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“BARRIERE” A MESSINA – In giro per la città a cacciar quelle “fuori e dentro di noi”

“Caccia alle barriere architettoniche. Abbattiamole!” Con una passeggiata nel centro cittadino ha preso il via la campagna organizzata dal gruppo tematico Servizi alla persona di Cambiamo Messina dal basso, finalizzata alla scoperta e alla segnalazione di barriere architettoniche in città. L’occasione è stata la Giornata nazionale per l’abbattimento delle barriere architettoniche che ricorre oggi. Oltre a carenze strutturali, come salti, gradini, paletti e quant’altro, è stata rilevata una impressionante quantità di “barriere” derivanti dalla scorrettezza di molti cittadini, come mezzi parcheggiati in corrispondenza di scivoli, incroci e passaggi pedonali. Al gruppo ha fatto da guida “speciale” Susanna, che con la sua carrozzina è costretta al “fai a te” attraverso uno scivolo pieghevole che porta con sé, da utilizzare all’occorrenza. Ossia, sempre. Attraverso l’iniziativa, fino al 9 ottobre, verranno raccolte foto e testimonianze da sottoporre all’Amministrazione comunale affinché intervenga in tal senso. Foto e articolo di Corrado Speziale

Salti, gradini, scivoli mancanti o non funzionali, pali, paletti, transenne fisse e mobili, fossi, marciapiedi ristretti. Chi più ne ha più ne metta. Tutto a discapito di disabili e anziani. E non solo. Perché basta andare in giro con un bambino nel passeggino, o addirittura portare due sacchetti della spesa o qualche cartone d’acqua, per accorgersi quanto sia invivibile per i pedoni il centro cittadino. Le barriere architettoniche per Messina sono un problema e lo sono ancor di più quando, in presenza di scivoli atti ad agevolare la discesa in strada dai marciapiedi, gli stessi si ritrovano “affossati” a causa del rifacimento dell’asfalto stradale a quota troppo alta, con conseguente inutilità degli stessi.

E laddove esiste, o potrebbe esistere un attraversamento senza difficoltà, ci pensano molti cittadini, con incuria e negligenza, che in altri termini si può definire inciviltà, a rendere impossibile la vita a chi è in difficoltà. E’ impressionante la quantità di auto e ciclomotori posti con estrema disinvoltura in corrispondenza di scivoli, incroci e passaggi pedonali. Modi di parcheggiare, insomma, significativi di un’assoluta mancanza di senso civico.

Il gruppo tematico Servizi alla persona del movimento Cambiamo Messina dal basso, coordinato da Cristina Cannistrà, assistente sociale, giovane professionista sensibile ai problemi della quotidianità, ha così pensato bene, un sabato mattina di sole, con temperatura estiva, di fare una “passeggiata” tematica a tale scopo. Perché alla fine, in città ne parlano tutti, ma affrontare questo problema con il senso del fare e con l’impegno e la speranza che le cose possano cambiare, è un’altra storia. L’iniziativa è stata lanciata su Facebook, in occasione della Giornata nazionale per l’abbattimento delle barriere architettoniche, che ricorre oggi, domenica 2 ottobre: “Barriere fuori e dentro di noi. Cominciamo insieme ad abbatterle”, è il titolo dell’evento messinese. Con esso, è stata lanciata un’iniziativa di sensibilizzazione attraverso le immagini: “Fotografa Messina e abbatti le sue barriere”. I cittadini potranno così dire la loro, fotografando e segnalando sull’apposita pagina Facebook i casi di “barriere” che si presentano quotidianamente sotto i loro occhi o, meglio ancora, nelle quali incappano più frequentemente. Le foto potranno essere postate fino a giorno 9, ma di fronte ad un problema simile è quasi scontato che segnalazioni importanti, riguardanti carenze strutturali in strade, piazze, uffici e mezzi pubblici, ne potranno pervenire anche successivamente. Immagini e testimonianze verranno così raccolte e sottoposte all’Amministrazione comunale affinché intervenga in tal senso.

La passeggiata, partita da piazza Unione Europea, ha attraversato buona parte del centro cittadino fino a percorrere interamente il viale San Martino e molte strade che lo incrociano.

Come consuetudine, il movimento ha adottato degli strumenti in grado di captare l’attenzione dei cittadini, al fine di sensibilizzare gli stessi sul problema. Vari cartoncini colorati, preparati ad hoc, sono stati collocati sulle barriere, sia fisse che mobili, incontrate per strada: paletti e transenne, così come spazzole di tergicristalli, specchietti retrovisori delle auto e manubri di ciclomotori. Il messaggio che ciascuno conteneva era consono all’ “ammonimento” che il caso richiedeva: “Io qui non posso passare; liberi dalle barriere; l’accessibilità è un diritto; niente barriere; la stupidità non è un handicap”. Un altro, poi, avrà suscitato atteggiamenti tali da far fare gli scongiuri agli automobilisti più scorretti: “Prendi il mio handicap!”

Al gruppo ha fatto da guida “speciale” Susanna, 31 anni, straordinaria giovane donna: una vita in carrozzina e una bella laurea in Archeologia del Mediterraneo con la speranza di uno sbocco professionale degno della sua preparazione e dei sacrifici che affronta quotidianamente. Con la sua carrozzina le barriere le “abbatte” fin dove le è possibile: è costretta al “fai a te” attraverso uno scivolo in legno, artigianale, pieghevole grazie a delle cerniere, che porta perennemente con sé, dietro la spalliera del suo mezzo. Lo scivolo sarebbe da utilizzare all’occorrenza, ma Susanna sa benissimo che non può fare a meno di quel marchingegno. Sulle strade principali, poi, ha risolto il problema dei marciapiedi impercorribili utilizzando le piste ciclabili, laddove esistono, salvo auto parcheggiate sopra, naturalmente.

La passeggiata: marciapiedi, attraversamenti stradali e non solo. Tolta qualche rara eccezione, l’accesso a qualsiasi negozio del centro è praticamente inibito ai disabili. Anche molte agenzie bancarie sono “off-limits” e non risulta fruibile finanche un importante ufficio postale del centro, quello di via XXVII luglio: la dirigente aspetta l’autorizzazione per poter istallare lo scivolo. Fruibili, viceversa, come rimedio, i vicini uffici di via C. Battisti e della strada S. Giacomo. Molto critica la situazione anche nelle farmacie. Insomma, il quadro sulla tanto agognata “assenza” di barriere architettoniche in città si presenta a dir poco desolante. Susanna, così, non può che attendere un mondo migliore: “Mi chiedo cosa cambierà…”, ha detto alla fine della sua “passeggiata”.

La risposta è nella piattaforma dell’evento di CMdb: “Partecipiamo tutti a questa ‘caccia alle barriere’, non si vince niente ma ciascuno può dare certamente una mano a rendere la città più accessibile a tutti”.

 

Corrado Speziale






 

 

 

 

 

 

 

 

 

Redazione Scomunicando.it

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