Saggista, scrittrice, femminista, presidente della Libera Università delle Donne di Milano. Sabato 22 giugno 2019, ore 16:00, Parco Urbano “Maggiore La Rosa” Barcellona Pozzo di Gotto
Il Centro Antiviolenza della Rete Nazionale Antiviolenza “Frida Kahlo Onlus” , con il patrocinio gratuito Comune di Barcellona Pozzo di Gotto, del Presidio “Non Una Di Meno”, dell’Ordine professionale degli Assistenti Sociali delle Regione Sicilia e con il sostegno economico di Edizioni Smasher, organizza un incontro pubblico con LEA MELANDRI sabato 22 giugno, a partire dalle 16:00, nel Parco Urbano “Maggiore La Rosa” di Barcellona Pozzo di Gotto.
Lea Melandri, saggista, scrittrice e femminista storica, oltre che presidente della Libera Università delle Donne di Milano, discuterà sul tema “Amore e violenza”. Nel comune sentire amore e violenza tendono idealmente a polarizzarsi: che cosa avrebbero da spartire lo slancio ardente verso l’oggetto del proprio desiderio e la brutale lacerazione dell’altro, la tenerezza e l’odio rabbioso, la passione vivificante e il gesto mortifero? In realtà il sentimento amoroso e l’atto violento si compenetrano da sempre, a partire dallo strappo che separa il maschio dal corpo di donna che lo ha generato. E sono intrecciati al punto da serrarsi in un nodo inestricabile che costituisce – sia per gli individui sia per i gruppi umani – il “fattore molesto” della civiltà. Con l’acutezza di sguardo di chi sa mettere a nudo le ambivalenze e le contraddizioni del rapporto di potere tra i sessi, Lea Melandri esplorerà la violenza reale e simbolica annidata all’interno delle relazioni più intime come la sessualità e la maternità. È su quel corpo con cui è stato tutt’uno, e con cui torna a fondersi nell’amplesso, che l’uomo si accanisce. Ma questa fuga estrema dal femminile che si perpetua, atavica, in ogni mano maschile levata sulle donne, conosce un’ultima contorsione, su cui Melandri inviterà a riflettere: l’attuale spazio pubblico femminilizzato sembrerebbe stemperare la “guerra tra i sessi”, mentre è soltanto una nuova forma di dominio, a conferma ancora una volta dell’asservimento che ha ridotto le donne a vita biologica, virtù domestiche, prestazioni ancillari.
Per Frida Onlus, impegnata quotidianamente nella prevenzione e nel contrasto alla violenza di genere, oltre che organizzatrice dell’evento, incontrarsi e parlare di violenza di genere vuol dire anche promuovere la costruzione di una cultura alternativa a quella eterodiretta e intrisa di stereotipi.