Un pdf che riporta dati, motivazioni, soggetti direttamente interessati e che fissa la data del processo che si aprirà l’8 gennaio davanti al giudice monocratico di Patti, la dottoressa Rita Sergi che ridiventa notizia e che va ad occupare gli spazi dell’informazione, sopratutto quella on line.
Un processo che vede in giudizio undici, tra assessori e consiglieri comunali brolesi e un funzionario comunale, tutti accusati di diffamazione ai danni dell’ex presidente del consiglio comunale Nino Ricciardello.
L’immediata replica del sindaco di Brolo che denuncia come “Notizie ad “orologeria”, vecchie e stravecchie di mesi, attualizzate ed utilizzate al solo ed unico scopo di gettare fango su una amministrazione laboriosa e dedita al lavoro ed agli interessi della comunità” ed alla fine l’entrata a gamba tesa dell’onorevole Nino Germanà sull’affaire della mensa con la stoccata finale contro chi “ha mandato allo sbaraglio un’intera classe dirigente”.
Queste in sintesi le notizia tutte di oggi che hanno caratterizzata la giornata politica-amministrativa locale.
Facciamo un pò d’ordine partendo proprio dalla denuncia dell’ingegner Nino Ricciardello che affondava le sue origini nella proposta di rendiconto finanziario per il 2013, che venne approvata nel settembre del 2016.
Nino Ricciardello si sentì chiamato in causa, nel ruolo di seconda figura amministrativa del paese che rivestiva, quando prima l’assessore al bilancio Gaetano Scaffidi illustrando la proposta parlò della rinegoziazione dei mutui operata dal consiglio comunale del tempo (2005 -2006) definendola come una “falsa rinegoziazione che avrebbe creato un danno ingente alle casse comunali” e poi quando consiglieri comunali votarono quella proposta facendo proprie le motivazioni del vicesindaco.
Da qui l’accusa di diffamazione anche per il funzionario responsabile dell’istruttoria.
Ricciardello ritenne lesivi della sua reputazione quegli atti e si rivolse alla Magistratura, ma prima interpellò chi oggi è alla sbarra chiedendo l’eventuale rettifica o precisazione in merito alle affermazioni approvate in delibera per smentirne l’intento diffamatorio.
Ma nessuno rettificò nulla.
L’amministrazione comunale, già all’epoca della chiusura indagini aveva espresso meraviglia per quell’inchiesta e lo stesso vice sindaco Gaetano Scaffidi, evidenziò che negli atti del consiglio comunale non vi era intenzione alcuna di causare diffamazione,ma quanto detto serviva, al tempo, esclusivamente a documentare i fatti che erano accaduti.
L’inchiesta quindi ha fatto il suo corso ed ora la notizia della fissazione della data dell’udienza ridiventa cronaca, sopratutto perchè segue a ruota un’altra chiusura delle indagini, quella sul caso della mensa, che non è per nulla da mettere in correlazione con i fatti di oggi, ma che serve ad aumentare il polverone che si è determinato, con ovvie speculazioni e bordate politiche da parte di chi si pone contro l’attuale amministrazione locale.
Da qui le reazioni.
La prima è quella del sindaco, Irene Ricciardello, che già era stata dura sulla prima questione in una sua nota, dove evidenziava che a cinque giorni dal “caso” ancora non si era visto notificare alcun atto, ed ora, senza remore, esprime il suo impietoso giudizio sulla strumentalizzazione in atto, che la definisce come “un attacco ad arte, costruito in maniera strumentale da chi è disposto davvero a tutto pur di screditare un sindaco ed il consiglio comunale. Un consiglio comunale, che, voglio ricordarlo, rimane il simbolo del volere popolare.”.
Ma registriamo anche una presa di posizione dell’onorevole Nino Germanà, che alza il tiro e che dice “Sono orgogliosamente vicino all’amministrazione Ricciardello della quale mi assumo la responsabilità politica su eventuali irregolarità amministrative e ci metto la faccia a differenza di chi in passato ha mandato allo sbaraglio un’intera classe dirigente prendendone le distanze…”.
