Un comizio davanti una piazza affollata, emozione tangibile, sul palco e in piazza. Una saluto alla comunità, le precisazioni alle ultime vicende amministrative, sui rapporti tra minoranza e maggioranza, ma poi tanto spaio a quanto fatto, a come è cambiato il Pese. a quello che lascia, ai sogni realizzati, alle aspettative per il futuro. Così Basilio Ridolfo ha parlato venerdì sera… Il testo integrale del suo discorso.
UN COMIZIO CHE HA AVUTO UN RISVOLTO SUL PIANO POLITICO MA CHE E’ SCIVOLATO ANCHE SUL PIANO PERSONALE ED ALLA FINE LE RACCOMANDAZIONI AI PROSSIMI CANDIDATI SINDACI, COME UN BUON PADRE DI FAMIGLIA. IN PIAZZA ANCHE DIVERSI SINDACI
Cari concittadini,
siamo alle ultime battute di una storia amministrativa lunga 10 anni.
Tra meno di un mese, infatti, si terrà la tornata elettorale che interesserà anche il nostro Comune.
Ho scelto di svolgere il comizio questa sera per rimanere entro la fase precedente all’inizio della campagna elettorale per il rinnovo dell’amministrazione comunale.
Non si tratta di una scelta casuale, bensì di una decisione ponderata che mi da la possibilità di parlare a tutti voi nella qualità di Sindaco e, quindi, da amministratore di tutti i cittadini per illustrare cosa io e la compagine che mi ha sostenuto abbiamo realizzato in questo quinquennio.
Una sorta di bilancio delle iniziative e delle opere realizzate che è corretto sottoporre – in questo momento – al pubblico uditorio ed, insieme, un doveroso atto di rispetto verso la cittadinanza che mi ha onorato della propria fiducia.
PRECISAZIONI IN ORDINE AD ALCUNE VICENDE AMMINISTRATIVE SOLLEVATE DA FRANCESCO MARCHESE NEL SUO COMIZIO
IN MERITO AI RAPPORTI MAGGIORANZA/MINORANZA
Prima però ho il dovere di fare qualche precisazione sui temi squisitamente amministrativi trattati dal Presidente del Consiglio comunale nel suo comizio tenuto lo scorso sabato, astenendomi dal formulare considerazioni sugli aspetti politici.
Lo farò senza ricorrere ad alcuna forma polemica, con il solo intento di fornire chiarimenti che ritengo utili.
Innanzitutto, desidero formulare il mio apprezzamento per i toni ed il garbo con cui è stato effettuato il comizio da parte di Francesco Marchese.
Si è trattato di un doveroso resoconto di quanto fatto dal Gruppo di Minoranza che è stato giusto sottoporre alle valutazioni della comunità.
Pregevole è stata la parte in cui sono state spiegate le prerogative e le funzioni del Consiglio comunale, come anche ineccepibile è stata la ricostruzione delle occasioni in cui il Gruppo di Minoranza ha dato una mano al paese, non facendo mancare l’appoggio tutte quelle volte in cui si è presentata la necessità di sostenere responsabilmente l’azione amministrativa.
Nulla da dire. Anzi posso solo confermare gli apprezzamenti che in ogni occasione ho sempre manifestato e fatto mettere a verbale durante le sedute di consiglio comunale e che non ho problemi a ribadire anche questa sera: l’atteggiamento del Gruppo di Minoranza è stato responsabile e costruttivo.
Ma mi chiedo quello della Maggioranza com’è stato nei confronti della Minoranza?
Non è forse sempre stato riconoscente? Io credo di si !!!
Tant’è che quasi tutta la Maggioranza – ed anche chi vi parla – ha ritenuto di dover sottolineare tale disponibilità creando le condizioni affinché il capo dell’opposizione divenisse Presidente del Consiglio comunale.
Cosa questa che – parliamoci francamente – ha sovvertito tutti gli elementari principi della politica e pur tuttavia, abbiamo ritenuto di doverla e poterla fare.
E poi, non sarebbe giusto ricordare che il primo passo verso una distensione dei rapporti in Consiglio comunale l’ha promosso la Maggioranza, quando in maniera del tutto originale rispetto alle nomali regole della politica, ha offerto al Gruppo di Minoranza la Vice-presidenza del Consiglio comunale?
Ecco, allora, che con grande serenità, occorre sottolineare che – pur nel rispetto dei ruoli – abbiamo saputo creare un clima di fattività nell’interesse del paese di cui bisogna andare fieri e che, mi auguro, possa costituire un esempio da emulare anche nel prossimo Civico consesso.
Però è corretto evidenziare che si è giunti a quel punto perché entrambi gli schieramenti lo hanno voluto e perché la Maggioranza ha creato le condizioni perché ciò avvenisse: promuovendo un atteggiamento scevro da qualsivoglia faziosità, dimostrando un significativo attivismo e coltivando il sentimento della riconoscenza nei confronti del comportamento costruttivo del Gruppo di Minoranza.
Queste cose vanno dette, anche per porre nella giusta dimensione il ruolo svolto dall’intero Gruppo di Maggioranza che non è stato un soggetto passivo rispetto all’atteggiamento propositivo del Gruppo di Minoranza.
In tale direzione è, altresì, giusto far rilevare – senza alcun intento polemico – che se per alcuni aspetti ed in talune occasioni l’apporto del Gruppo di Minoranza è stato importante, in tante altre occasioni i risultati si sono raggiunti per l’efficace azione di governo esplicata dalla Maggioranza, a prescindere del contributo del Gruppo di Minoranza.
Tale precisazione, nulla togliendo all’apprezzabile apporto del Gruppo di Minoranza quando è stato necessario, è utile al fine di rimettere nei binari giusti i termini del confronto costruttivo e rendere al Gruppo di Maggioranza quel protagonismo e quella dignità che i fatti impongono.
Non vorrei infatti che passasse l’idea che tutto ciò che abbiamo realizzato è stato possibile solo grazie all’atteggiamento positivo del Gruppo di Minoranza in seno al Consiglio comunale. Così non è!!!
Occorre “dare a Cesare quel che è di Cesare”.
E – dunque – se da un lato è giusto dare atto del senso di responsabilità del Gruppo di Minoranza, del quale sono stato e rimango obbligato, dall’altro è corretto sottolineare la fattività ed il ruolo guida del Gruppo di Maggioranza che, nonostante il grande consenso elettorale acquisito nel 2011 (829 voti, contro 342), solo in virtù delle limitazioni imposte dalla normativa allora vigente, ha potuto contare su appena due consiglieri in più rispetto al Gruppo di Minoranza (7 a 5).
Ma veniamo brevemente a trattare alcuni punti relativi all’attività amministrativa appena trascorsa che, come detto dal Presidente del Consiglio comunale, sono stati oggetto di disaccordo tra Maggioranza e Minoranza.
In tale contesto è stato fatto riferimento a due specifiche situazioni: la prima riguarda il Gabinetto di Lettura e la seconda è relativa al Piano locale anticrisi e – specificatamente – al prestito d’onore.
GABINETTO DI LETTURA
Per quanto concerne la vicenda del Gabinetto di Lettura, anche in questa sede confermo l’assoluta bontà dell’accordo trovato con i componenti del Circolo che, da un lato, ha consentito la chiusura di una vicenda annosa sollevando il Comune dai rischi connessi agli esiti eventualmente negativi di una sentenza di appello e, dall’altro, ha messo nelle condizioni il Comune di poter godere degli arredi e della mobilia del “Circolo dei nobili” al fine di ricreare lo stesso ambiente di un tempo.
Devo dire che sul punto, il Presidente del Consiglio ha riportato pari pari i contenuti di un volantino diffuso nell’ottobre del 2012, laddove la questione veniva licenziata come “regalo a spese dei ficarresi”.
Tale ricostruzione fu confutata punto per punto da chi vi parla e da tutta la Maggioranza (e sottolineo da tutta la Maggioranza) in occasione della seduta del consiglio comunale del 29 novembre 2012.
