L’augurio possente di un anno radioso
Auspicavo che nei tanti concerti tenutisi nelle piazze, qualche conduttore avesse rivolto ai solerti medici presenti del pronto soccorso degli ospedali o dei policlinici, un saluto di ringraziamento, unitamente alle forze dell’ordine impegnate a garantire l’ordine sociale. Speravo ardentemente che al suono della mezzanotte, il nuovo anno fosse salutato anche sui pianerottoli, sui quali si affacciano gli appartamenti, coinvolgendo nel brindisi augurale quelle persone che rimaste sole, per variegate circostanze, provavano il doloroso silenzio della solitudine. Confidavo anche che la virtù della gentilezza fosse presente anche sulla strada, nel rispetto del codice e della buona educazione.
Desidererei anche che l’attrazione per la ricerca fosse paragonata, per intensità, a quella di tanti scienziati come il miracolo realizzato dal prof. Albert Sabin per tanti piccoli. Vorrei invocare la concordia nei rapporti parentali e amicali, in modo che non vengano più sfiorate da ostilità perniciose per la salute dello spirito e delle menti. Per tutte le donne si esige l’assoluta tutela in modo che l’amore (quello vero) non sia più governato dalle convenzioni o da istinti impulsivi, ma sia basato invece sulla corrente letteraria del dolce “stil novo”, concepita dalla letteratura di un tempo. Sarebbe anche opportuno che il dialogo tra le persone, anche sotto l’aspetto dei programmi televisivi, non sia più punteggiato dalla volgarità o dall’effetto triviale. Con questi sentimenti, sostenuti da rinnovato coraggio della civiltà della parola e del comportamento, si sprigiona l’augurio possente di un anno radioso.
Calogero Centofanti