“L’albero dei desideri”, stage formativo dal 6 all’8 agosto a Sferacallo, vicino Palermo.
“Sapere ciò che vogliamo nella vita fa parte della nostra identità.
Se desideriamo qualcosa intensamente finiamo per convertirci nel nostro desiderio”
Rolando Toro
La Biodanza è un sistema che, attraverso le musiche, i movimenti e le danze proposte attiva un processo di trasformazione e di integrazione con sé stessi, con gli altri e con il mondo che ci circonda. Questo processo porta al progressivo risveglio delle proprie potenzialità: vitalità, creatività, affettività, trascendenza, sensualità.
La Biodanza si propone di ristabilire la priorità dell’esperienza corporea nel processo cognitivo. Il corpo smette di essere strumento della mente razionale e ritorna ad essere un tutt’uno con la Natura e l’Universo, a poter esplorare le innumerevoli possibilità dell’essere, dando loro ascolto ed espressione.
La proposta è quella di stimolare la capacità di vivere il presente, di “immergersi nella vita” lasciandosene attraversare, riscoprendola, ritornando a sentire, a percepire il momento così com’è, sperimentando il piacere e la gioia di esistere, superando condizionamenti e schemi mentali precostituiti. Tutto questo attraverso la danza, la musica, il movimento, il rito, l’incontro con l’altro…. per riscoprire la ricchezza, la pienezza e l’autenticità del proprio essere.
Potrebbe già essere solo questo per stimolare la curiositàdi scoprire questa realtà partecipando allo stage condotto da Marzia Pinelli che dice:” I nostri desideri nascondono e contengono la forza primordiale della vita che vive in noi.
Ed aggiunge :
“Ci sono desideri : passeggeri, che nascono dall’oggetto; permanenti, che invece sorgono dalla profondità di noi stessi. I desideri permanenti sono quelli che in maniera conscia o inconscia muovono i nostri passi nel labirinto dell’esistenza, che delineano il corso della nostra vita.
Questi desideri possono, se portati alla coscienza, guidarci verso l’espressione della nostra identità, verso la fioritura di ciò che siamo… E’ possibile mettersi in ascolto dei nostri desideri profondi per realizzare il nostro destino?”
“In questo stage, – scrive Marzia nela brochure che promuove l’evento, unico in Sicilia – attraverseremo delle sfide individuali e condivise, ogni partecipante sarà invitato a viaggiare dentro di sé per scoprire e portare alla luce la “stella guida” della propria esistenza.
Ognuno incarnerà questo desiderio e il suo potere organizzatore dell’esistenza vivenciandolo (facendone diretta e profonda esperienza) attraverso la danza.
Chi è la conduttrice del Corso:
Marzia Pinelli è Insegnante titolare di Biodanza; Conduttrice di Mov-In” (Movimento Integratore);
Ha partecipato ai tre progetti del Mov-In (“L’Eterna Ricerca di Sé”, “L’Uomo Selvaggio” e “ Il Cielo in Terra”);
Da 10 anni conduce laboratori a mediazione corporea; E’ diplomata all’Istituto Superiore di Educazione Fisica;
Ha frequentato il corso di “Psicomotricità e Psicoanimazione” organizzato dall’I.S.S.E.C. di Palermo;
Ha partecipato all’ “Università di Danzaterapia” svoltasi a Villasimius – Sardegna nel 2004;
Ha seguito percorsi di meditazione, vivation, rebirthing, bioenergetica, training autogeno, analisi, danzamovimentoterapia, Reiki e Seiki.
Nell’estate del 2005 ha ricevuto in India l’iniziazione come Diksha Giver.
“I nostri desideri si proiettano sulla nebulosa di probabilità, creando le condizioni spazio temporali per la loro realizzazione…….il desiderio possiede in se stesso la potenzialità per la sua realizzazione”
Rolando Toro
Lo stage – Numero massimo 20 persone – si terrà all’Ostello “Baia del Corallo” di Sferracavallo, con la possibilità di andare al mare nel lungo intervallo del sabato, portando da mangiare per sé. Per la cena del sabato e il pranzo della domenica, che si terranno in sala, ognuno è invitato a portare del cibo da condividere. Date ed orari:
ven 6 agosto ore 21.00-23.00
sab 7 agosto ore 10.00 12.30 e dalle 17.30 alle 23.00 circa
dom 8 agosto ore 10.30 – 18.30
info ed iscrizioni : 339/1898472
Rolando Toro e la Biodanza
International Biocentric Foundation – Associazione Europea degli Insegnanti di Biodanza – Sistema Rolando Toro (AEIB): – www.biodanza.it .
