia di finanza di Brescia ha chiuso il cerchio sulla vicenda sugli impianti ‘autovelox’ irregolari. I finanzieri di Desenzano hanno messo i sigilli agli uffici della Garda Segnale gestita da B.D., 60 anni, originario di Cedole, in provincia di Mantova, ma da anni residente a Desenzano del Garda.

L’uomo già negli anni Novanta era stato al centro di diverse indagini penali in relazione agli appalti per la gestione di servizi di rilevamento delle infrazioni al codice della strada tramite autovelox, è nuovamente cascato nella rete degli investigatori per via delle modalità di gestione della stessa attività. La società del 60enne era contemporaneamente finita nel mirino anche dei finanzieri di Sala Consilina che lo scorso anno, attraverso l’operazione ‘Devius’ accertarono l’illecita contestazione di circa 82 mila violazioni al codice della strada con indebite richieste di sanzioni per circa 11,5 milioni di euro.

Entrambe le indagini hanno permesso di appurare che il titolare della società, attraverso una cinquantina di autovelox di cui solo due omologati, è riuscito in molti casi ad ottenere gli appalti con le amministrazioni comunali attraverso finte gare a cui partecipavano solo ditte a lui riconducibili ovvero attraverso una molteplicità di ‘servizi aggiuntivi’ quali, ad esempio, l’incarico retribuito di ‘videoterminalista’ a favore di una persona designata, molto spesso, dal Comandante della Polizia Locale.

In tutti i verbali prodotti dalle apparecchiature di B.D., grazie ad un sofisticato sistema informatico, venivano falsamente riportate sempre le matricole delle uniche due apparecchiature omologate che risultavano pertanto presenti in più punti del territorio italiano contemporaneamente.

In questo modo gli automobilisti non avevano strumenti per poter contestare l’idoneità delle apparecchiature davanti ai giudici.

Circa 150 sono le amministrazioni comunali coinvolte i cui responsabili, circa 500 tra funzionari pubblici ed altri, sono stati segnalati per i reati di truffa aggravata, turbata libertà degli incanti e corruzione.

Ma i finanzieri di Desenzano sono andati oltre, cercando di ripercorrere i flussi di denaro incamerati da B.D. con gli autovelox. Sono così venuti a capo di un vero e proprio impero immobiliare che il 60enne aveva costruito nel tempo attraverso una fitta rete di società: 27 attive, 7 sottoposte a procedure concorsuali e 4 in liquidazione/cessate.

In totale sono 558 le persone denunciate, 146 le amministrazioni comunali coinvolte, 367 i funzionari pubblici coinvolti.

Sono stati sequestrati 6 misuratori di velocità ; 10 computer; 4 hard disk e 4 pen drive. Sono stati sequestrati gli uffici in via Pasubio e via Olimpia a Desenzano del Garda; 51 unità immobiliari per un valore pari a 2.346.300 euro; Distrazione fraudolenta di beni: 8.965.000; Iva evasa 5.973.849 euro; Irap evasa 723.734,00. Lavoratori ‘in nero’ identificati: 147.

fonte La Repubblica.it

20 Marzo 2011

Autore:

admin


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