Dopo la replica di Gina Maniaci a Nino Germanà sul caso del depuratore consortile, anche il sindaco di Sant’Angelo di Brolo entra nel dibattito. Infatti Basilio Caruso afferma: “Strano che Germanà non interroghi il Vicepresidente del Consorzio ECO3, che è il Sindaco di Brolo. Potrebbe chiedere lumi a lei”. Ed i toni si accendono, mentre l’occasione sarebbe ghiotta per aprire un dibattito su quell’opera, sulla sua funzionalità, sulla miopia della scelta, al tempo fatta, di realizzarla in quel luogo.
Poi la Maniaci alla quale l’intervento dell’onorevole “appare comunque intempestivo e potrebbe avere ingenerato immotivatamente dubbi e conseguenti ricadute e refluenze negative sull’intera economia del settore turistico” affonda il colpo quando afferma che “se il Comune di Brolo avesse ottemperato agli obblighi statutari con il versamento delle quote dovute al Consorzio ECO 3, che in atto ammontano a circa 820mila euro oltre interessi e spese, si sarebbe potuto gestire, con meno difficoltà ed a costi inferiori, il regolare funzionamento dell’impianto, pur tuttavia sempre e costantemente garantito con i fondi versati dagli altri due Comuni consorziati, Piraino e Sant’Angelo di Brolo”.
Ora a gettar benzina sul fuoco si mette anche Basilio Caruso…. mentre Irene Ricciardello – il sindaco brolese – chiede ancora un tavolo tecnico e respinge ogni addebito.
Ma sarebbe anche il caso, visto che il depuratore consortile è oggetto di dibattito a 360°, oggi di aprire un confronto di idee su quell’opera, sulla sua funzionalità, sulla miopia della scelta, al tempo fatta, di realizzarla in quel luogo., che poteva, senza ammorbare l’aria, essere utilizzata, visto propria la zona, per finalità turistiche, senza vincoli….
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