BEST IN SICILY 2017 – Tre imprenditori dei Nebrodi tra i premiati, sono di Brolo, Sinagra e Mirto
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BEST IN SICILY 2017 – Tre imprenditori dei Nebrodi tra i premiati, sono di Brolo, Sinagra e Mirto

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Venti realtà produttive siciliane dell’enologia, dell’agroalimentare e dell’ospitalità che si sono contraddistinte per qualità, creatività e spirito imprenditoriale saranno premiate al Best in Sicily 2017, evento organizzato dal giornale online Cronache di Gusto, in partnership con l’Assessorato regionale all’Agricoltura.

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L’appuntamento al Teatro Massimo di Palermo il 30 gennaio.

“La scelta di un luogo simbolo come il Teatro Massimo di Palermo non è casuale – dice Fabrizio Carrera, direttore di Cronache di Gusto – vogliamo una cornice autorevole e prestigiosa per celebrare il decennale del nostro premio”.

Cornice magica, il 30 gennaio, per celebrare il decennale con i nuovi premiati che avranno la possibilità di calcare il palco del Teatro Massimo di Palermo. Festeggeranno con loro i premiati delle passate edizioni.

E tra questi anche i migliori macellai che, dal 2009 ad oggi, hanno ricevuto l’ambito riconoscimento, per una categoria che si è aggiunta solo dopo qualche anno la creazione del premio. Tra i territori più interessanti del panorama siciliano in fatto di macellerie, quello dei Nebrodi merita una considerazione a parte.

Non solo perché annovera 3 premiati, ma anche perché rappresenta la scommessa vinta di questi artigiani del gusto che hanno scelto di rimanere e puntare forte sulle tradizioni e sulle materie prime del posto.


(Pippo e Franco Borrello)

Prendete, ad esempio, i fratelli Antonio (meglio conosciuto come Pippo) e Franco Borrello, di Sinagra in provincia di Messina. Sono stati i primi a percepire le potenzialità del suino nero dei Nebrodi. Hanno scelto di allevarlo, di produrre salumi e di aprire, accanto alla macelleria, una trattoria che è una vera delizia per gli amanti del buon cibo. Oltre ad avere un buon rapporto qualità/prezzo. Andare da loro, poi, significa percorrere una delle strade più belle della Sicilia, quella che collega Randazzo con Sinagra appunto. Ora hanno anche sperimentato il prosciutto cotto con il suino nero. Esperimento riuscitissimo, ve lo assicuriamo.


(Sebastiano Agostino Ninone)

A Mirto, in provincia di Messina, ci sono Sebastiano Agostino Ninone e la moglie Luisa.

Qui il prosciutto è un must. La loro esperienza, professionalità e ricerca, li hanno spinti a specializzarsi soprattutto nell’affinamento dei prosciutti. E sono davvero dei maestri.


(Tino Pintaudi)

A Brolo, sempre in provincia di Messina, c’è un altro premiato dei Nebrodi, Tino Pintaudi.

Lui rappresenta un macellaio atipico, uno che ha studiato, si è formato presso alcuni dei salumifici più importanti d’Italia e poi ha riportato nella sua cittadina quanto aveva appreso. Con incredibili risultati.


(Aldo Blasco con la moglie)

A Cefalù continua senza sosta l’attività di Aldo Blasco insieme ai cugini Aldo e Francesco nel “Punto della carne”. Qui si vendono solo prodotti che provengono dai loro allevamenti, tutti certificati. Da provare i loro preparati, vere delizie siciliane.  Le carni vendute provengono da animali allevati per sette mesi allo stato brado e che sono poi sottoposti ad un periodo di ingrasso in stalla, con mangimi preparati nella stessa azienda, che varia dai 5 mesi per le femmine agli 8 per i maschi.

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(Massimiliano Castro)

Ci spostiamo nel ragusano dove c’è Il Chiaramontano, di Massimiliano Castro. Siamo a Chiaramonte Gulfi. E’ l’esempio perfetto del macellaio che diventa imprenditore. Castro, infatti, ha scommesso sui prodotti a base di asina. E il suo salame d’asina ha fatto letteralmente impazzire gli arabi che ne vanno ghiotti. E’ ricercatissimo. Massimiliano è un mix di passione, capacità e imprenditorialità.


(Rosario Pennisi)

A Linguaglossa, ai piedi dell’Etna c’è Rosario Pennisi. E’ un macellaio/poeta che attinge a piene mani alle tradizioni di una volta, un grande sostenitore del quinto quarto che prepara ogni venerdì nella sua bottega, ma è anche un grande comunicatore. Dal suo negozio non si vorrebbe mai uscire. La sua salsiccia al ceppo, da sola, vale il viaggio per andare a trovarlo.


(Emanuele Cottone)

A Palermo c’è Emanuele Cottone. E fatecelo dire: il miglior macellaio del capoluogo siciliano. E’ un fotografo/pittore prestato all’arte della macelleria. Un vero intellettuale che fa questo lavoro con passione e non teme rivali. (Cronache di Gusto)

Tanti gli ospiti illustri come il patron di Eataly Oscar Farinetti, testimonial del Best in Sicily, che interverrà con una “lezione” su i giovani, l’agricoltura e il fare impresa.
A chiudere l’evento sarà lo scrittore Francesco Piccolo, vincitore del Premio Strega, con una narrazione in esclusiva dal titolo “La Sicilia a modo mio”.

Quindici le categorie premiate quest’anno: migliore ristorante, migliore albergo, migliore produttore di vino, migliore birrificio, migliore produttore di olio, migliore produttore di formaggio, migliore fornaio, migliore pasticceria, migliore bar, migliore azienda conserviera, miglior macellaio, miglior pizzeria, migliore Comune per offerta enogastronomica, migliore trattoria e ambasciatore siciliano del gusto.

In occasione del decennale di Best in Sicily, quest’anno sarà assegnato anche il Premio speciale all’innovazione a cinque realtà che si sono contraddistinte nel tempo per capacità imprenditoriale.

17 Gennaio 2017

Autore:

redazione


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