Francamente non ci sto per passare come colui che insieme alla propria Maggioranza non ha perseguito gli interessi della comunità e ciò per le semplici motivazioni che rammento:
- l’accordo fu raggiunto sulla base di una sentenza di 1° grado e cioè nel momento in cui era facoltà dei componenti del Gabinetto di Lettura di proporre appello;
- una transazione – va da se – prevede come requisito di base imprescindibile che ognuna delle parti si paghi le proprie spese legali (dov’è lo scandalo?);
- all’epoca dell’accordo non vi erano affitti in itinere a carico del Comune, se non quello per il centro anziani la cui durata sarebbe però cessata a breve e, dunque, non vi era (e non vi è) alcuna esigenza di avere locali per allocarvi funzioni e servizi del Comune. Peraltro anche volendo, i locali non erano immediatamente usufruibili essendo stati oggetto di interventi di manutenzione lasciati del tutto incompleti a causa della decisione del CGA del 26/6/1997 che aveva accolto il ricorso in appello avanzato dall’Associazione “Gabinetto di Lettura”, annullando i provvedimenti espropriativi posti in essere dal Comune di Ficarra;
- il riconoscimento dell’uso gratuito di una parte dei locali detenuti dal Circolo, è stata la condizione per avere in cambio l’arredamento ed i suppellettili del Circolo e far sì che si potesse ricostruire l’ambiente originario che rappresenta un altro pezzo delle nostra storia da proporre a turisti e visitatori;
- il Comune, in base all’accordo, ha la detenzione perpetua delle chiavi. In altre parole il Comune non deve chiedere alcun permesso per usufruire dei locali a scopo turistico e culturale. Dunque di cosa stiamo parlando?
Sulla vicenda, pertanto, non v’è dubbio che il Comune di Ficarra ha agito con scrupolo e nella piena legittimità per evitare altri anni di giudizio e sottrarsi ad un eventuale e possibile modifica della sentenza di primo grado a favore del “Gabinetto di Lettura”, ponendo – invece – le condizioni per l’uso esclusivo di tutti i locali, al netto di due stanze di cui ha, comunque, il possesso delle chiavi.
A mio modo di vedere, l’amministrazione comunale il regalo lo ha fatto a tutta la collettività che grazie alla fruizione del Gabinetto di Lettura (testimonianza delle radici e dell’identità della nostra comunità) potrà dotarsi un ulteriore ambiente al fine di potenziare l’offerta culturale basata sui luoghi frequentati, tra gli altri, da Lucio Piccolo e Tomasi di Lampedusa.
PRESTITO D’ONORE
Veniamo al secondo motivo di scontro: il prestito d’onore.
In base a quanto riferito dal Presidente del Consiglio, grazie all’intervento del Gruppo di Minoranza e di alcuni esponenti della Maggioranza si sono evitati problemi da “corte dei conti”.
Il punto di illegittimità secondo la Minoranza si sostanziava nel fatto – ripeto testualmente quanto detto dal Presidente del Consiglio comunale nel suo comizio – “che il prestito d’onore prevedeva che i soldi dati in prestito non potessero essere reclamati indietro in caso di mancato rimborso. Un ente pubblico come il Comune doveva cioè prestare soldi a cittadini bisognosi rinunciando, qualora gli stessi violando il patto d’onore non restituissero ratealmente quanto ricevuto, a chiederne il rimborso. Roba questa da corte dei conti. Ad onor del vero – continua il Presidente – grazie all’intervento di esponenti della maggioranza, che come in tante altre occasioni placarono le polemiche, l’amministrazione modificò le parti contestate e successivamente il prestito d’onore debitamente modificato venne votato in consiglio comunale anche da noi della minoranza”.
Da quanto riferito cosa si capisce?
Si capisce che il motivo di illegittimità – ovvero: la mancanza di misure atte a recuperare le somme prestate in caso di mancata restituzione – è stato risolto dall’intervento di esponenti della Maggioranza e da quelli della Minoranza e, dunque, il Regolamento che disciplina l’iniziativa, depurato da questo elemento di illegittimità, è stato votato anche dalla Minoranza!!!
Cos’ì non è!!! Senza indulgere in polemica, ma per dare notizie reali della situazione, la vicenda è andata in questo modo:
Con delibera di Giunta Municipale n. 52 del giugno del 2012, l’amministrazione comunale tentò di mettere su carta delle misure per contrastare lo stato di crisi che purtroppo perdura ancora, proponendo delle misure – sicuramente non risolutive- ma che nel loro complesso avevano una certa dignità.
Tra queste vi era la previsione di introdurre lo strumento del “prestito d’onore”, ovvero la possibilità di prestare a soggetti rientranti nelle fasce più deboli della società ficarrese, una determinata somma per affrontare spese impellenti (ad esempio: una bolletta, il costo di una visita specialistica, ecc.) che sarebbe dovuta essere restituita secondo un piano rateizzato in funzione delle possibilità del beneficiario, senza applicazione di interessi. Questo era l’intento dell’amministrazione comunale.
Successivamente, in coerenza con quanto previsto nella delibera di indirizzo appena citata, l’Ufficio competente approntò il Regolamento per il prestito d’onore che fu inviato in anteprima alla Minoranza in allegato alla e-mail del 26 novembre 2014.
Regolamento che poi venne approvato – con l’introduzione di modeste modifiche, ivi compresa la previsione di una commissione di garanzia – con il voto unanime di Maggioranza e Minoranza nel consiglio comunale del 28 novembre 2014.
Ma in questo Regolamento non vi è la previsione di misure coattive atte a recuperare le somme prestate, in caso di loro mancata restituzione.
Il Regolamento approvato, infatti, all’art. 8 statuisce testualmente che:
“La mancata restituzione del contributo comporterà l’impossibilità per il richiedente di godere di qualsiasi altra prestazione assistenziale da parte del Comune che dipenda da valutazioni di sua competenza” (comma 5).
Quindi, contrariamente alla ricostruzione effettuata in questa Piazza, chi vorrà accedere al prestito d’onore, a termini di Regolamento, nel caso in non possa restituire, la somma (cosa questa grave e da scongiurare), avrà la penalità di non poter godere di qualsiasi altra prestazione assistenziale.
Io non so se questa impostazione sia da Corte dei Conti ma è quella che è passata con il Regolamento di attuazione del prestito d’onore che ha ricevuto il voto favorevole della Minoranza.
Quindi – con tutto il rispetto possibile – mi permetto di far rilevare che il contributo di cui parlava il Presidente nel raddrizzare uno strumento ritenuto illegittimo per il profilo anzi dette non c’è stato, se è vero come è vero che il Regolamento nulla dice in proposito di applicazione di azioni di recupero delle somme non restituite.
CASA ANZIANI
Ulteriore precisazione è doverosa farla con riferimento alla vicenda relativa alla casa per anziani di Via Logge.
Il Presidente del Consiglio ha reso manifesto il comportamento costruttivo della Minoranza nel contesto della seduta del Consiglio comunale del 5 luglio 2011, in occasione dell’approvazione della variazione di bilancio finalizzata a prevedere, tra le altre cose, anche 350.000,00 euro per la realizzazione della casa per anziani.
Ciò è vero, il Gruppo di Minoranza votò favorevolmente insieme a tutto il Gruppo di Maggioranza.
La cosa però che non torna rispetto a quanto affermato da Francesco Marchese (ma che ritengo sia stata riferita in assoluta buona fede), è quando Egli afferma che il possibile accordo con la società Millennium è “sfumato per una diversa scelta dell’amministrazione che indisse una gara con costi relativi a carico dell’ente, purtroppo andata deserta”.
Ciò con corrisponde al reale svolgimento dei fatti.
Credo che ci sia stata una evidente – ed io penso involontaria – confusione sui tempi, atteso che la gara a cui il Presidente ha fatto cenno si era celebrata, con esito negativo, in data 14/9/2010; ovvero quasi un anno prima rispetto all’epoca in cui lo stesso Presidente ha immaginato che si siano svolti i fatti.
Sul punto, tuttavia, dice bene il Presidente quando afferma che la realizzazione della casa per anziani sarà in cima ai programmi elettorali di questa tornata amministrativa: l’unica novità però e che la compagine che arriva potrà godere della presenza di un progetto definitivo recentemente approvato da questa amministrazione. E ciò non è una differenza di poco conto.
SUI RICHIEDENTI ASILO POLITICO
Infine, una ulteriore considerazione merita ciò che è stato scritto nel comunicato stampa del 30 aprile diramato da “Ficarra è ora” laddove – riferendosi al comizio del Presidente del Consiglio comunale – è testualmente detto: “In conclusione, Marchese, ha posto particolare attenzione anche su un progetto che sta portando avanti l’Amministrazione uscente mediante l’Unione dei Comuni con Brolo che prevede la creazione di un centro di integrazione di stranieri richiedenti asilo a Ficarra”.
Con il dovuto rispetto: trattasi di preoccupazioni inutili.
Nelle intenzioni della Maggioranza, infatti, non c’è mai stata l’intenzione di creare un centro di integrazione o di smistamento stranieri.
Sarebbe un grosso errore che proietterebbe Ficarra in una dimensione sbagliata.
E per sgomberare il campo da qualsivoglia dubbio dico che non esiste alcun progetto da approvare e, dunque, non esiste alcun procedimento amministrativo che la Giunta uscente deve concludere prima dell’insediamento della futura compagine di governo locale.
