Dopo la replica di Gina Maniaci a Nino Germanà sul caso del depuratore consortile, anche il sindaco di Sant’Angelo di Brolo entra nel dibattito. Infatti Basilio Caruso afferma: “Strano che Germanà non interroghi il Vicepresidente del Consorzio ECO3, che è il Sindaco di Brolo. Potrebbe chiedere lumi a lei”. Ed i toni si accendono, mentre l’occasione sarebbe ghiotta per aprire un dibattito su quell’opera, sulla sua funzionalità, sulla miopia della scelta, al tempo fatta, di realizzarla in quel luogo.
Si allarga a macchia d’olio, per non dir altro, la querelle\dibattito sul depuratore consortile.
Infatti dopo la risposta piccata del sindaco pirainese, Gina Maniaci, direttamente all’onorevole Nino Germanà, che aveva sollevato il problema sul funzionamneto del depurarore consortile, e indirettamente al sindaco di Brolo, Irene Ricciardello, autrice, nei giorni passati di un controreplica al dire della stessa Maniaci e poi di un comuinicato a supporto di quanto asseriva l’onorevole brolese, ora dice la sua anche il sindaco di Sant’Angelo di Brolo, terzo componente del consorzio di depurazione dei liquami.
“Il depuratore consortile Eco 3 di Gliaca di Piraino funziona perfettamente ed è costantemente monitorato, custodito e gestito con professionalità ed attenzione dal Direttore Tecnico e dalle maestranze della ditta Idromeccanica di Ansaldo & C. Sas, sotto la sorveglianza del Custode Giudiziario”.
E’ la categorica precisazione del Presidente del Consorzio ECO 3, nonché sindaco di Piraino, Gina Maniaci, – la nota è firmata anche dal custode giudiziario dell’impianto Giacinto Garofalo e dal Direttore Tecnico del Consorzio ECO 3, Carmelo Ceraolo – all’interrogazione presentata da Nino Germanà (vedi articoli in archivio) deputato regionale.
Germanà chiedeva notizie sulle “chiazze di colore torbido e sulla schiuma maleodorante che sono presenti alle zone limitrofe al punto di sbocco della condotta sottomarina dell’impianto”.
La Maniaci, dal suo canto, evidenziava che il depuratore “ha funzionato regolarmente con l’effettuazione degli interventi utili e necessari a accettare, rispetto alle quantità di sopportabilità progettuali, anche la maggiore portata di reflui provenienti al Comune di Brolo”.
Poi la Maniaci alla quale l’intervento dell’onorevole “appare comunque intempestivo e potrebbe avere ingenerato immotivatamente dubbi e conseguenti ricadute e refluenze negative sull’intera economia del settore turistico” affonda il colpo quando afferma che “se il Comune di Brolo avesse ottemperato agli obblighi statutari con il versamento delle quote dovute al Consorzio ECO 3, che in atto ammontano a circa 820mila euro oltre interessi e spese, si sarebbe potuto gestire, con meno difficoltà ed a costi inferiori, il regolare funzionamento dell’impianto, pur tuttavia sempre e costantemente garantito con i fondi versati dagli altri due Comuni consorziati, Piraino e Sant’Angelo di Brolo”.
Ora a gettar benzina sul fuoco si mette anche Basilio Caruso…. mentre Irene Ricciardello – il sindaco brolese – chiede ancora un tavolo tecnico e respinge ogni addebito.
Ma sarebbe anche il caso, visto che il depuratore consortile è oggetto di dibattito a 360°, oggi di aprire un confronto di idee su quell’opera, sulla sua funzionalità, sulla miopia della scelta, al tempo fatta, di realizzarla in quel luogo., che poteva, senza ammorbare l’aria, essere utilizzata, visto propria la zona, per finalità turistiche, senza vincoli….