Basket A1 – L’Upea molla nel finale a Brindisi
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Basket A1 – L’Upea molla nel finale a Brindisi

 

 

Primo quarto.

Pullen dall’arco subisce il fallo di Henry e in lunetta fa 2/3.  Un libero segnato dal nuovo playmaker di Brindisi da il via al Teddy Bear Toss e più di un migliaio di pupazzetti riversati sul parquet e destinati ai bambini meno fortunati. Archie la mette e subito dall’arco e dà il via a una serata clamorosa in cui chiuderà con 27 punti, tirando con il 4/6 da 2 e 4/6 da 3, e prendendo 10 rimbalzi. Reazione dei padroni di casa che sfruttano qualche persa dell’Orlandina in attacco, ma è ancora Dominique Archie a punire l’Enel dall’arco e poi subito dopo andare a schiaccare (9-8). L’ala americana realizza in jump dalla media ed è già in doppia cifra (9-10 dopo 4’). Henry saluta i suoi vecchi tifosi con una schiacciata bimane in contropiede, Freeman la mette dall’arco e l’Orlandina passa avanti (11-15). Dal perimetro l’Upea non perdona lo spazio lasciato e prima Henry alzando la parabola, poi un incredibile Archie (13 punti) e dopo Freeman portano a 10 le lunghezze di vantaggio (14-24 all’ottavo). Il primo quarto si chiude 16-26 per i paladini, Dominique Archie irreale con 15 punti nei primi 10’.

 

Secondo quarto.

 In avvio di seconda frazione Fade away di Freeman dopo il 2/2 di Bulleri, altri due di Archieper il 21-30 al 12esimo. I padroni di casa si riportano in orbita con l’ex Ferentino James, ma Teo Soragna realizza dalla media nonostante la mano in faccia del difensore ed Henry in campo aperto arriva sino al ferro (31-35 al 16esimo). Pullen dall’arco porta i suoi al -1 e coach Griccioli chiama time out (34-35). Henry penetra e realizza in uscita dal minuto di sospensione, James con 6 punti in fila porta i suoi sul +3 (40-37 al 18esimo). Capo d’Orlando non ha timore e con un parziale di 2-9 spinto dalle triple di capitan Soragna e Freeman chiude avanti 42-46 all’intervallo.

 

Terzo quarto.

Al rientro sul parquet è Freeman ad aprire le danze, va a segno da sotto James per la squadra di coach Bucchi, Henry riceve e appoggia al tabellone nel pitturato sforando anche lui quota 10 punti. Mays ne mette 4 in fila, ma Basile uscendo dai blocchi sistema i piedi e fa stropicciare gli occhi agli appassionati più longevi (48-53 al 23esimo). Un canestro dai 6.75 di Turner e un paio di liberi di Mays e James riportano la situazione in parità (56-56). Questione di attimi perché Dominique Archie riceve l’extra pass di Soragna e realizza dall’arco. Uno dei fischietti è nella rotta di palleggio di Freeman e gli sporca il possesso facendogli perdere palla, Brindisi ringrazia aprendo un parziale 10-1 da quell’azione e chiudendo il terzo quarto in vantaggio (66-60).

 

Quarto quarto.

A 7’ dalla fine si sporca anche la colonna punti dell’ultimo quarto, è Henry in penetrazione a realizzare. Zerini conquista il rimbalzo e deposita nella retina (68-62). Archie mette la freccia sulla linea di fondo e va a schiacciare sopra due difensori brindisini, Soragna in lunetta fa 2/2 e l’Upea mantiene vive le speranze a 3’30’’ dalla fine (72-66). Bulleri esce per 5 falli, Pullen per un infortunio alla caviglia, ma non prima di mettere un canestro dall’arco. Freeman realizza da sotto, Soragna la metta ancora dalla lunga distanza e a 49’’ dalla fine l’Orlandina è ancora lì (77-73). Sfuma l’occasione del -1 per l’Orlandina con il ferro che respinge il tiro dall’arco di Freeman e la gara termina 78-73.

 

 

Dichiarazioni

Coach Griccioli: «C’è da essere molto soddisfatti questa sera, abbiamo iniziato la gara qui a Brindisi con una squadra forte con l’ennesima sorpresa negativa, ma nonostante questo abbiamo chiuso la gara con tanto rammarico e la sensazione di aver sciupato un’occasione. Dopo poco avevamo fuori dalla gara Hunt per un problema di falli, ma anche quando Archie aveva finito la benzina, non ci siamo disuniti. Questa partita ci deve dare la forza giusta. Il nostro non è lo stesso campionato che deve fare Brindisi, ma abbiamo espresso a tratti una pallacanestro di buon livello. Forse di più era abbastanza difficile fare. Alla fine, purtroppo, un po’ la stanchezza, un po’ il nervoso non ci ha fatto gestire le forze bene».

Coach Bucchi: «Capo d’Orlando è una buona squadra costruita con americani buoni e italiani che, anche se non hanno 30’ nelle gambe, sanno giocare a pallacanestro. Noi dobbiamo crescere, se vogliamo far la coppa dobbiamo gestire meglio tante situazioni».

22 Dicembre 2014

Autore:

admin


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