Sono soddisfatto della presenza a Brolo – dice Nuccio Ricciardello – di Italo Bocchino, certamente uno degli uomini più rappresentativi della nuova destra, quella sociale che rappresenta il futuro dell’Italia e della Sicilia.
Dopo una militanza giovanile nel Movimento Sociale Italiano e nel FUAN, e una collaborazione come portavoce del deputato pugliese Giuseppe Tatarella, diviene giornalista nel quotidiano napoletano Roma edito da Giuseppe Tatarella. È stato poi assunto come cronista parlamentare al Secolo d’Italia. Nel 1996 è eletto alla Camera dei deputati per Alleanza Nazionale nel collegio di Casal di Principe, che rientra nella circoscrizione Campania 2.
Nel 2001 è rieletto alla Camera dei deputati. È membro in Commissione (affari costituzionali, della presidenza del consiglio e interni), della III Commissione (affari esteri e comunitari, IX Commissione (trasporti, poste e telecomunicazioni) e Commissione Parlamentare d’inchiesta sull’affare Telekom Serbia.
Nel 2005 si candida alla presidenza della Regione Campania in una coalizione di centrodestra, prendendo solo il 34,4% dei consensi. Perde infatti le elezioni, vinte dal presidente uscente e candidato del centrosinistra Antonio Bassolino con il 61,6% dei consensi[1]. Diviene leader dell’opposizione, ma subito decide di lasciare l’incarico per tornare a fare il deputato a Roma.
Nel 2006 è rieletto alla Camera dei deputati nel collegio Campania 2. È capogruppo per Alleanza Nazionale nella I Commissione (Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni) e membro dell’esecutivo nazionale del partito.
Nel 2008 viene eletto alla Camera dei deputati nella lista PdL, diventando vicecapogruppo vicario del PdL. Nel partito, Italo Bocchino è tra i principali esponenti della componente che fa capo al presidente della Camera, Gianfranco Fini.
È fondatore di Generazione Italia, corrente facente riferimento a Gianfranco Fini.
Il 29 luglio 2010, con un documento approvato dall’Ufficio di presidenza del PdL a seguito della rottura tra Berlusconi e il cofondatore del partito Fini, Italo Bocchino e i suoi colleghi Carmelo Briguglio e Fabio Granata sono stati, di fatto, messi fuori dal PdL per la loro vicinanza politica al Presidente della Camera Gianfranco Fini. Ha aderito al nuovo gruppo parlamentare Futuro e Libertà per l’Italia, che fa sempre riferimento a Gianfranco Fini, di cui il 4 agosto diviene capogruppo. Il 13 febbraio 2011 all’assemblea costituente del nuovo soggetto viene nominato Vicepresidente di Futuro e Libertà per l’Italia. Diventa di fatto presidente ad interim del partito dopo l’autosospensione immediata di Gianfranco Fini perché Presidente della Camera dei Deputati. La poltrona di Capogruppo alla Camera passerà a Benedetto Della Vedova.
Al termine dell’assemblea costituente di Milano del 13 febbraio 2011 è nominato vice presidente di FLI, dal presidente eletto Gianfranco Fini.
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