L’unica cosa vera è che, con i fondi dell’Unione Terra dei Lancia, si sarebbe voluto organizzare – ma non c’è più il tempo – un convegno invitando studiosi ed istituzioni per iniziare discutere su una nuova forma di accoglienza ed integrazione nei confronti non degli extra-comunitari come genericamente definiti, ma nei riguardi dei richiedenti asilo politico (cosa questa ben differente) e segnatamente nei riguardi delle famiglie di questi soggetti.
In poche parole si tratta di una prospettiva innovativa che Ficarra poteva (e può) intestarsi in ambito regionale nazionale, in quanto scevra di qualunque forma di assistenzialismo e non basata sui modelli ordinari che vedono la presenza di stranieri in transito ospitati in immobili pubblici.
No. Si voleva solo avviare la discussione ed il confronto sulla possibilità di ospitare in pianta stabile intere famiglie di soggetti richiedenti asilo, da collocare in unità abitative del centro urbano, assicurando loro anche prospettive di lavoro nel settore agricolo, da svolgere con il coinvolgimento attivo della forza lavoro locale.
Se ci fate caso, questa sarebbe una prospettiva che, ribaltando i normali modelli di accoglienza basati sull’assistenzialismo per me da abiurare, tende a creare le condizioni affinché intere famiglie possano trovare una collocazione stabile in centri come Ficarra, garantendo quell’apporto di residenti che consentirebbe di contrastare lo spopolamento.
In questo contesto, elementi essenziali ed imprescindibili dovrebbero essere: la dimensione familiare dei richiedenti asilo e la creazione di attività lavorative nel settore agricolo da condividere con i locali.
Come vedete si tratta solo di un’idea embrionale, da discutere, da perfezionare, da condividere. Nulla più di questo!!!
LE DIFFOLTA’ FINANZIARIE DEL COMUNE DI FICARRA
E’ altresì necessario chiarire gli aspetti legati alle difficoltà di carattere finanziario in cui si trova il Comune di Ficarra.
Lo faccio cominciando con il dire che tali difficoltà, purtroppo, sono un patrimonio comune di tutti gli Enti locali che si trovano – nel migliore dei casi – nelle medesime condizioni del Comune di Ficarra. Nella normalità dei casi in condizioni molto peggiori delle nostre.
Il Presidente del Consiglio nel suo comizio ha correttamente riportato i contenuti della parte della relazione del Revisione di Conti relativa ai suggerimenti dallo stesso indicati per scongiurare una situazione strutturalmente deficitaria del bilancio comunale.
Innanzitutto ritengo doveroso esprimere una particolare gratitudine alla Dott.ssa Vinci che – con la professionalità che la contraddistingue – sin da subito ha inteso contribuire, congiuntamente al Rag. Corica, alla risoluzione di problemi finanziari che non dipendono dall’azione amministrativa di questo esecutivo ma che sono ESCLUSIVAMENTE la risultante di continui tagli ai trasferimenti regionali e statali che alimentano – per legge e non solo nel caso di Ficarra – la maggior parte della cosiddetta “spesa corrente”.
Per intenderci si tratta di tutte le spese relative a:
- personale,
- rate di mutui,
- costo di energia elettrica,
- manutenzione degli immobili, delle reti fognarie ed idriche, dell’impianto di pubblica illuminazione, delle strade, ecc;
- iniziative turistiche e culturali;
- interventi socio-assistenziali (mensa, trasporto scolastico extra-urbano, ecc.).
Ordinariamente queste spese vengono finanziate con i trasferimenti di Stato e Regione; vengono prelevati da appositi fondi e distribuiti a tutti i Comuni sulla base di criteri oggettivi, rispetto ai quali non c’è alcuna capacità di intervento da parte delle amministrazioni comunali.
In pratica non c’è da essere bravi in questo settore, come accade per le risorse extra-bilancio (ovvero i cosiddetti finanziamenti).
La verità è che in questi anni, si è registrata una continua riduzione di questi trasferimenti che vi rappresento attraverso semplici numeri che vi danno l’idea del disastro finanziario che Stato e Regione hanno riversato sui Comuni (SU TUTTI I COMUNI)
Scusatemi se vi annoierò con i numeri: ma si tratta di una questione di serietà.
Trasferimenti statali
Anno | Importo | Differenza |
Anno 2012 | €. 573.637,82 | |
Anno 2013 | €. 476.695,01 | – € 96.942,81 |
Anno 2014 | €. 355.540,29 | – €. 121.154,72 |
Anno 2015 | €. 313.047,00 | – €. 42.493,29 |
– €. 260.590,82 |
Trasferimenti regionali
Anno | Importo | Differenza |
Anno 2012 | €. 1.027.818,00 | |
Anno 2013 | €. 992.663,42 | – € 35.154,58 |
Anno 2014 | €. 1.006.916,54 | + €. 14.253,12 |
Anno 2015 | €. 930.549,79 | – €. 76.366,75 |
– €. 97.268,21 |
In totale dunque, dati alla mano FACILMENTE RISCONTRABILI DA CHIUNQUE, dal 2012 al 2015 sono mancate risorse per €. 357.859,03 che rappresenta un’enormità rispetto all’esiguo bilancio dell’Ente.
Ma vi è di più.
Vi ricordate il detto: “POCHI, MALEDETTI E SUBITO”.
Bene nel caso della Regione non è così. Nel senso che i trasferimenti che dovrebbero essere bonificati ogni 3 mesi (4 mensilità all’anno per intenderci) sono pochi e maledetti. Ma non sono subito.
Nel merito, per darvi qualche idea pensate solo che:
- Nell’anno 2013, ad agosto ed a novembre hanno inviato il primo acconto della 1^ e 2^ trimestralità per un importo di circa 190.000,00 euro, mentre il resto per circa 350.000,00 euro lo hanno mandato da marzo a maggio del 2014. Ovvero l’anno successivo.
- Nell’anno 2014 solo la 1^ e la 2^ trimestralità sono state erogate nel corso dell’anno, mentre la 3^ e la 4^ trimestralità per un importo totale di circa 390.000,00 euro sono arrivate a marzo e a giugno del 2015. Ovvero l’anno successivo.
- Nell’anno 2015, la maggior parte delle risorse per ben 460.000,00 euro sono state trasferite nel febbraio e nell’aprile del 2016.
Quindi non solo la riduzione, ma anche i ritardi che finiscono per amplificare l’ammontare degli interessi passivi da corrispondere all’Istituto di credito per effetto del maggior utilizzo della scopertura bancaria.
EBBENE NONOSTANTE CIO’ I SERVIZI ESSENZIALI SONO STATI ASSICURATI.
VI CHIEDERETE COME?
In parte attraverso queste misure:
- Condivisione con altre amministrazioni comunali di figure apicali quali: il Responsabile dell’Area Tecnica; il Responsabile dell’Area Economico-Finanziaria, il Segretario comunale ed un dipendente dell’Area Tecnica (condiviso per il 50% con altra amministrazione comunale) producendo un risparmio annuo di quasi 75.000,00 euro nelle spese del personale;
- Limitazione delle spese per turismo e cultura (nel 2015, appena 4.000,00 per la festa della Patrona),
- Annullamento di qualsivoglia uscita per iniziative non essenziali;
- Riduzione al lumicino (ormai da anni) delle spese di rappresentanza (appena 200 euro per le celebrazioni del 25 aprile e de1 4 novembre);
- Limitazione delle spese della politica (indennità modeste per i componenti della Giunta e annullamento del gettone di presenza per i consiglieri comunali);
- Contenimento, purtroppo, perfino delle spese per iniziative a sfondo sociale;
- Riduzione di oltre il 50% delle spese di energia elettrica connesse all’alimentazione dell’impianto di pubblica illuminazione;
- Annullamento di tutte le spese per investimenti (solo qualche modesta opera pubblica, seppure di minimo importo, è stata finanziata con le risorse del bilancio comunale);
- Limitazione all’essenziale perfino gli interventi di manutenzione.
Queste misure, tuttavia, non sono bastate a fronteggiare gli effetti della drastica riduzione dei trasferimenti che, di fatto, proiettano il nostro Comune – al pari di altri Enti che non possono contare su adeguati introiti derivanti da tributi locali – in una situazione strutturale deficitaria.
Insieme ad esse, infatti, è stato necessario il ricorso obbligatorio alla formazione di debiti fuori bilancio.
Su quest’ultimo punto intendo essere chiaro al fine di evitare facili strumentalizzazioni.