Di seguito i due punti di vista.
Il sindaco di Brolo ora scrive
“Dopo tre anni di incarico e dopo averne subìte praticamente di tutti i colori, dovrei anche esserci abituata… ed invece no! L’amarezza e il dispiacere non possono che prendere il sopravvento davanti a fatti di tale portata…
Notizie ad “orologeria”, vecchie e stravecchie di mesi, attualizzate ed utilizzate al solo ed unico scopo di gettare fango su una amministrazione laboriosa e dedita al lavoro ed agli interessi della comunità.
Il decreto relativo al rinvio a giudizio dei consiglieri comunali è stato infatti notificato nel Giugno scorso: una notizia data e pubblicata già al tempo, e misteriosamente ed improvvisamente tornata all’ordine del giorno come se fosse una “novità”.
Una tecnica vecchia, intrisa esclusivamente di cattiveria ed odio personale, utilizzata da chi ha pochi argomenti validi per attaccare l’Amministrazione.
Un attacco ad arte, costruito in maniera strumentale da chi è disposto davvero a tutto pur di screditare un sindaco ed il consiglio comunale.
Un consiglio comunale, che, voglio ricordarlo, rimane il simbolo del volere popolare.
Ma questo, evidentemente, per qualcuno, è ancora molto difficile da riuscire a mandar giù, nonostante siano trascorsi tre anni!
Il tutto strumentalmente ed artatamente studiato a ridosso delle elezioni regionali, in un momento in cui “far confusione” sull’amministrazione locale, forse, potrebbe tornar utile a qualcuno.
Ma io non ci sto!
Non ci sto a sottostare ai beceri e meschini tentativi di chi vorrebbe tessere un teorema dipingendoci come una amministrazione dal fare “delinquenziale”.
NON SIAMO NOI!
Ma questo i cittadini lo sanno!
I brolesi conoscono noi e, tra noi brolesi, ci conosciamo tutti.
Nessuno si farà trarre in inganno da misere ed inopportune azioni volte al voler a tutti i costi infangare il lavoro e la serietà di una amministrazione che quotidianamente si spende con spirito di servizio a favore esclusivo della propria collettività.”
Le puntualizzazioni, sul caso della mensa scolastica di Nino Germanà che vanno ben oltre il fatto giudiziario.
Nonostante le difficoltà ereditate da una situazione amministrativa e di bilancio a dir poco catastrofica, basata su atti gravemente irregolari che hanno dimostrato quanto accaduto in precedenza, gli attuali dirigenti ed amministratori sono riusciti a garantire la continuità del servizio di mensa scolastica.
Sono orgogliosamente vicino all’amministrazione Ricciardello della quale mi assumo la responsabilità politica su eventuali irregolarità amministrative e ci metto la faccia a differenza di chi in passato ha mandato allo sbaraglio un’intera classe dirigente prendendone le distanze quando tutti sanno chi era […].
Pertanto se qualcuno ha dubbi sulla trasparenza dell’azione amministrativa di Irene Ricciadello e si rivede in quel sistema che ha portato il comune in dissesto pregiudicandone il futuro lo invito il 5 novembre a NON VOTARE PER ME !!!
Per la cronaca, rientrano nell’inchiesta il vice sindaco Gaetano SCAFFIDI LALLARO, quale proponente e l’allora responsabile dei servizi finanziari del Comune, i Consiglieri Comunali: Vincenzo PRINCIOTTA, Amedeo ARASI, Valeria CAMPO, Maria RICCIARDO, Antonina RAFFAELE ADDAMO, Salvatore GENTILE, Marisa BRIGUGLIO, Marisa BONINA (queste ultime due poi divenute assessori comunale), l’attuale presidente del Consiglio Comunale Giuseppe MIRAGLIA e il responsabile dell’istruttoria della proposta n. 22/2016
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