Rolando Toro, nato in Cile nel 1924, mentre lavora presso il Centro Studi di Antropologia Medica dell’Università di Santiago, inizia a sperimentare nel 1965 l’uso della danza con pazienti in cura psichiatrica. Nel 1971 si trasferisce a Buenos Aires, continuando la sua ricerca, che si estende in diverse direzioni – utilizzando le tecniche sviluppate, che chiama di “biodanza”, non solo con persone malate, ma con chi in genere desidera sviluppare il proprio potenziale umano – e suscita interesse in Brasile, Paese che visita più volte e dove si trasferisce, a San Paolo, nel 1989.
Nel frattempo, suoi allievi e collaboratori avevano portato la biodanza in Europa già nel 1984. Nel 1989 Toro decide di trasferirsi a Milano, per dirigere l’espansione del “Movimento Biodanza” in Italia, Germania, Spagna, Svizzera e in Gran Bretagna (seguiranno Belgio, Austria, Portogallo e Norvegia, oltre all’Australia, al Sudafrica e a quasi tutti i Paesi latino-americani). In Gran Bretagna, Toro fonda la International Biocentric Foundation, anche allo scopo – attraverso la registrazione e la tutela del marchio “Biodanza” – di preservare l’integrità del sistema e di impedirne usi non autorizzati.
Nel 1997 Toro torna in Cile e la sede internazionale del Movimento Biodanza è stabilita a Providencia, presso Santiago. L’Italia rimane uno dei centri principali della biodanza, con oltre ottanta insegnanti e, complessivamente, tredici Scuole di Biodanza Rolando Toro a Bologna, Firenze, Genova, Napoli, Roma, Faggeto Lario (Como), Padova, Gravina di Catania (Catania) e Torino. Altre scuole sono presenti in Sardegna, Calabria, Triveneto, Umbria, Valle D’Aosta. I centri propongono una serata di presentazione (organizzata una volta ogni due mesi), corsi settimanali e stage della durata di un fine settimana. Nel marzo 1995 è stata fondata l’Associazione Europea degli Insegnanti di Biodanza – Sistema Rolando Toro, che ha sede in Italia, a Bologna.
Toro sostiene che è impossibile definire la biodanza se non come “partecipazione a un modo nuovo di vivere”; ma è possibile enuclearne alcuni elementi fondamentali. Tre temi fondamentali riguardano l’integrazione affettiva (cioè il ripristino dell’armonia tra l’uomo e la natura), il rinnovamento organico (che persegue l’auto-regolamento delle funzioni biologiche anche mediante l’induzione di stati di trance), e il riapprendimento delle funzioni originarie (o istinti primordiali) della vita, che conservano la vita e ne permettono l’evoluzione. Cinque dimensioni fondamentali della persona umana sono la vitalità, la sessualità, la creatività, l’affettività e la trascendenza: è difficile che queste si sviluppino in modo armonico, e la biodanza mira appunto a restaurare la loro reciproca armonia.
Il punto di partenza della biodanza non è la coscienza ma quella che è chiamata con espressione spagnola vivencia: la sensazione di essere vivi qui e ora. Gli esercizi di biodanza si indirizzano in primo luogo alla vivencia e solo successivamente alla coscienza. Il principio fondamentale della biodanza è chiamato “principio biocentrico”, presentato come nuovo paradigma che mette la vita al centro di tutti i comportamenti umani e di tutte le scienze. Lo stesso universo è un gigantesco sistema vivente: esiste perché esiste la vita, e non viceversa.
La vita è, nello stesso tempo, sacra, e in questa chiave la vivencia fondatrice è esperienza di unità mistica con l’Identità Suprema. Danza, amore e vita sono tutte parole che alludono alla grande unità del cosmo.
Se il punto di partenza della biodanza è definito “biologico, e non teologico”, si avverte pure che da questo punto di partenza occorre muovere per accostarsi ai grandi misteri della vita umana attraverso un’esperienza del sacro, o ierofania. La “povertà dogmatica” di molte religioni consiste nell’avere separato il sacro dal profano. Questa separazione, secondo Toro, è assurda, perché la vita stessa così come si manifesta è la più grande ierofania. Gli esercizi della biodanza (danze sacre, ma non solo: le “estensioni” vanno dall’uso dell’oracolo cinese
I Ching al “sondaggio allo sconosciuto”, un’esperienza definita “neosciamanica” e che comprende il “presentimento dell’angelo”) si propongono di superare le distinzioni artificiali fra spazio sacro e spazio profano, e fra tempo quotidiano e tempo sacro o liturgico. L’esperienza della biodanza dovrebbe generare la consapevolezza che tutta la realtà è sacra, e tutto il tempo è liturgico.
La biodanza nega di ispirarsi a dogmi religiosi, e si professa aperta a persone di ogni religione; è difficile tuttavia negare che l’esperienza del sacro che propone assuma caratteristiche originali e specifiche.