I debiti fuori bilancio prodotti in questi 5 anni – al netto di circa 45.000,00 euro che sono già assistiti da copertura finanziaria grazie ad un apposito fondo per “soccombenza, spese legali e contenziosi vari” – sono di appena 83.000,00 euro e, per la maggior parte dei casi, si riferiscono a spese indifferibili di manutenzione e somme urgenze che il Comune ha dovuto affrontare.
Del resto cosa si sarebbe potuto e dovuto fare?
Se – come vi ho appena detto e come è pienamente dimostrabile – è stato fatto di tutto per limitare le spese correnti, cosa ti resta da fare?
Se, da un lato, il bilancio viene continuamente eroso per effetto delle riduzioni di trasferimenti, che hanno raggiunto il record negativo pari a ben 357.000,00 euro, e dall’altro si deve comunque garantire un minimo di servizi. Cosa devi fare?
Se hai “stretto la cinghia” in tutti modi possibili e non hai effettuato alcuna spesa superflua. Cosa ti resta da fare?
Se hai fatto tutte le battaglie possibili nei confronti di Regione e Stato, ricevendo risposte negative. Cosa devi fare?
L’unica alternativa che ti rimane è quella di non rendere i servizi, bloccare la macchina amministrativa e chiudere il portone d’ingresso del Municipio.
In buona sostanza, ti rimane solo:
di non far funzionare la mensa scolastica?
di arrestare lo scuolabus?
di fermare l’auto utilizzata per il taxi-amico?
di bloccare i mezzi che consentono, in amministrazione diretta e dunque con grande risparmio per l’Ente, di effettuare i numerosi interventi di somma urgenza?
di non far funzionare l’acquedotto?
di lasciare al buio intere zone del paese?
di rinunciare alla presenza dei giovani per il servizio civile?
di non affidare l’incarico legale per la difesa del Comune di fronte al Tribunale amministrativo, rinunciando in partenza ad un finanziamento di 850.000,00 euro, che invece abbiamo mantenuto, difendendoci?
di non riconoscere il rimborso delle spese legali a chi, tra i dipendenti comunali, ha visto archiviata una propria posizione nell’ambito di un procedimento penale, nonostante la legge lo imponga?
e così via …
Ma ancora, vi chiedo e mi chiedo:
- Potevamo non acquistare il motore elettrico per l’impianto di sollevamento di C/da Mazilio quando nell’agosto dello scorso anno, il motore installato si è guastato e, dunque, lasciare a secco il paese?
- Potevamo decidere di non garantire il servizio di trasporto gratuito per gli studenti che frequentano le scuole medie superiori nei paesi vicini?
Pensate solo, che quest’ultimo servizio nei cinque anni appena trascorsi è costato la bellezza di 251.000,00 euro e la Regione, in barba alla tutela del diritto allo studio, ha fin’ora solo rimborsato poco più di 121.000,00 euro, mentre circa 129.000,00 euro li abbiamo dovuto tirare fuori dal bilancio comunale.
Cosa avremmo dovuto fare? Avremmo dovuto dire ad un padre di famiglia paga tu il servizio che invece chi abita a Capo d’Orlando non deve sostenere? Alla faccia delle pari opportunità!!! O magari decidi tu quale figlio mandare a scuola nel caso ne avessi due?
No cari concittadini. Noi non l’abbiamo fatto. E di questo ne sono fiero e soprattutto mi sento sereno.
E sapete perché?
Perché ho la coscienza tranquilla di chi ha fatto il “buon padre di famiglia”, al quale hanno progressivamente ridotto lo stipendio, ma è riuscito – facendo qualche debito – a difendere almeno i bisogni primari della propria famiglia, non sperperando neppure un centesimo di euro in spese non necessarie.
Certo diverso sarebbe stato se questi debiti fossero state il risultato di spese pazze, dovute ad esempio: alla organizzazione di spettacoli di vario genere, a cene, a spese di rappresentanza, a rimborsi di viaggio, ecc. ecc..
No cari concittadini si tratta solo ed esclusivamente di debiti per spese essenziali che, se solo ci fosse stato garantito lo stesso ammontare dei trasferimenti statali e regionali del 2012, non avremmo avuto.
Sono il risultato, pertanto, di una situazione economica figlia di una precisa strategia politica di Regione e Stato che tendono a trasferire sui Comuni le drammatiche difficoltà finanziarie dei propri bilanci.
Oggi, dunque, è bene dirlo a chiare lettere: la situazione finanziaria dei Comuni è critica.
Nel caso di Ficarra, in particolare, qualora si pensi che la somma dei trasferimenti regionali e statali per il 2015 non è riuscita neppure a coprire l’ammontare complessivo della spesa annuale del personale (spesa che questa amministrazione ha ovviamente ereditato) e che, dunque, con il gettito proveniente dai tributi locali si dovrebbe provvedere a colmare tutte le altre uscite, è facile concludere che non vi sono le condizioni materiali per rispettare gli equilibri di bilancio come richiede la normativa se non si mette mano – come suggerito dal Revisione dei conti – alla riduzione della più rilevante tra le spese (quella del personale che impegna oltre il 60% del bilancio) ed al miglioramento del sistema di riscossione finalizzato ad un recupero delle somme che parte della popolazione deve ancora corrispondere al Comune – a titolo di tributi locali – in modo da alleggerire l’esposizione bancaria e dare respiro alle dinamiche di cassa.
Entrambe le misure suggerite dal Revisione dei conti sono state avviate da questa amministrazione proprio oggi con l’adozione di due delibere di Giunta Municipale, in base alle quali:
- è stato affidato un incarico ad un legale per il recupero crediti per entrate tributarie e patrimoniali, dando atto che le somme allo stesso dovute graveranno esclusivamente sigli utenti morosi (spesa zero per le casse comunali);
- è stato formulato apposito atto di indirizzo per l’attivazione delle procedure di individuazione del personale in possesso dei requisiti anagrafici e contributivi che consentono loro di andare in pensione prima (il cosiddetto prepensionamento).
La macchina dunque è partita. Con queste misure si potranno avere quelle risorse necessarie per programmare nel prossimo triennio il ripiano dei debiti fuori bilancio e per dare all’asfittico bilancio ulteriori risorse per continuare ad assicurare i servizi essenziali.
In buona sostanza con i due provvedimenti anzi citati abbiamo inteso lasciare in ordine i conti del Comune, facendo tesoro dei suggerimenti del Revisore dei conti.
LE COSE FATTE
Fatte queste precisazioni che sentivo di dover rappresentare nei confronti dei numerosi cittadini che mi hanno dato la loro fiducia, desidero ora darvi contezza dell’azione amministrativa condotta in questi cinque anni, cominciando con il sottolineare che tutte le iniziative sono state decise e sviluppate nell’ambito di un PROGETTO DI SVILUPPO non casuale, ma pensato e definito in ogni sua parte, che è iniziato 10 anni fa ed ha avuto come sfondo la promozione e la crescita del “Sistema paese”.
L’obiettivo di base che allora ci siamo prefissati era quello di far divenire il nostro paese appetibile ed accogliente per turisti e visitatori.
Abbiamo pensato che dovevamo puntare sulle risorse di cui disponeva il nostro territorio, esaltandole il più possibile per farne un elemento di attrazione per l’esterno.
Abbiamo, pertanto, puntato tutto sulla bellezza dei nostri luoghi, sulla loro unicità e sulla nostra identità.
Ecco allora che 10 anni fa abbiamo pensato di dover porre in essere un’azione amministrativa complessa che fosse capace di:
- introdurre elementi di serenità nei rapporti sociali ed istituzionali;
- promuovere l’immagine esterna del nostro paese;
- assumere iniziative tese a migliorare la dotazione di servizi, per rendere maggiormente accessibile il centro urbano migliorandone le condizioni di mobilità e di parcheggio;
- recuperare, riqualificare e valorizzare il patrimonio storico-architettonico, composto da immobili pubblici e spazi urbani siti nel centro storico;
- garantire alti livelli di pulizia del contesto urbano;
- ampliare l’offerta culturale, attraverso l’organizzazione di eventi di significativo livello culturale ed il potenziamento della rete museale;
- valorizzare il patrimonio ambientale e naturale del territorio comunale ed in particolare il settore olivicolo;
- risolvere le numerose condizioni di fragilità del territorio legate ai diffusi fenomeni di dissesto idrogeologico;
- tutelare le fasce più deboli della comunità.
Questi erano gli obiettivi. Ma quali sono stati i risultati?
E soprattutto ci sono stati risultati? Ebbene io, con grande soddisfazione, dico di SI!!!
I risultati sotto gli occhi di tutti e sono inconfutabili e possono essere facilmente riscontrabili.
Vi dico subito che non ho il tempo per potervi parlare di tutte le realizzazioni e le iniziative poste in essere in questi anni.
