BARCELLONA – Il Comune dei Corvi e dei Veleni
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BARCELLONA – Il Comune dei Corvi e dei Veleni

Esposti anonimi alla base di tutto per far scattare le indagini.Un clima non sereno all’interno del comune mentre il sindaco Materia dice: “sono sereno, chiarirò tutto”. Il suo comunicato stampa.

 

Tutti i riflettori dei media, anche Nazionali, sono puntato su Barcellona. la notizia ha fatto clamore, ed ora arrivano le prime indiscrezioni a svelare i retroscena.

Sembra proprio che tutto parta da due esposti, anonimi, che sono arrivati nell’ufficio del segretario comunale Santi Alligo – tra gli indagati – nell’estate del 2016. Segnalavano abusi edilizi in strutture dell’assessore del tempo Angelo Coppolino.
Alligo trasmette il tutto alla Polizia Municipale, ma anche alla Procura, come prassi vuole, per le dovute verifiche.
Da qui scattano intercettazioni telefoniche e controlli, acquisizione di tabulati, sopralluoghi, sequestro di documenti ed altro comprese attività turistiche.

“Le risultanza investigative- scrive il Gip nella sua ordinanza- fanno emergere come l’allora assessore Coppolino ed il padre considerassero il comune di Barcellona (dall’amministrazione all’ufficio tecnico) non un ente di servizio pubblico ma una istituzione al proprio servizio”.

Nel comunicato della questura l’indagine viene definita “lunga e laboriosa” dove si denunciano anche sopralluoghi non impeccabili da parte dei tecnici e funzionari comunali, finalizzate all’apertura di un Bed e Breakfast e di un ristorante nel centro storico della città.

Il Commissario Antonio Rugolo afferma: “Abbiamo esaminato carte e verbali di accertamenti con un’attività lunga e complessa. Le intercettazioni telefoniche hanno confermato i nostri sospetti. Si è accertata una pressione che non tendeva solo a nascondere gli abusi edilizi, ma anche le successive verifiche”.

Il Sostituto Procuratore della Repubblica, Emanuele Crescenti parla così del sindaco Materia “L’abuso d’ufficio del sindaco non riguarda gli abusi edilizi, ma l’avere allontanato in maniera illegittima l’allora comandante dei Vigili Urbani, nonostante lo stesso avesse vinto due ricorsi”.

Dopo il provvedimento di divieto di dimora emesso dal Tribunale di Barcellona, il sindaco rompe il silenzio attraverso una nota e annuncia che non rassegnerà le dimissioni.

Questo il suo comunicato stampa

Divulgo queste brevi parole quando la notizia è già ampiamente nota, tuttavia non intendo sottrarmi al dovere d’informazione che ho verso i miei concittadini.
Come ormai ampiamente noto, mi è stato notificato stamani provvedimento giurisdizionale che mi fa obbligo di dimora al di fuori del territorio di Barcellona Pozzo di Gotto, provvedimento che è stato adottato nel quadro di un’indagine relativa a vicende di qualche anno addietro e che vede coinvolte anche altre persone.
Desidero riferire ai miei concittadini che sono assolutamente sereno, di quella serenità che nasce dall’intimo convincimento, dalla consapevolezza, di avere agito sempre all’interno del percorso tracciato dalla legge, non soltanto in questa vicenda ma in tutta la mia esperienza di vita.
A questa consapevolezza si accompagna la fiducia che ho sempre riposto nelle Forze di Polizia e nella Magistratura e che riconfermo anche in quest’occasione.
Difenderò la mia posizione, la mia dignità di politico e di uomo, nelle sedi deputate, sostenuto da questi pensieri e dalla professionalità dei miei avvocati, fiducioso, dunque, di poter chiarire tutto in breve tempo.
Rassicuro tutti, infine, che l’attività della Giunta Municipale, temporaneamente presieduta dal Vice Sindaco, continua regolarmente nei modi previsti dalla legge.

17 Febbraio 2018

Autore:

redazione


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