Ci vorrebbero ore ed ore ed io non voglio stancarvi. Prepareremo un opuscoletto che entro questo mese tenteremo di farvi pervenire.
Questa sera tento di sintetizzare al massimo.
Tra i risultati indiscutibili c’è indubbiamente il pieno e consolidato raggiungimento della pace sociale. Siamo riusciti tutti insieme a costruire una società più solidale, bandendo qualsiasi forma di denigrazione personale. Prova di tale condizione è stato il confronto costruttivo in seno al Consiglio comunale che – seppure aspro in alcune occasioni – è sempre stato coltivato su un terreno di serena e reciproca convivenza e mettendo al centro l’interesse del paese.
Ciò ha giovato soprattutto all’immagine esterna del nostro paese.
Un’immagine che, vi assicuro, è alta e che rappresenta un grande punto di forza per l’intera nostra comunità.
Sul piano dei finanziamenti acquisiti siamo su numeri da vero record, specie se confrontati con realtà simili alle nostre in termini di popolazione.
Nel quinquennio appena trascorso, infatti, sono stati attratti finanziamenti per circa 5.700.000,00 di euro per la realizzazione di opere pubbliche e finanziamenti destinati alle attività ed eventi culturali.
Mentre sono stati completati lavori finanziati nel precedente mandato, ma svolti interamente nel presente mandato, per circa 2.850.000,00 di euro.
Più nel dettaglio:
circa 2.100.000,00 euro sono i finanziamenti attratti nel periodo 2011-2016 per opere interamente realizzate nel presente quinquennio
Ne ricordo alcune:
- Lavori di riqualificazione delle pertinenze del Palazzo baronale e della piazza Vittorio Veneto;
- Allestimento di un itinerario intraurbano ed extraurbano attraverso gli ulivi secolari;
- Lavori di ristrutturazione della scuola media statale Tomasi di Lampedusa;
- Lavori di manutenzione straordinaria del plesso scolastico G Marconi;
- Lavori di realizzazione di un impianto fotovoltaico nella scuola Tomasi di Lampedusa;
- Pannelli informativi turistici.
- Museo dell’arenaria tramite il Laboratorio Orlando Contemporaneo;
- Interventi vari di miglioramento della viabilità nel centro urbano e nella C/da Matini;
- Lavori di ristrutturazione dell’impianto sportivo pluriuso in località Logge;
- Lavori di regimentazione delle acque e opere di consolidamento puntuale in C/da Matini;
- Realizzazione di un’area di verde attrezzato in Contrada Crocevia;
circa 2.800.000,00 euro sono i finanziamenti già acquisiti nel periodo 2011-2016 per opere pubbliche che potranno essere avviate nel prossimo mandato elettivo. Si segnalano:
- Due Lavori di realizzazione di opere di contenimento e regimentazione delle acque sulla strada provinciale n. 145 in C/da Petri e sulla strada provinciale agricola n. 52 in C/da Serro;
- Lavori di recupero e rifunzionalizzazione di alcuni immobili del centro storico da adibire a strutture a servizio del sistema integrato di ospitalità diffusa;
- Ricoprimento di un tratto del torrente Ciaramiraro finalizzato alla realizzazione di un parcheggio;
- Lavori di completamento del consolidamento della C/da Natoli
circa 3.500.000,00 euro è l’importo delle opere in corso di inserimento in appositi programmi di spessa (Patto per il Sud, Masteplan ecc.) o che dipendono dall’esito di ricorsi amministrativi già avviati a positiva soluzione.
Più precisamente si tratta:
- Manutenzione straordinaria del palazzo comunale di Ficarra;
- Riqualificazione degli spazi di valenza storica limitrofi al castello medievale per la valorizzazione ricettiva;
- Adeguamento impianti e sistemazione del campo di calcio “Natoli”;
- Recupero e rifunzionalizzazione dell’ex frantoio da adibire a laboratorio per la cultura etno-storica dell’olio d’oliva
Con specifico riferimento al quinquennio 2011-2016, dunque, le risorse complessivamente spese a Ficarra, sia provenienti da finanziamenti acquisiti nel precedente mandato e sia dovuti a finanziamenti attratti nel presente mandato, sono state pari a circa 6.200.000,00 euro.
A questa cifra è altresì da aggiungere le risorse assegnate all’Unione dei Comuni per circa 132.000,00 euro, parte delle quali saranno destinate a realizzare un canile intercomunale il cui progetto è in fase di redazione.
Una ulteriore notazione merita anche il parco progetti, la maggior parte dei quali di livello esecutivo, che costituiscono un indubbio patrimonio che viene consegnato alla prossima amministrazione.
Tra questi è doveroso ricordare quello preliminare di importo pari a circa 3.000.000,00 di euro per il ripristino del depuratore e del Torrente Scino di cui abbiamo già inoltrato richiesta di finanziamento sia al Ministero dell’Ambiente (mettendolo in mora per i danni ambientali procurati) e sia all’Assessorato Regionale al Territori ed Ambiente.
Passando alle iniziative in campo culturale, senza timore di essere smentito, posso affermare con estrema serenità che abbiamo raggiunto l’obiettivo di far assumere a Ficarra il ruolo di consolidato “polo di attrazione” nel campo dell’arte contemporanea, grazie alla straordinaria competenza e all’indomita passione di Mauro Cappotto.
Con l’iniziativa Ficarra_salotto del contemporaneo, che ha portato risorse per circa 640.000,00 euro, si è giunti alla definitiva consacrazione di tale primato, non già a livello comprensoriale, ma anche internazionale.
Ficarra è stata conosciuta in ogni luogo che conta nel settore dell’arte in tutta Europa. Ne sono testimonianza le centinaia di articoli che compongono la nutritissima raccolta stampa.
Ma si sa, nulla si inventa in un momento, ma tutto è frutto di un lungo e faticoso percorso. Ecco allora che è giusto sottolineare che tale iniziativa è solo l’ultimo atto di un lungo percorso che ha segnato una presenza costante nel mondo dell’arte, dove Ficarra ha – con pari dignità – intessuto rapporti con le principali Istituzioni pubbliche e private della Sicilia.
In tale contesto, si rammentino tutte le iniziative culturali di spessore che abbiamo saputo attivare nell’occasione magica del Giubileo del 2007.
Da allora è stato un crescendo di affermazioni sempre più importanti nel settore dell’arte e della cultura.
Oggi “La Stanza della Seta” gode della presenza di numerose opere di importanti artisti esposte nella sede di Palazzo Milio e nelle 4 vetrine realizzate in alcuni locali del centro storico.
Ad ampliare l’offerta culturale ha inoltre contribuito la rete museale che in questi ultimi 5 anni, oltre che della collezione di opere d’arte ubicate nel Palazzo Milio di cui si è fatto cenno prima, si è arricchita:
- del Museo dell’Arenaria, grazie al finanziamento di circa 60.000 euro, ottenuto nell’ambito del progetto Laboratorio Orlando Contemporaneo realizzato con Capo d’Orlando e Santo Stefano di Camastra;
- del Museo della Fiaba, grazie alle opere del Maestro Giapistone, parte delle quali si trovano già installate nella Chiesa di San Marco ed in alcuni magazzini di fabbricati ubicati sempre a San Marco.
Significativa in questi anni è stata pure la presenza di Ficarra in un altro settore culturale: quello della musica lirica.
Ormai da anni, infatti, Ficarra ha stabilito un significativo rapporto con l’Università 8 di Parigi, e segnatamente con il nostro illustre concittadino Prof. Carmelo Agnello (a cui esprimo sentimenti di autentica gratitudine), grazie al quale è stato possibile l’organizzazione di un appuntamento annuale con la musica lirica di grande livello – denominato “Nebrodi in canto” – attraverso la presenza di artisti di caratura internazionale che, facendo base nel nostro Comune, e dunque relazionandosi con la nostra comunità, si sono espressi anche in alcuni Comuni viciniori in virtù ad un protocollo d’intesa che vede Ficarra nella posizione di Comune Capo Fila.
Sempre in qualità di Comune Capo Fila, Ficarra ha, inoltre, saputo portare avanti con successo il “Piano integrato di valorizzazione Beni Culturali Contemporanei Strategici” per un importo di 200.000,00 euro che ha visto associarsi ben 20 comuni nell’ambito di Nebrodi Città Aperta.
Grazie a questo progetto è stato possibile raggiungere importanti risultati di livello comprensoriale di cui bisogna andare fieri, essendo riusciti a mettere, per la prima volta, a sistema i beni ed i siti di rilevanza culturale e paesaggistica di ben 20 comuni a realizzare un apposito portale (Nebrodiart).
Rilevante è stato pure l’impegno nel settore olivicolo con iniziative di grande importanza portate avanti grazie alla grande professionalità e disponibilità del Dott. Piero Catena che hanno consentito a chi vi parla di diventare, nel 2012, Coordinatore Regionale dell’Associazione Nazionale Città dell’olio.
In tale settore, tra le tante attività promosse, siamo riusciti:
- ad organizzare ben 5 edizioni di Expo Nebrodi Città dell’Olio, facendo diventare questo appuntamento uno dei più apprezzati eventi di livello regionale;
- a realizzare gli “Itinerari del Gusto – Ficarra a Tavola”, con pranzi e cene guidate presso i ristoranti;
- a varare l’itinerario storico-naturalistico denominato “Sulle Tracce del Gattopardo”;
- ad inaugurazione un’area attrezzata in località Logge intitolata “Parco del Gattopardo” finanziato dalla comunità europea, tramite GAL NEBRODI PLUS,
- ad avere accettata la candidatura del paesaggio olivicolo ficarrese nel Registro Nazionale del paesaggio rurale.
Notevoli sono stati gli interventi di recupero e riqualificazione di immobili e spazi urbani del centro storico. In questo settore, ad onor del vero, c’è stata una continuità di impegno con l’amministrazione precedente alla mia. In questi ultimi 15 anni – se ci fate caso – sono stati recuperati e riqualificati: il Palazzo Milio-Ficarra, il Palazzo Busacca, la Piazza Umberto I, la Piazza Badia, le aree limitrofe al Palazzo Baronale, la Chiesa di San Biagio e la scuola elementare.
A questi si aggiungeranno:
- il recupero di altri due fabbricati ubicati in posizione limitrofa alla scalinata che dalla Via Roma conduce alla Chiesa Madre e la pavimentazione della stessa Via Roma (intervento già finanziato);
- il recupero del Palazzo Municipale, la cui richiesta di finanziamento si trova in ottima posizione nella graduatoria, ancora da pubblicare, di competenza dell’Assessorato Regionale alle Infrastrutture;
- la riqualificazione delle aree limitrofe al castello medioevale, facente parte dell’insieme di progetti che saranno inseriti nel Patto per il Sud.
Ma vi è di più. Ficarra sarà il primo Comune in assoluto della Provincia di Messina e tra i primi (forse il secondo) della Regione Siciliana che avrà approvato lo Studio sul centro storico, che rappresenterà lo strumento principale con il quale effettuare gli interventi sugli immobili privati del centro storico. Ciò costituisce una grande risorsa perché finalmente si avrà uno strumento che pianificherà secondo canoni di tutela chiari la gestione del centro storico.
Il nostro Comune ha poi recitato un ruolo di protagonismo nell’ambito dell’iniziativa “Nebrodi Albergo Diffuso” in comunione con altri 9 comuni che, grazie ai fondi comunitari acquisiti, si è organizzata in rete e si è dotata di mezzi ed attrezzature. Del resto, ormai, nel paese tante case private sono state convertite in “casa vacanza”.
Si tratta di un vero e proprio sistema di ospitalità diffusa che nel nostro paese sarà organizzato con una apposita unità centrale già destinata a tale uso che rappresenterà la Hall di un albergo costituito da tutte le unità ricettive sparse nel territorio.
Per dare un’idea della concretezza delle prospettive legate a questa iniziativa, basti pensare che nel maggio del 2015 il Sindaco di Capri Leone e quello di Ficarra hanno ricevuto il primo premio nell’ambito del XX° Concorso “Turismo Activo” per la sezione “Cultura internazionale” della Fiera Internazionale del Turismo di Madrid.
Ma in questi 10 anni tanto è anche stato fatto per migliorare le condizioni di mobilità e di parcheggio sia nel centro urbano e sia nella C/da Matini, laddove è stata realizzata ex novo la strada di accesso alle case popolari e l’allargamento della strada che conduce al campetto sportivo.
Si pensino a tutti gli interventi di ampliamento della sede stradale che attraversa il centro urbano, al miglioramento dell’innesto con la Via V. Emanuele, alla costruzione della strada Logge-depuratore, ai parcheggi realizzati: in Via San Biagio, in Via IV Novembre, nell’area limitrofa al Convento, in Via Peculio, in Via Zinzolo, in adiacenza al Palatenda, a cui si aggiungerà il parcheggio che la prossima amministrazione comunale potrà realizzare con il ricoprimento del Torrente Ciaramiraro per il quale ci sono già le risorse necessarie.
Oppure si rammentino tutti gli interventi di consolidamento realizzati (Grenne, Rinella San Noto e C/da Natoli 1° lotto per l’importo di €. 3.750.000,00) a cui si aggiungeranno quello in c/da Matini (€. 160.000,00) in corso di esecuzione, quelli sulle strade provinciali di imminente realizzazione (€. 450.000,00) ed il lotto di completamento di C/da Natoli (€. 1.293.500,00). Tra interventi già realizzati e quelli che si realizzeranno in quanto già finanziati, si giunge alla considerevole cifra di 5.650.000,00 euro.
Ma Ficarra è stata anche il luogo dove si sono sperimentate forme nuove di politiche sociali.
Si pensi alla gestione della mensa scolastica, con la nascita del COMITATO DI AUTOGESTIONE DEI GENITORI. Un vero e proprio laboratorio che ha suscitato anche l’interesse dei media regionali.
Un modello che – grazie al comitato direttivo dei genitori presieduto dall’Ing. Impellizzeri – ha innalzato sensibilmente il livello di qualità dei cibi somministrati, ha introdotto occasioni di risparmio ed ha costituito un’occasione di micro economia locale qualora si pensi che fino ad oggi, a fronte della somministrazione di circa 50.000 pasti, sono state gestite risorse per circa 170.000,00 euro che quasi per intero sono rimaste a Ficarra.
Contemporaneamente sono state assunte innovative iniziative quali ad esempio:
- l’istituzione del baratto amministrativo.
- l’istituzione del prestito d’onore.
Insomma tante sono le cose fatte in tanti settori; però tutte sono state uniformate ad un unico progetto.
Infatti, al netto delle politiche sociali e degli interventi di difesa e messa in sicurezza del territorio, tutte le iniziative e le realizzazioni di questi 10 anni sono legati da un filo conduttore che è stato lo sviluppo turistico-ricettivo.
Tutte le cose fatte si legano tra loro: arte, cultura, iniziative di promozione dell’immagine del paese, prodotti agricoli di qualità (olio di oliva), rete museale, paese albergo, attività di recupero degli immobili di valore storico-artistico e degli spazi pubblici del centro storico, innalzamento del livello di mobilità e parcheggio, mantenimento di un alto livello di pulizia del paese, pannelli informativi turistici, ecc.
Ciò dimostra la grande differenza che questa amministrazione ha introdotto nell’approccio alla gestione della cosa pubblica.
Mi è capitato spesso di ascoltare negli altri paesi tanti amministratori che si presentano al proprio elettorato, elencando tutta una serie di cose fatte che sono, magari, il frutto casuale delle occasioni di finanziamento che via via si presentano.
Quasi che la cartina di tornasole dell’efficacia dell’azione amministrativa fosse la sommatoria di finanziamenti attratti.
Tale parametro è importante – e qui non siamo messi male qualora si pensi che l’amministrazione che ho avuto l’onore di guidare in questi 10 anni ha attratto risorse per oltre 13,5 milioni di euro a cui si possono aggiungere circa 2,8 milioni di euro per opere pubbliche già finanziate che si potranno realizzare nel prossimo quinquennio – ma non può essere l’unico.
In realtà l’efficacia dell’azione amministrativa si deve misurare sulla capacità di organizzare un’idea di sviluppo, di tracciare un percorso di crescita, di dare una fisionomia ed un indirizzo ad un contesto territoriale.
E noi su questo terreno, ho la soddisfazione di affermare che non siamo stati secondi a nessuno.
COSA CONSEGNIAMO ALLA FUTURA AMMINISTRAZIONE
Ed allora cosa consegniamo alla futura amministrazione?
Consegniamo una situazione economica problematica per quanto attiene la sfera delle spese correnti per responsabilità non nostre ma conseguenti alla riduzione di trasferimento di Regione e Stato, della quale comunque ci siamo assunti la responsabilità di indicare la soluzione con i provvedimenti assunti oggi.
Consegniamo opere pubbliche già finanziate per un importo di circa 2.800.000,00 di euro ed altre opere in corso di inserimento in appositi programmi di spessa per un importo di oltre 3.500.000,00 di euro.
Consegniamo un paese dove è ormai consolidato il mercato dell’acquisto di case nel centro storico, atteso che in questi 10 anni circa 30 soggetti forestieri hanno acquistato casa nel centro storico.
Consegniamo un paese dove, grazie alle attività condotte nel settore olivicolo, sono presenti ben 9 aziende che imbottigliano olio d’oliva.
Consegniamo un paese dove in questi 10 anni si sono avviate 4 attività ricettive di grande livello, numerosi B&B ed un sistema diffuso di case vacanza nel centro urbano che abbiamo messo a sistema e relazionato con la rete dell’Ospitalità diffusa dei Nebrodi costituita da 10 Comuni.
Consegniamo un paese dove l’offerta gastronomica in questi 10 anni è diventata una cosa seria con l’apertura di 4 nuovi ristoranti molto apprezzati (ed uno di prossima apertura).
Consegniamo un paese che è meta costante di numerosi gruppi di visitatori abilmente supportati, quasi coccolati, dai componenti dell’Ufficio Turistico che si sono distinti e si distinguono per competenza, passione ed amore verso il paese (non sono state rare le occasioni in cui si è registrata la presenza contemporanea di 2/3 autobus).
Consegniamo un paese dove nei mesi estivi registra la presenza di veri turisti. No di emigrati che ritornano (graditissimi ovviamente), ma di soggetti che hanno scelto Ficarra e le proprie strutture ricettive quale luogo di vacanza.
Consegniamo un paese dotato di scuole ristrutturate e messe in sicurezza, con la prospettiva di poter ospitare nell’ex scuola media un Istituto di scuola superiore in grado di attrarre studenti di fuori paese, attraverso la stipula di una apposita convenzione che la prossima amministrazione potrà attivare.
Consegniamo un paese che ha avuto momenti di straordinaria visibilità, si ricordi in proposito: 1) la ribalta nazionale di Uno Mattina su RAI 1 in occasione della vicenda legata alla schedina; 2) le pagine di Repubblica per le iniziative su Lucio Piccolo e Tomasi di Lampedusa, oppure per le attività legate all’olio d’oliva; 3) i numerosi servizi del TG3 sulle vicende legate alla mensa, alla raccolta dei rifiuti, agli interventi di consolidamento; 4) il servizio su RAI 3 nazionale per gli aspetti gastronomici; 5) il battage pubblicitario legato al conferimento della cittadinanza onoraria a Picone e Ficarra; 6) i numerosi articoli sulla stampa regionale, nazionale ed internazionale per gli eventi legati al Giubileo e a Ficarra_salotto del contemporaneo, ed in ultimo, in ordine di tempo; 7) l’evento nazionale legato alla premiazione a Brisichella del campione di Formula 1, di origine ficarrese, Daniel Ricciardi, che ha fatto rimbalzare il nome di Ficarra a livello internazionale; 8) la straordinaria visibilità acquisita nel film di Vittorio Sindoni “Abbraccialo per me” attualmente proiettato in tutte le sale cinematografiche d’Italia.
Consegniamo un paese che ha avuto il suo peso in ambito comprensoriale e regionale, qualora si pensi; 1) che è stato uno dei 5 comuni a cui sono state affidate funzioni di comune capo-fila nell’ambito dell’Associazione di 40 comuni di Nebrodi Città Aperta; 2) che è stato uno dei 4 comuni facenti parte del consiglio direttivo del Gal Nebrodi Pluss, rappresentando la parte pubblica composta da oltre 40 comuni; 3) che attraverso il proprio sindaco ha rivestito l’importante ruolo di comune coordinatore dei piccoli comuni dell’ANCI Sicilia (si tratta di oltre 200 comuni della Regione siciliana); 4) che ha assunto il coordinamento regionale dell’Associazione nazionale Città dell’Olio che conta l’adesione di numerosi comuni, provincie e camere di commercio della Regione Siciliana.
Insomma lasciamo un paese nel quale abbiamo dato vita ad un sogno e consistenza ad una prospettiva. Un paese con le carte in regola e con importanti opportunità di crescita.
CONCLUSIONI
SUL PIANO POLITICO
Guardando indietro a questi anni di servizio prestato per la nostra comunità, mi congedo senza rammarico, senza rimpianti e con la certezza che tutto quello che abbiamo fatto ha avuto un senso e sia stato parte di un progetto generale di sviluppo del paese.
Dieci anni, nei quali tante sono state le opportunità raccolte, molti i problemi affrontati, parecchie le soddisfazioni ottenute.
Ma questi sono pure i 10 anni nei quali si sono registrati:
- il crollo di valori e di ideali della “vera politica”;
- un proliferare di fatti corruttivi e, per reazione, ad un distacco della gente comune da chi la dovrebbe rappresentare, con la diffusione dell’antipolitica;
- una crisi economico-finanziaria di tipo “post-bellico”, con una recessione economica sempre più grave e diffusa che travolge istituzioni e comunità ed accentua i fenomeni di povertà ed il disagio sociale.
Sia chiaro, però, che la recessione economica, l’emergenza povertà, la disoccupazione, il deficit strutturale economico degli Enti locali noi amministratori comunali lo abbiamo subito e lo paghiamo col prezzo, talvolta ingrato, dell’insoddisfazione dei cittadini, che identificano tutto nell’incolpevole amministratore comunale.
Oggi:
Troppe sono le famiglie che ormai hanno varcato, non solo a Ficarra ma in ambito regionale e nazionale, la soglia della povertà.
Troppo è il livello di disoccupazione e misere sono le certezze per le future generazioni.
Troppi sono i giovani che non hanno e, forse, non avranno mai un lavoro.
Troppi sono i padri di famiglia che, pur conservando la grande dignità che li ha sempre contraddistinti, vivono una condizione di inoccupazione che è causa di un malessere profondo che si riverbera nelle loro famiglie.
Molte di queste situazioni mi sono note per via del mio ruolo istituzionale e non vi nascondo il senso di impotenza che ho sofferto nel non potermi fare carico, con strumenti legittimi, della risoluzione delle problematiche che le hanno generate.
Devo amaramente ammettere che l’istituzione comunale, la più vicina alla popolazione, è stata costantemente spogliata di strumenti e risorse economiche da parte di uno Stato ed una Regione che purtroppo, non sono all’altezza delle legittime aspettative della gente.
Congedandomi sento di dover ringraziare le persone che mi hanno accompagnato in questa meravigliosa avventura.
Comincio con i componenti della prima Giunta: Carmelo Mangano e Angela Messina. Grazie per il lavoro svolto e per i sentimenti di amicizia che non mi avete fatto mancare.
Grazie a tutti i consiglieri comunali, di maggioranza e minoranza, presenti nel Consiglio comunale durante i due mandati elettivi.
Grazie ai Presidenti di consiglio comunale che si sono alternati in questa funzione durante i due mandati.
Di questi mi sia concesso di esprimere un particolare apprezzamento a Lucia Russo e ad Emilio Ricciardo per la vicinanza, non solo politica ma anche umana, sempre dimostrata nei miei confronti. Ad Emilio, è poi doveroso riconoscere il prezioso ruolo svolto nell’attività di mediazione politica che nel corso degli anni è stato di particolare utilità per la tenuta complessiva della compagine amministrativa.
All’attuale vice-sindaco, Marcello Fallo, desidero esprimere un particolare riconoscimento per la fattiva collaborazione nei settori allo stesso delegati, per la lealtà e la fiducia che mi ha sempre accordato, insieme alle scuse più sentite per qualche momento di incomprensione.
A Nino Ricciardo, sento di doverlo ringraziare per la generosità con cui si è impegnato durante questo periodo, ponendo in essere azioni operative tangibili e apprezzate da tutta la popolazione che hanno contribuito a mantenere alta l’immagine di paese pulito ed ordinato.
Di Nino Indaimo, amico della prima ora, desidero sottolineare la passione e la straordinaria competenza con cui ha saputo organizzare e dirigere, nonostante le ridotte possibilità economiche concesse dal bilancio, il settore culturale e turistico facendo raggiungere al nostro Comune livelli alti di visibilità e gradimento non solo nel comprensorio nebroideo, ma anche in quello regionale e nazionale. Per questo gli esprimo sentimenti di autentica gratitudine.
Un grazie anche all’Assessore Piero Ricciardo per le continue attenzioni mostrate nei confronti della propria Contrada e per la correttezza con cui ha inteso improntare la propria azione amministrativa.
Desidero, inoltre, ringraziare il Segretario comunale (Dott.ssa Stancampiano), gli attuali Responsabili di posizioni organizzative (Franco Cappotto, Nunzio Corica e Caterina D’Amico), a quelli che lo sono stati nel primo mandato amministrativo (Fabio Marino e Maurizio Pizzuto) e quelli che si trovano in pensione (Nunzio Biscuso, Pino Marchese e Mimma Raffaele) e tutti i dipendenti comunali.
Un autentico sentimento di riconoscenza lo devo anche indirizzare a coloro che – seppure da posizione esterna – hanno contribuito alla buona riuscita dell’azione amministrativa e, quindi, agli avanzamenti che il nostro paese ha registrato in questi anni. Si tratta di Ivano Busacca, di Franco Tumeo, della Preside Milio, del Preside Cappotto, del Prof. Ninì Colavecchio, di Delfio Plantemoni, di Lucio Falcone, di Carmelo Raffaele, di Mauro Cappotto, di Carmelo Agnello, di Piero Catena e di Nunzio Impellizzeri.
In questa occasione mi piace inoltre ringraziare la Prof.ssa Maria Ferraloro, un’autentica ambasciatrice del nostro paese grazie al meritato successo del suo libro sul Gattopardo che dimostra quanto Ficarra abbia inciso nell’opera di Tomasi di Lampedusa. Ciò, oltre che costituire un elemento di orgoglio per la nostra comunità, può rappresentare un’ulteriore occasione di sviluppo per il nostro paese.
Insieme a queste persone andrebbero ringraziati, uno ad uno, i numerosissimi concittadini che hanno prestato amorevolmente la loro azione nelle varie occasioni di volontariato.
Allo stesso modo, ritengo doveroso esprimere gratitudine nei confronti di tutte le associazioni culturali e sportive presenti (ivi compresa la Pro Loco e la squadra di calcio) e del Centro commerciale naturale “Cento Archi”. Grazie dunque a Giuseppe Gammeri, a Giuseppe Campo e a Francesca Rottino per essere stati interlocutori attenti e disponibili.
Particolare gratitudine, infine, intendo esprimere nei confronti: del nostro Parroco, Don Giuseppe Cavallaro, del Dirigente scolastico Prof.ssa Maria Ricciardello e del Comandante Maresciallo Dimitri e dei militari della locale stazione dei Carabinieri. Grazie per la collaborazione di cui mi avete onorato.
SUL PIANO PERSONALE
In chiusura concedetemi altri 5 minuti di tempo per qualche riflessione di carattere personale.
La storia di questi anni non è solo un fatto pubblico, esiste anche una dimensione personale fatta di emozioni e di sensazioni, di gioie e di dolori, di successi e di amarezze.
In questi 10 anni, infatti, insieme al ruolo pubblico di sindaco, si è consumata anche una fase della mia vita, forse la più importante e forse la migliore in termini di forza e di capacità.
Oggi tirando le somme, posso con serenità e pace interiore affermare di essere felice di aver dedicato questi anni al paese che mi ha dato i natali, alla gente che ha creduto in me, agli amici che con passione e fiducia mi hanno accompagnato lungo questo esaltante cammino ed anche a quelli che si sono posti in una condizione critica.
Numerose sono state le persone che ho incontrato in questo lungo cammino durato 10 anni. Alcune delle quali non sono più tra noi.
Di queste consentitemi di ricordare due persone speciali che hanno avuto un peso determinante nella mia vita e che hanno segnato profondamente la mia esistenza.
Si tratta di Pippo Ricciardo, uomo di straordinarie qualità umane, presidente indimenticato della Pro Loco che ha saputo portare alla ribalta regionale; padre e marito impareggiabile e soprattutto amico buono e leale, la cui esistenza ed il cui comportamento sono stati improntati alla costate e rigorosa osservanza di valori e principi non negoziabili. Di lui mi mancano i consigli, sempre equilibrati, puntuali e proposti con garbo ed eleganza, e l’affetto che era assolutamente ricambiato.
L’altro è Ciccio Colavecchio … un fratello per me. Un uomo con il quale mi legava una grande amicizia, a cui affidavo ogni preoccupazione e con il quale condividevo successi ed amarezze, gioie e dolori. Di lui desidero ricordare: 1) la passione con cui trattava le questioni politiche locali dove prevaleva rispetto a tutti noi per lungimiranza e, perfino, per scaltrezza, 2) la straordinaria franchezza che sapeva mettere nei rapporti umani; 3) la commozione con cui ha attraversato gli appuntamenti fondamentali della sua vita, 4) l’amore verso i propri congiunti; e 5) l’amicizia e l’affetto incondizionati verso la mia persona, ampiamente ricambiati.
Da loro ho ricevuto qualcosa, da loro ho cercato di apprendere qualcosa, ma quello che entrambi mi hanno insegnato è stato di amare questo nostro paese.
Ed io vi assicuro che l’ho amato e – cosa più importante – ho cercato di trasferire questi sentimenti anche ai miei figli.
Fondamentale e, per me, gratificante è stato di essere in sintonia e in pace con la mia coscienza di uomo, di avere fatto il mio dovere rispettando il “patto d’onore” con i miei concittadini.
Provo una grande emozione quando considero di essere stato il Sindaco più longevo di questo nostro piccolo, ma grande paese.
Paese che ho sempre sentito mio, nel più nobile dei significati. Una sorta di legame viscerale che mi ha portato a dare il massimo delle mie capacità, a curarne l’immagine e la sostanza quasi fosse un congiunto a cui vuoi bene e ti auguri il meglio per lui.
Questo per me è stato Ficarra in questi anni vissuti da Sindaco, sia dietro la postazione del mio Ufficio e sia nei vari tavoli di rappresentanza dove, vi assicuro, Ficarra ha svolto un ruolo preminente ed è contata molto più del reale peso demografico.
Ficarra è stato il luogo magico dove ho costruito forme di amicizia improntate al rispetto reciproco.
Ficarra ha rappresentato la soddisfazione per tutte le cose realizzate (che non bastavano mai),
è stata la fatica che si consuma in ogni sforzo teso a raggiungere un risultato,
è stata la felicità per i numerosi traguardi superati,
è stata una sensazione ricca di rapporti umani e costantemente sostenuta dall’affetto della stragrande maggioranza di concittadini;
è stata la riconoscenza diffusa per gli sforzi che tutta l’amministrazione ha profuso,
è stata l’apprezzamento unanime e costante di tutta la gente che è venuta – anche per un giorno – ed è rimasta estasiata della bellezza e della pulizia del nostro centro e dell’accoglienza ricevuta;
è stata la gioia di vedere molti concittadini prendersi cura del proprio paese,
è stata la costante percezione del gradimento e della simpatia proveniente dalla gente residente nei paesi viciniori;
è stata l’onore di rappresentare un luogo di cui andare fieri per la sua storia e per la sua tradizione;
è stata l’orgoglio di appartenervi (lo stesso che – con soddisfazione – rintraccio negli occhi dei miei figli);
è stata la commozione e l’onore di accompagnare la processione della nostra Patrona indossando la fascia tricolore.
Vi prego di credermi, non c’è stato minuto in questi lunghi 10 anni che non abbia sentito la forte responsabilità che derivava dal rappresentare tutti voi.
Ed è a tutti voi che, nel congedarmi, chiedo scusa se in qualche circostanza ho mancato inconsapevolmente.
Scusatemi delle disattenzioni, se ce ne sono state, e delle eventuali e involontarie inadempienze, ma vi assicuro che governare una “grande famiglia” come è un piccolo paese come il nostro, con tanta gente con tanti e diversi problemi e con i numerosi servizi da assicurare senza risorse economiche, è un compito assai difficile.
Per me finisce un’esperienza esaltante, tra le migliori che ti possono capitare nella vita … ma il mio impegno per il paese non finisce qui.
Io ci sarò sempre per chi – a prescindere dalla collocazione politica e/o amministrativa – vorrà disporre della mia persona in termini di autentico ed assoluto servizio, senza alcuna pretesa.
RACCOMANDAZIONI AI PROSSIMI CANDIDATI SINDACI
Ai candidati sindaci che competeranno di qui a breve per la guida dell’amministrazione comunale, con tutta la modestia possibile, ma facendo tesoro della mia esperienza, mi sia consentito – insieme agli auguri – di consegnare alcune raccomandazioni:
- prestate attenzione alle fasce più deboli della nostra comunità: c’è tanta disperazione e povertà in giro;
- siate custodi gelosi del dialogo costruttivo e della pace sociale;
- ponete attenzione al lato umano delle persone che è molto più importante dell’appartenenza ad uno schieramento politico;
- tutelate i sentimenti di amicizia, più di quanto ci sia riuscito io. Non c’è infatti alcuna soddisfazione a raggiungere anche traguardi importanti se insieme a te non ci sono gli amici che possono condividere il relativo successo.
Solo così si potranno superare i difficili momenti che stiamo tutti vivendo e sperare in un futuro davvero migliore per l’intera comunità e per i nostri figli.
Questo è il mio augurio.
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